Titolo: Duro da amare
Autore: Anna Chillon
Serie: Pietre preziose #3
Pagine: 412
Genere: Contemporary romance
Editore: self publishing
Data di uscita. 7 giugno 2019
Mi parlò con il suo silenzio
e con il suo rifiuto mi catturò.
Giovane e incauta, mi avventurai nel bosco dove trovai una casetta con un uomo rozzo che disprezzava gli esseri umani e si comportava come se possedesse tutto il tempo del mondo.
Mi cacciò senza usare una parola, eppure io lassù ci tornai mettendo a rischio più volte la mia vita. Per lui, per quell’enigma da risolvere.
Mentii, impugnai una pistola e sperimentai quel sesso che da scontro diviene un incontro. Scoprii anche che la sincerità può far male, ma è la sola strada per essere felici.
Me lo insegnò lui, maltrattandomi, salvandomi e sequestrando ogni mia cellula, mentre nodo dopo nodo mi permetteva di dipanare la matassa della sua folle esistenza.
Quante cose nascondeva quel silenzio?
Forse più di quante avrei potuto tollerare.
Certo più di quanto le parole avrebbero mai potuto esprimere.
Siamo giunti al terzo e conclusivo capitolo della serie Pietre Preziose di Anna Chillon; anche questa volta l'autrice ci porta alla scoperta di un personaggio femminile "grezzo", pronto a crescere e a scoprire le meraviglie della vita che il futuro le donerà.
Agata è una ragazza ricca; all'apparenza ha tutto e l’aspetta un futuro servito su un piatto d'argento. Ma proprio per questo motivo la sua esistenza è decisamente piatta e la tristezza d'animo la fa da padrone.
Fin da piccola, ogni suo passo è stato deciso e dettato dai suoi genitori: ama disegnare ma le viene proibito perché considerato un passatempo di poco conto; odia la musica ma le viene imposto di imparare a suonare il piano perché è consono alle persone di buona famiglia; detesta l'economia ma è costretta a studiarla perché un giorno dovrà prendere il posto del padre nella loro azienda.
Ogni giorno si alza dal letto senza stimoli, senza nessuna voglia di affrontare un’altra giornata di università né di frequentare quella facoltà che detesta.
Non riesce a sorridere o essere felice per tutto ciò che ha e che le viene donato; inoltre, si sente un'ingrata, ben sapendo che i genitori fanno di tutto per lei e per offrirle il miglior futuro che si possa desiderare.
Mi era stato insegnato a programmare, ad agire in base a uno scopo e tutto aveva sempre funzionato alla perfezione.
Dal sacrificio si giungeva al premio, dalla correttezza alla benevolenza, dalla serietà al successo.
Chiaro, limpido, lineare.
Una mattina, sale sulla sua macchina come al solito, ma decide di prendersi una giornata dedicata a se stessa e, invece di dirigersi alla facoltà come sempre, si ritrova a stazionare di fronte all'ingresso di un bosco desolato vicino Roma.
Camminando tra quegli alberi, respirando l'odore della natura e ascoltando il cinguettare degli uccelli, Agata per la prima volta dopo tanto tempo si sente libera, e, munita delle sue matite e del blocco di fogli, passa ore disegnando e perdendosi nei suoi pensieri.
Quel giorno diventa il primo di molti altri, e ogni volta decide di inoltrarsi in quel bosco sempre più in profondità sentendosi leggera e curiosa, senza però rendersi conto che il bosco può essere molto insidioso.
È così che, in una delle sue passeggiate, si imbatte nell'orso più selvaggio che abbia mai visto: un uomo all'apparenza gigantesco, fatto di muscoli evidenti, una folta barba lunga e capelli scompigliati.
Un uomo di cui avere paura, che, appena si accorge della sua presenza, tenta in ogni modo di cacciarla dalla sua proprietà e intimorirla senza però emettere un fiato.
Lo sguardo penetrante e ombroso, i gesti vigorosi e la prestanza di una bestia in gabbia dovrebbero essere sufficienti per spaventare quella ragazzina impudente, eppure Agata rimane talmente affascinata da quell'uomo, che si ritrova continuamente vicino alla sua casa per studiarne i movimenti, i gesti, i comportamenti.
In uno dei suoi tanti approcci verso quella montagna di muscoli, si accorge della profonda ferita che lacera la sua gola e, oltre a capire il perché del suo mutismo, si scopre ancora più ostinata nello stanare quell'uomo che si è isolato dal mondo.
Non sarà semplice comunicare con lui; non le renderà la vita facile e si ritroveranno spesso a combattersi nel tentativo di comprendersi.
Io volevo una sua parola.Agata non demorderà e per questo finirà in seri guai, ma quell'orso, dalla corazza apparentemente indistruttibile, si ritroverà suo malgrado a lasciarla entrare lentamente nella sua vita, giorno dopo giorno.
E lui non poteva darmene nessuna.
Così come volevo i colori.
E la mia vita non poteva darmene.
Lui vuole il silenzio. Agata non fa che parlare.
Lui vuole il suo corpo. Agata non aspetta altro che se lo prenda.
Inutile dire che quando avverrà, perché avverrà, la loro unione non sarà delicata ma uno scontro tra animali, ognuno ferito in modo diverso ma insieme potranno guarirsi a vicenda, a patto di rimanere uniti.
Mi riempì di tutto quanto: della sua libidine smisurata insieme alla sua collera e alla sua frustrazione. Mi scopò su quel tavolo con forza, sfogandosi nel più elementare e rude dei modi, grugnendo come un ossesso, usando il bacino per inchiodarmi, il torace per sovrastarmi e le mani per imprigionarmi.
Amo in maniera viscerale quest'autrice, capace di creare personaggi così intensi e imprevedibili.
Agata è una ragazza molto ostinata, ma fino all'incontro con Primo (questo è il suo nome) non era mai riuscita a prendere posizione sugli eventi della sua vita.
Quell'uomo, con i suoi silenzi e la sua irruenza, saprà capire quella giovane donna come mai nessuno aveva fatto.
La renderà una donna libera, sia nello scegliersi un futuro in linea con le sue vere inclinazioni, sia eliminando ogni inibizione dalla sua mente.
Mi voleva discinta, indifesa dinnanzi ai suoi dispetti, una bambina che non avesse nulla da nascondergli.Vivranno la passione come bestie in calore, non si negheranno nulla e impareranno a capirsi solo attraverso uno sguardo.
Primo è un uomo ferito sia nell'anima che nel corpo; le difficoltà che ha affrontato nella vita lo hanno portato a essere l'orso selvatico che è oggi.
Ma, nonostante questo, gli occhi di Agata vedono in lui solo ammirazione e devozione e, quando scoprirà la realtà del suo tormento, sarà disposta a tutto, pur di vederlo finalmente felice e sereno, anche se questo dovesse richiedere di lasciarlo libero.
La Chillon ci regala una favola moderna, fatta di scossoni e di tensione come solo quest'autrice sa fare.
Avremo due personaggi che sapranno riscoprirsi; Primo ritroverà la voglia di vivere, imparerà a perdonare e a perdonarsi un passato che lo ha segnato irreversibilmente, scorgerà nella freschezza di Agata la donna che ha sempre sognato di avere, forte, astuta e capace di vedere oltre la sua facciata da uomo delle caverne.
Si nutriranno dei loro respiri, impareranno e darsi forza l'uno con l'altro e arderanno in persone nuove, capaci di affrontare qualsiasi cosa purché insieme.
Come ho già detto a inizio recensione, questa autrice non smette mai di stupirmi, con il suo stile semplice ma a effetto, prorompente e fuori dalle righe.
Sa sempre trasmettere al lettore forti emozioni e catapultarlo nelle sue storie con decisione. Impossibile smettere di leggere fino alla parola fine.
Intensa, destabilizzante e romantica in egual misura.
Cosa posso dirvi di più?
Dovete assolutamente conoscere l'orso del bosco e la sua preda: Agata.
Io avevo acquietato l'orso e lui mi aveva aperto quella porta alla quale non lasciava accedere nessuno.
PRODOTTO FORNITO DALL'AUTRICE
LA SERIE "Pietre preziose" COMPRENDE I SEGUENTI TITOLI:
AGATA - DURO DA AMARE




























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