Titolo: Tutto a posto tranne l'amore
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Contemporaneo
Data di uscita: 8 febbraio 2021
Ludovico Paravicini è decisamente prevenuto in fatto di donne, ma chi non lo sarebbe, al posto suo? L’epilogo del suo grande amore è stato infatti davvero infelice. In una parola: divorzio. E per giunta non è stato nemmeno amichevole: Ginevra, la sua ex moglie, anni fa ha fatto armi e bagagli e preteso da lui un lauto assegno di mantenimento, autorizzandolo a pensare il peggio di lei. E adesso Ludovico sarebbe ben lieto di continuare a nutrire questa convinzione. Ma all’improvviso Ginevra ricompare e sembra molto determinata a fargli cambiare idea. A volte capita che le persone che si pensa di conoscere meglio riservino delle sorprese assolutamente imprevedibili. E non è detto che queste sorprese siano negative…
Dopo aver letto i romanzi dedicati a Edoardo e a Lorenzo, è la volta di Ludovico; vi confesso che questo personaggio mi aveva incuriosito fin dall’inizio: non ha la personalità scoppiettante e divertente dei suoi due soci e amici, si è sempre dimostrato il più riservato, quello che proviene da una famiglia benestante, ma che ha alle spalle un passato ingombrante. Il suo divorzio da Ginevra lo ha segnato e ora è pieno di rabbia e amarezza; ecco perché quando la ex moglie lo contatta, è prevenuto: Ginevra vuole sospendere l’assegno mensile di mantenimento e contemporaneamente restituire a Ludovico i soldi percepiti nei tre anni di divorzio.
Rispetto agli altri due romanzi della serie, questo è quello che ha un maggior carico di sofferenza: il passato comune, la rottura del matrimonio e il motivo per cui è finito, influenzano molto i rapporti odierni tra Ginevra e Ludovico. L’autrice riesce a rendere bene l’idea della perdita, che ricorre nel libro e che provoca un certo senso di angosciosa impotenza. Ancora una volta sono davvero interessanti le riflessioni che Anna Premoli esprime attraverso i suoi protagonisti: l’amarezza per la separazione, e ancor più per la fine di un grande amore, l’allontanamento da una cerchia di cui si è fatto parte, la difficoltà di riprendere in mano la propria vita.
Cosa può succedere però quando Gloria Paravicini, mamma di Ludovico ed ex suocera di Ginevra, a lei molto affezionata, si mette a giocare a Cupido? Succede che i due ex coniugi sono costretti a vedersi nuovamente, anche se in un primo momento i rapporti sono molto tesi, intrisi di rancore, rimpianti e ricordi dolorosi. Sono tuttavia entrambi cambiati e con stupore scoprono che in fin dei conti non si conoscevano poi granché: il loro è stato sicuramente un matrimonio d’amore, ma la grande insicurezza di Ginevra unita alla timidezza di Ludo, che potrebbe essere stata spesso scambiata per indifferenza, ne hanno minato le basi e l’incapacità di comunicare serenamente ha fatto il resto.
“Forse è in questo che sbagliano quelli che come noi si illudevano di poter congelare le sensazioni: più che immobilizzarle in un certo momento, bisogna sapersi evolvere insieme ai propri sentimenti. Riconoscere che ognuno di noi non fa altro che mutare e cercare di farsi compagnia in maniera sincera in questo percorso tortuoso. Perché le giornate lontane dalla perfezione saranno decisamente più numerose di quelle idilliache. È un dato di fatto. Peccato capirlo quando è troppo tardi…”
Ora il loro rapporto comincia a rifiorire, complice anche la pandemia che lascia a chi è solo tanto tempo libero per pensare e per annoiarsi. E qui va dato ancora merito all’autrice per aver saputo riportare una lucida analisi dei meccanismi scattati in ognuno di noi nelle lunghe e solitarie settimane di isolamento; è proprio durante le chilometriche telefonate fatte nelle serate di quarantena che i due cominciano a conoscersi veramente, confessandosi cose che nel passato avevano tenuto ben nascoste e che sono poi state alla base della loro separazione; scoprono verità impensabili, debolezze sempre celate sotto una maschera e allo stesso tempo riescono a sorridere dei loro difetti. Arrivano ad aspettare il momento della loro telefonata serale, della spesa fatta insieme allo stesso supermercato, della visione condivisa di un film.
È sempre bello leggere la Premoli: la sua scrittura è fluida e coinvolgente, i dialoghi tra i personaggi sono scritti divinamente; ma la cosa che mi piace di più del suo stile, è la capacità che ha di sviscerare i sentimenti, analizzare la realtà, sondare in profondità i concetti sulla vita, sull’amore, sulla solitudine.
I contatti tra Ludo e Ginevra sono sempre più improntati alla sincerità e alla schiettezza e quando le lunghe giornate del lockdown finalmente finiscono, rivedersi sembra quasi un’esigenza condivisa e una cena insieme si trasforma in una serata all’insegna di una passione che stupisce entrambi. Ma queste emozioni sono frutto dell’isolamento dovuto all’infuriare del virus, o possono sperare di costruire nuovamente un rapporto improntato all’amore e, stavolta, alla matura scelta di una vita insieme? E se un fatto improvviso riuscisse a scombinare le carte in tavola, come reagirebbero i nostri ex coniugi? Saranno in grado di superare anche questa imprevedibile avventura, o cadranno sotto nuovi timori e perplessità?
“Oddio, la sua voce. È una delle cose che mi hanno fatto sempre girare la testa. Insieme ovviamente ai baci, alle spalle e, da aggiungere alla lista, alla barba. L’elenco delle cose a cui non riesco a resistere si sta facendo piuttosto lungo. Non so se esserne spaventata o fare finta di nulla. Non so nemmeno come e quando sia potuto succedere, se questa emozione scoppiata quasi senza che me ne rendessi conto è vera o solo un miraggio, risultato del particolare momento che tutti stiamo vivendo”
In questo, come nei precedenti due romanzi, ho ammirato lo spirito cameratesco tra i tre amici/soci: lungo tutto il libro la presenza di Edoardo e Lorenzo è tangibile: sono un gruppetto affiatato, e ognuno sa trovare negli altri un prezioso sostegno; sono dei veri amici che sanno ascoltare, confrontarsi e confidarsi, per trovare consigli apprezzati e spunti di riflessione intelligenti, pur con ironia e giocosa confidenza.
Ho trovato adorabile Ludovico: l’aspetto fisico morbido e pacioccoso me lo ha reso simpatico fin da subito, insieme alla sua timidezza e al fatto di essere riflessivo, corretto e riservato; caratteristiche che in passato gli sono costate un matrimonio e la perdita della donna che amava, perché fraintese e scambiate per indifferenza. Ora ha paura di sbagliare ancora, di non saper intuire gli eventuali disagi di Ginevra, di non saper capire le sue richieste. Ma proprio questo suo mettersi in dubbio, insieme a una tenerezza e tranquillità rare, ne fanno un uomo capace di sentimenti profondi e di slanci di spontaneità improvvisi e per questo tanto più squisiti.
Ginevra è una donna che ha saputo trovare la forza di ripartire dopo un matrimonio finito male e dopo aver perso non solo un marito, ma anche gli amici e una suocera affettuosa. Forse però a lei è servita questa separazione: le ha permesso di scoprirsi forte, determinata, pronta a riprendere in mano la sua vita e a tornare in quella di Ludovico con le idee più chiare, decisa a dare una nuova impronta al loro rapporto, tirando fuori il coraggio di dire le cose, senza nascondersi dietro una insicurezza che l’ha privata dell’amore della sua vita.
Vi consiglio vivamente questo libro: offre notevoli spunti di riflessione distribuiti sapientemente in una storia interessante e ben scritta, con due personaggi che hanno saputo superare le loro difficoltà e trovare un nuovo equilibrio, nonostante un difficile periodo storico che stiamo tuttora vivendo, e che se non altro ci ha regalato la gioia di qualche lettura piacevolissima.
PRODOTTO FORNITO DALLA CASA EDITRICE
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