PARLAMI DI UN SOGNO, CHARLOTTE LAYS. Recensione



Titolo: Parlami di un sogno
Autore: Charlotte Lays 
Genere: Contemporary Romance 
Editore: More Stories 
Data di uscita: 22 giugno 2020
Prezzo: € 2,99 ebook

Se il sogno di molte persone è riuscire a emergere e avere successo, quello di Sveva, quando inizia a muovere i primi passi nell’universo di internet, è semplicemente evadere. Evadere da una vita costellata di delusioni, da un padre che non si comporta da genitore, dalla precarietà economica in cui è costretta a vivere con sua madre e sua nonna.
A soli diciassette anni, e con una vita monotona ad aspettarla, le è davvero difficile credere che il suo mondo possa cambiare. Tuttavia Sveva ha una passione, la moda, e due qualità rare, il coraggio e la tenacia: le sue carte vincenti. Quelle con cui parte alla volta dell’America, vivendo davvero per la prima volta. Ed emergere adesso è possibile. Ci crede davvero.
Finché non si innamora. E si perde.
L'amore è una cosa che Sveva non può proprio permettersi: non è come quello descritto nei romanzi, che riempie e annulla ogni problema, ma è sofferenza e rinuncia alle proprie passioni.
O forse no?


“L’amore è come un sogno: muore appena smetti di crederci.”

Sveva e Pete: due meravigliosi personaggi usciti dalla penna di quest’autrice che ancora una volta mi ha convinta; vi spiego subito perché. 

Sveva è cresciuta in una famiglia disfunzionale. Il padre Pietro, famoso procuratore sportivo, ha passato gran parte della sua vita lontano dalla famiglia: il suo lavoro, i suoi giocatori, venivano sempre al primo posto. E non è tutto: ha un’unica figlia, ma avrebbe tanto voluto un maschio; forse per questo o forse perché è uno stronzo di natura, ha sempre denigrato Sveva, definendola un’asociale solo perché amava tanto lo studio. Non l’ha mai supportata, il suo disprezzo ha ferito Sveva arrivando infine ad annientare l’affetto per lui; la madre si è sempre dimostrata troppo debole, incapace di difenderla o di lasciare quel marito fedifrago che un bel giorno si è presentato alla porta di casa con una nuova compagna e un figlio, Sergio, maschio e settenne. È da comprendere quindi l’odio di Sveva per il calcio, per gli uomini e la sua ritrosia verso le relazioni. 

Appena può si trasferisce a San Francisco, dove spera di diventare una fashion blogger: in America le cose si stanno muovendo bene in questo senso e lei, piena di speranze, saluta la mamma e nonna Flavia, unico vero riferimento durante la sua infanzia disastrata, e parte. Ma i sogni bisogna inseguirli e afferrarli con le unghie e con i denti: i primi tempi sono durissimi, vive in un buco e soffre la fame. Diventa amica di McKenzie, lavorando entrambe in una tavola calda. Poi qualcosa cambia: lei, McKenzie e Nathan, giovane benestante e cliente fisso del locale, fondano una start up e lentamente le cose iniziano a girare per il verso giusto. 
“Non guardarmi in quel modo, Sveva.” “In quale modo”, sussurro. “Nel modo che mi fa venire voglia di baciarti e farti vedere quanto ti ho pensata in questo anno.” È tornato a un millimetro da me e il suo respiro si infrange sulle mie labbra dischiuse. Chiudo gli occhi, perché voglio che mi baci. Ne ho bisogno. Le sue labbra sfiorano le mie e…”
Durante un incontro con il padre, il cui comportamento ancora una volta rasenta il disumano, conosce Pete Sosa, giovane calciatore sudamericano: bellissimo ragazzo, dimostra fin da subito un interesse per Sveva, tanto che cominciano a frequentarsi, pur tra mille difficoltà. Ognuno di loro è impegnato a costruirsi la propria carriera, vivono e lavorano in continenti diversi e le occasioni per vedersi sono rare, ma per questo davvero preziose. Pete è l’unica persona che riesce a leggere l’anima di Sveva. Talvolta non hanno bisogno di parole, bastano gli sguardi per capirsi, ma devo dire che l'atteggiamento di Pete mi ha colpita fin dall’inizio: è sornione, tranquillo ma determinato, talvolta impudente, e colpisce Sveva dritto al cuore. La bellezza di Pete non è solo esteriore: dimostra una grande sensibilità e una dolcezza fuori dal comune, comprende le paure di Sveva e le sue parole profonde la fanno innamorare. Impudenza e romanticismo che divertono il lettore e lo fanno sospirare… I capitoli dedicati a questi momenti sono davvero belli e intensi.
“Si abbassa sul mio seno e morde delicatamente il capezzolo, lasciando il segno sulla seta e sul pizzo del reggiseno. “Stuart lava questa roba e sa che la indossi…” I denti si fanno più decisi e la mia risata diventa un lamento. Di dolore o di piacere o di desiderio, e la corrente che scorre tra i nostri corpi si concentra in ogni fibra del mio essere facendosi dolorosa.”
Purtroppo i sogni spesso hanno un brusco risveglio: a Pete cominciano a pesare la lontananza, il non poter essere insieme nei momenti salienti delle loro vite, il fatto che Sveva preferisca non rendere pubblica la loro relazione. La ragazza infatti, per un forte desiderio di rivalsa nei confronti del padre (che continua a essere stronzo, sappiatelo), vuole che il suo nome brilli per quello che ha fatto da sé e non per essere accostato al nome di un ormai famosissimo giocatore. Inoltre è consapevole che, una volta data la notizia della loro storia d’amore, la pressione della stampa sarà fortissima e lei non crede di essere in grado di sopportare tutto questo. E non si sbaglia: al Gala per la premiazione del Pallone d’oro, che Pete vince per il secondo anno consecutivo, escono allo scoperto e da lì in poi le cose si complicano, complice anche un infortunio del giocatore che lo mette particolarmente di cattivo umore; se la prende con Sveva, terrorizzata di rivivere la stessa situazione dei suoi genitori. A far precipitare ulteriormente le cose, è uno scandalo che scoppia e li travolge. 

Le insicurezze di Sveva tornano tutte a galla, le lacerano il cuore; sente di non essere all’altezza del campione e Pete ormai sembra rassegnato a non veder cambiare le cose. È un addio straziante il loro, perché il loro amore, seppur profondo, non è bastato a tenerli uniti. 
Sveva è forte e determinata nel lavoro (il suo successo ormai è mondiale e dirige uno staff di tutto rispetto), mentre la sua anima è fragile, retaggio di un’infanzia che l’ha ferita e distrutta come persona. 
Passano cinque anni, la sua vita è fatta solo di lavoro anche se non ha mai dimenticato Pete e le prende un colpo quando inaspettatamente una sera, complici il fratello e McKenzie, se lo ritrova davanti: tutti i ricordi riesplodono nella mente della ragazza, assieme al rimpianto per quello che avrebbe potuto essere. Il dolore, mai scomparso, si riacutizza; anche l’attrazione che hanno sempre avvertito correre tra loro è ancora lì.
“Ci sono stati numeri e pochi sentimenti. Quando mi chiedevano di più, mi accorgevo di non avere niente da dare, perché…” “Non dire altro” gemo. “Perché tutto quello che ho da dare di buono appartiene a una ragazza che si è lamentata per come l’ho baciata la prima volta dopo anni.” Appoggia una mano sulla parete, al lato del mio viso, passando lo sguardo dai miei occhi alla mia bocca.”
Hanno bisogno di chiarirsi, risolvere le cose lasciate indietro tanti anni prima: è un confronto intenso, a tratti duro e a tratti dolce. Pete ancora una volta si dimostra eccezionale, sincero nell’esprimere i suoi sentimenti, pacato e accalorato insieme. Le sue parole toccano il cuore e non si può negare che il loro amore sia ancora forte. Per Sveva è tornare alla vita, è rivedere il sole. Ma le loro vite non sono cambiate: sono sempre entrambi super impegnati, viaggiano molto e sono ancora spesso lontani; e a Sveva tornano i dubbi, le paure di un tempo. Stavolta però Pete non vuole cedere, lui la comprende meglio di chiunque altro, sa leggerle dentro e per starle vicino durante un importante evento ad Harvard, si fa espellere dalla squadra: a tal punto la ama, a tal punto la mette al primo posto. 


Ora, non sono più una ragazzina, ma vi confesso che il discorso tenuto da Sveva davanti agli studenti, mi ha messo i brividi addosso; questo perché l’autrice è stata così brava a costruire il personaggio di Sveva durante tutto il libro, che le sue parole sono un condensato di lei, della sua vita, di quella sua forza che solo lei è convinta di non avere, ma che traspare nettamente proprio da questo suo monologo. 
Ai brividi si è aggiunta una forte tensione quando, dopo il discorso, lei e Pete si trovano per chiarire definitivamente il loro rapporto: è un momento di grande profondità e potenza, dove tutte le cose taciute vengono a galla e durante il quale viene definitivamente deciso il loro futuro. Troppe le incomprensioni, troppo poco il tempo trascorso insieme, troppe le insicurezze che in passato li hanno allontanati: saranno disposti ora a essere sinceri e a dare una nuova possibilità al loro amore? 

Credetemi che quanto ho scritto fin qui non rende l’idea di che gran bel romanzo sia questo: la dolcezza di Sveva, le sue paure e la sua anima ferita sono ben percepibili da chi legge e ovviamente comprensibili: il padre è davvero un personaggio odioso, un omuncolo che la schiaccia, uccide i suoi sogni, annienta le sue sicurezze. I sacrifici che ha fatto, tutto il lavoro svolto nella sua vita, dimostrano in realtà che lei è davvero tenace e determinata; ha mantenuto la sua purezza e la sua bontà nonostante le prove a cui la vita l’ha sottoposta, è generosa e altruista, attenta a non ferire le altre persone, positiva al punto di arrivare a ignorare gli haters che la attaccano sul blog. Ama incondizionatamente Pete, ma ha un limite: dopo aver visto i risultati sui suoi genitori, non può sostenere una relazione a distanza e nello stesso tempo non vuole rinunciare al suo sogno di rendersi autonoma, di costruirsi una carriera. 
Pete è eccezionale, l’ho già detto e lo ripeto. Un uomo che tutte noi vorremmo al nostro fianco; non solo perché è bellissimo, ma perché è bellissimo il suo cuore. Nemmeno la sua infanzia è stata una passeggiata (non vi svelo di più), eppure anche lui ha mantenuto intatta la sua bontà d’animo; il suo amore per Sveva è commovente, la sua dolcezza mi ha rapita, la sua profondità conquistata. 

Il romanzo parte con calma, mentre esplode, per così dire, nella seconda metà: quando le cose tra i nostri due si fanno difficili, la tensione aumenta e non molla il lettore. Una bella storia, che ci insegna che se i sogni sono forti, se ci si impegna con tutte le forze, se si è disposti a sacrificarsi e a lottare, si possono realizzare. Una lettura che vi consiglio, non fosse altro che per conoscere Pete!

PRODOTTO FORNITO DALLA CASA EDITRICE

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