VOGLIO AVERTI, Ava Lohan. Recensione.



Titolo: Voglio averti
Autore: Ava Lohan
Editore: Self Publishing
Prezzo ebook: 2,99 euro
Data d'uscita: 23 Giugno 2020


Jenna Thompson è tutto quello da cui dovrei tenermi alla larga.
Perché è una ragazza madre.
Perché fa la difficile.
Lei vende fiori.
Io vendo il mio corpo.
Per questo mi disprezza.
Ma io non sopporto i rifiuti.
Quindi ecco quello che farò: mi fingerò migliore e lei cadrà ai miei piedi.
Anche se tenta di resistermi.
Sarà mia.
Perché sono un seduttore bugiardo.
Ricco da fare schifo.
E decisamente irresistibile.
Mi chiamo Finn Wickham, non ho un cuore e sono un accompagnatore di lusso per sole donne, tra cui l’attrice più famosa del momento.
E adesso voglio avere Jenna, la sua più grande fan.
Solo per una notte. Al massimo due.
Perché odio i fiori.
Non sopporto i lattanti.
E la monogamia non rientra nella mia lista delle priorità.


“Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione; le sue fiamme sono fiamme di fuoco, una fiamma ardente” Cantico dei Cantici


Ricordo che quando a suo tempo lessi “Lui vuole me”, il personaggio di Finn mi aveva molto intrigata e come migliaia di altre lettrici finalmente l’ho potuto conoscere. Dirò subito che il brano del Cantico dei Cantici a inizio libro mi è sembrato bellissimo ed è per questo che ho voluto riportarlo: un testo così sensuale e profondo insieme, che mi è sempre piaciuto leggere e rileggere, per ricordare come l’amore passionale sia conosciuto e apprezzato fin dalla notte dei tempi.
Un grande amore giovanile, inseguito e difeso con i denti; un amore tatuato sul braccio, ma ancor più profondamente nel cuore; un amore che ha un nome dolce, come la ragazza che lo porta, Daisy. Quanto ha lottato Finn per lei? Cosa non ha fatto per quella giovane che gli ha rubato il cuore? E cosa è andato storto? 

L’inizio del romanzo è dolce, conosciamo un Finn diciottenne, innocente, idealista e innamorato, ben diverso dall’uomo che è diventato quando, sette anni dopo, lo ritroviamo escort al Lust, il bordello di lusso proprietà del suo amico Kegan Anderson: attore mancato, Finnegan Wickham ora è uno dei più richiesti accompagnatori di tutta New York, il preferito di una famosa attrice, Bee Hanson. Ama il suo lavoro, scopare non gli basta mai, tanto che anche al di fuori dei suoi impegni al Lust non perde occasione per fare sesso con qualsiasi donna gli capiti a tiro. Per farlo mente, è bravissimo a inventare storie e situazioni che lo avvantaggino nella caccia e altrettanto astuto a inventarne altre per togliersi di torno quelle stesse donne, dopo aver regalato loro orgasmi stratosferici. È estremamente sicuro di sé, presuntuoso e arrogante, convinto di poter avere qualsiasi donna voglia. Finché non incontra sul suo cammino Jenna Thompson, fioraia, giovane mamma single e amica di Rose, la compagna di Kegan. Lei lo evita fin da subito, lo snobba proprio, anzi è infastidita dalla continua presenza di Finn dentro al suo negozio. Sembra l’unica donna a non rendersi conto che il nostro principe, come ama definirsi, è irresistibile.
“E poi… Flint? Veramente? “Finn, piccolo fiore, non Flint” la corressi pronunciando quel nome come se fosse una cosa disgustosa. “Cambia qualcosa?” replicò acida. “Comincia sempre per F, come fannullone, farabutto, farfallone e anche fanculo, vuoi che continui? Non cambia nemmeno il fatto che tu stia sprecando il tuo tempo con me, perché non è prevista nessuna luce all’orizzonte.” “F come fotto fantasticamente e farò di te tutto quello che vuoi fino a farti gridare fortissimo il mio vero nome e morire felice.”
Finn è sfacciato e la sua sfrontatezza viene fuori alla grande quando spiega ai clienti di Jenna che lavoro fa: un capolavoro di doppi sensi, seguito di lì a breve da quello sui biscotti. È davvero un diavolo tentatore e Jenna è brava a resistere, a tenergli corda; ma più lo respinge, più Finn è deciso a entrare dentro di lei. La sua è dapprima una sfida con se stesso, poi sembra assumere i toni di un’ossessione: pensa a lei giorno e notte, anche quando è al lavoro con le clienti; si immagina dentro di lei, e poi sopra e quindi sotto…


“Quelle cazzo di labbra morbide e calde che avevo baciato. E di cui ricordavo esattamente il sapore. Vaniglia. Zucchero. Così dolce da poter diventare tossico. Eppure ne volevo ancora un po’. E ogni secondo che passava, mi sentivo sempre più eccitato e incazzato che mai.”


Non vuole assolutamente perdere e per vincere manipola la situazione a suo vantaggio. Jenna però è un osso duro e non si fa distrarre dal suo dirty talking e, forse, nemmeno dal suo essere un uomo spettacolare.
Jenna non reagisce mai come Finn si sarebbe aspettato e questo lo manda fuori di testa: ogni sua previsione viene puntualmente disattesa e questo gli provoca una bella frustrazione; non vi dico la sua reazione quando la giovane fioraia gli dice chiaro e tondo che non andrà mai a letto con lui… Una delle scene più sensuali e provocanti che abbia mai letto. D’altra parte Ava Lohan sa descrivere bene come pochi i momenti di passione e anche in questo caso ne ha dato ampia prova.


Finn è nervoso e impaziente di avere Jenna, ogni suo pensiero è concentrato su di lei, sui suoi capelli, sulle sue labbra, sugli occhi e sulla sua lingua impertinente; non riesce a scordare il suo profumo e quando gli capita di sfiorarla, è percorso da brividi sconosciuti. Trova finalmente un modo per coinvolgerla nella sua vita: durante la visita a New York dei suoi ricchissimi e invadenti genitori, Jenna si fingerà la sua fidanzata (la scena della sua comparsa davanti ai coniugi Wickham è esilarante tra l’altro) e così farà anche in occasione del loro anniversario di matrimonio, festeggiato in quella Cape Cod che tanto significato ha per Finn.
Ciò che lo angustia maggiormente è che è ansioso di piacere a Jenna, per lei vorrebbe essere un uomo migliore e talvolta si sente strano come ai tempi di Daisy; il ricordo della felicità e del dolore legati a quel nome non lo ha mai abbandonato: la sofferenza lo accompagna ogni giorno, è un marchio rovente che condiziona la sua vita e le sue scelte.
“Vuoi la verità?” Jenna mi osservò con diffidenza. Quasi temesse fossi sul punto di sparare l’ennesima cazzata. “La verità è che se ti baciassi poi non riuscirei a fermarmi.” E lo era. La fottuta verità.
La cosa divertente, per chi legge, è che Finn è convinto che una volta avuta Jenna, la dimenticherà e passerà oltre senza alcun problema, perché il principe è un bastardo, manipolatore ed egoista. Eppure gli assaggi che ha avuto di lei lo lasciano ancora più turbato e con orrore si accorge che dentro di sé, il nome di Jenna si affianca sempre più a quello di Daisy: è ammaliato da Jenna, con lei riesce a essere se stesso, per la prima volta dopo tanti anni; e lei non gli crede…
“Stare con lei mi faceva ricordare cosa significasse avere una casa, dopo aver passato quattro anni della mia vita tra le pareti di una camera spoglia, perché era così che l’avevo voluta. Come una specie di autopunizione. Jenna aveva spento i miei demoni interiori, quelle vocine che nel mio cervello mi ripetevano di non aver fatto abbastanza, di non essermi impegnato abbastanza per provare a cambiare le cose, di non essere riuscito a impedire che Daisy mi lasciasse. E non mi serviva più scopare come un animale per stoppare quei pensieri, come invece accadeva prima. Mi bastava lei. Era sufficiente anche solo guardarla. E tutto ciò che mi tormentava da anni scompariva di colpo, come grazie a un incantesimo.”


Finn è davvero un attore mancato: riesce a nascondere le sue emozioni, finge e assume sempre la faccia e l’atteggiamento che gli sono più utili in un determinato momento; è incredibile come sappia mantenere sempre il controllo, costi quel che costi.
Atlantic City: tenete a mente questa città, readers, perché è lì che tutto cambia. Da questo momento in poi assistiamo anche a un ribaltamento nell’equilibrio dei ruoli: l’uomo è completamente soggiogato dalla bellezza e dalla sensualità di Jenna, mentre lei acquisisce sicurezza e talvolta riesce a metterlo alle strette. È una Jenna matura e consapevole dei limiti di Finn, una Jenna che ha il coraggio di dirgli la verità su come sta vivendo la loro storia di sesso strepitoso, una Jenna che sa cosa meritano lei e il suo bambino e che non vuole nulla che non le sia donato con il cuore.
E ci siamo: è arrivato il tanto atteso weekend della festa per l’anniversario; come da precedenti accordi, poi le loro strade si separeranno…

Chi legge Ava Lohan sa che non troverà un libro per educande; il sesso, le allusioni e i doppi sensi, il dirty talking, occupano gran parte del racconto. Ma non è solo questo, credetemi: l’autrice ha creato una storia di tutto rispetto attorno a questi personaggi, che ha delineato nei minimi particolari, che sono molto verosimili e che ha analizzato anche dal punto di vista psicologico, approfondendo ogni loro sfumatura caratteriale. Ha fatto provare loro emozioni profonde, che per osmosi si trasmettono al lettore: il tormento di Finn mi ha commossa, il suo atteggiamento sfrontato mi ha divertita; la sua lotta interiore e il suo modo di viverla mi hanno ispirato tenerezza. E Jenna? Una protagonista tosta, che non cede per lungo tempo e che alla fine esige qualcosa che pare il giovane non sia in grado di darle. Due personaggi bellissimi, che grazie alla bravura e allo stile fluido e accattivante della Lohan hanno preso vita e mi hanno tenuta sul Kindle ore intere; un romanzo corposo, ma che non mi ha mai annoiata, ha sempre tenuto alta la mia attenzione e la voglia di conoscere e capire quel magnifico esemplare maschile che è Finn.
Una romanzo da leggere, un grande ritorno di un’autrice che ho sempre apprezzato perché sa mixare perfettamente romanticismo, emozioni e passione.
Due ultimi appunti: la cover, che ho trovato spettacolare, mi ha “ispirata” durante la lettura…
E, cosa che mi ha definitivamente convinta del mio voto finale, il pov completamente maschile: adoro!



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