TITOLO: Ho imparato a odiarti
AUTORE: Penelope Ward - Vi Keeland
EDITORE: newton compton
PAGINE: 352
PUBBLICAZIONE: 18 luglio 2020
GENERE: Contemporary romance
COSTO: € 5,99 ebook
Tutto è iniziato con un misterioso biglietto cucito dentro un abito nuziale. Ero andata in un negozio dell’usato per disfarmi del mio vestito da sposa, così da togliermi di torno la rappresentazione in pizzo e merletti del mio fallimento sentimentale. E tra le cianfrusaglie ho scoperto che qualcuno aveva avuto la stessa idea. Così ho dato un’occhiata al meraviglioso modello a sirena di qualche altra relazione andata in frantumi e, con sorpresa, ho trovato il misterioso messaggio: “Grazie per aver trasformato ogni mio sogno in realtà”. C’era anche una firma: Reed Eastwood, apparentemente l’uomo più romantico che sia mai esistito. Non sono riuscita a trattenere la curiosità. Non solo l’ho cercato, scoprendo che è bellissimo, ma ho anche deciso che avrei fatto di tutto per capire che cosa abbia mandato in frantumi il suo fidanzamento. Chi l’avrebbe mai detto che per uno strano scherzo del destino sarebbe diventato il mio capo?
“Lei disse: “Perdonami per essere una sognatrice”, quindi lui la prese per mano e rispose: “Perdonami per non essere arrivato prima per sognare insieme a te”. J. Iron Word
È possibile innamorarsi di un vestito da sposa e della storia che potrebbe raccontare? È ciò che succede a Charlotte Darling quando si reca in un negozio di abiti da sposa usati e ne vede uno bellissimo; ma quello che la fa capitolare è il messaggio cucito all’interno: una dichiarazione d’amore meravigliosa e romantica, che le fa ancora sperare nell’esistenza del vero amore e dell’uomo perfetto, un uomo come Reed Eastwood, che ha dedicato quelle parole stupende alla sua futura sposa.
Sono passati due mesi, Charlotte è alla ricerca di un lavoro e dopo aver letto una notizia che la turba, si concede una solitaria serata alcolica, durante la quale prende appuntamento proprio con Reed Eastwood, mediatore immobiliare. Decisa a uscire per qualche ora dalla noia che è la sua vita, si reca all’appuntamento.
Se Reed si conferma bellissimo e attraente come sulle foto che ha stalkerato in rete, al suo primo approccio con lei si rivela però un uomo arrogante e beffardo: le pone una serie di domande che sembrano una sfida e nonostante Charlotte ne percepisca l’intensa carica erotica, l’atteggiamento che tiene nei suoi confronti è davvero poco professionale. Quando però si capisce a cosa sia dovuto, credetemi che una risata è assicurata!
Vi è mai capitato, in un brutto momento della vostra vita, di incontrare qualcuno che con poche parole vi dà una spinta e vi offre una nuova visione delle cose? A Charlotte capita di incontrare, poco dopo lo strano colloquio con Reed, Iris Locklear, una energica signora di una certa età che assieme a qualche saggio consiglio, le offre anche un lavoro nella sua azienda. Immaginate la sorpresa quando scopre che Iris è la nonna di Reed e che il lavoro consisterà nel fare da assistente proprio a lui! È superfluo dire che l’uomo non reagisce bene alla notizia della nuova assunzione…
“I pensieri correvano veloci mentre l’acqua scendeva lungo il mio corpo. Il sapone dell’hotel non era in grado di lavare il mio senso di colpa. Mi sentivo di merda. Poi lei se n’era andata e mi aveva allungato quei dannati Twizzler, facendomi sentire ancora più stronzo. Chi si comporta in quel modo? Chi dà delle caramelle a una persona che ti ha appena trattato di merda? Charlotte Darling, a quanto pareva. La vispa, vivace, ciecamente ottimista Charlotte Darling dagli occhi luminosi.”
Non è solo la rabbia a scuoterlo: Charlotte tocca corde dentro di lui che da tempo non vibrano più. Lavorare insieme, tra una provocazione e l’altra, è stimolante, anche se Charlotte si accorge ben presto che Reed non è l’uomo romantico che lei credeva, anzi è piuttosto sgradevole e insolente; si salva solo perché è sempre bellissimo. Eppure Charlotte gli rammenta un periodo esaltante: la spontaneità della ragazza, la sua gioia di vivere, gli fanno ricordare qualcosa che vorrebbe dimenticare: il suo desiderio di essere felice. Le invidia la sua capacità di vivere la vita giorno per giorno (d’altra parte lei ha imparato a sue spese che i programmi a lungo termine difficilmente si realizzano) e di vedere sempre il lato positivo delle cose; è una ragazza che ha ancora un candore che raramente ha trovato in altre donne.
“Forse se passassi più tempo a lavorare e meno a sognare a occhi aperti, saresti più produttiva e non dovresti rimanere in ufficio fino alle otto di sera.” Sgranò gli occhi. Mi fissò per un istante, poi aprì il cassetto della scrivania, prese la borsa, la gettò con un tonfo sulla scrivania e lo richiuse. Spense il portatile, si alzò in piedi e si mise la borsa in spalla. Camminò con passo marziale verso la porta davanti alla quale ero ancora impalato. Non mi aspettavo si sarebbe fermata quindi feci un cauto passo indietro, aspettando che mi rispondesse per le rime. Invece chiuse gli occhi, alzò le mani, e le sue dita cominciarono a battere incessantemente a mezz’aria. Completamente. Pazza. Cazzo. E così bella quando dilatava le narici per la rabbia.”
Avete una lista “chissene fotte”? Ebbene, Charlotte ce l’ha e riesce a convincere persino Reed a farsene una; poi si aiutano a vicenda a spuntare l’elenco, sebbene aver accesso all’agenda l’uno dell’altro possa dar vita ad alcune sorprese! E può anche capitare che salti fuori un’inopportuna gelosia; pardon (scusate il francesismo, ma se leggerete il libro capirete perché l’ho usato), senso di protezione… Peccato che dopo aver voluto “proteggerla”, Reed diventi ancora più scostante e pungente nei confronti della sua assistente, che trova “fottutamente bellissima”. L’atteggiamento altalenante dell’uomo è irritante, confonde non poco Charlotte, anche se si intuisce che in lui è in atto una lotta tra ciò che è e ciò che crede che dovrebbe essere, come saggiamente le spiega Iris.
Mi è piaciuta molto la protagonista di questo romanzo: è una tipa che sa cosa vuole e non esita a chiederlo; è attratta da Reed e visto che lui non fa la prima mossa, decide di farsi avanti lei, invitandolo fuori. Reed però è stranamente spaventato, sa di non poter essere l’uomo che lei desidera e, non volendo ferirla, visto che non può offrirle ciò che cerca, rifiuta. Per farsi perdonare almeno in parte incarica un investigatore privato di svolgere delle indagini per scoprire chi sia la madre biologica di Charlotte: è stata adottata e da qualche tempo sente l’esigenza di ricercare le sue radici.
“Deglutii. “Vai da qualche parte?” Si voltò, dandomi le spalle, e si spostò i capelli da un lato. La lampo del vestito di Charlotte era chiusa a metà, fermandosi al merletto nero del reggiseno. “Puoi chiudermi la cerniera? Sono già in ritardo.” Feci qualche passo e restai dietro di lei, inspirando a fondo il suo profumo. “Hai un aspetto meraviglioso. Ma dove stai andando?” “Vado a bere qualcosa con un amico” La mia mano sulla cerniera si raggelò.”
I tentativi di sedurre Reed continuano, ma l'uomo è irremovibile; la ragazza riesce a rimediare solamente un breve bacio, perché, pur desiderandola pazzamente, lui la respinge.
Finché Charlotte scopre perché lo fa.
Readers, che colpo al cuore! Giuro che non avrei mai immaginato un simile risvolto, soprattutto non da queste due autrici che hanno sempre scritto commedie leggere e divertenti, senza drammi particolari. Ma questa volta…
Si chiariscono molte cose, sia per Charlotte che per noi lettrici; e che dolore!
Charlotte si scopre ancora più determinata: ha scoperto di provare per Reed sentimenti profondi ed è sicura che siano contraccambiati, benché l’uomo non voglia cedervi: può offrirle unicamente la sua amicizia, unitamente all’aiuto per trovare la sua vera madre. La trovano: in Texas, ma la situazione è ben diversa da quella tanto desiderata e sognata da Charlotte; Reed le rimane sempre accanto, la sostiene e finalmente una notte, in mezzo al dolore e alle lacrime della ragazza, Reed si lascia andare: è una notte fantastica e indimenticabile, ma per l’uomo deve rimanere unica. Anche se la sofferenza è atroce, Charlotte non ha più voglia di lottare: comprende che Reed le ha cambiato la vita e che allo stesso tempo ora è il momento di dare un altro giro di vite.
Come vi ho anticipato, questo libro del duo Keeland/Ward è un po’ diverso dai precedenti. La prima parte in effetti non si discosta da quello a cui le due autrici ci hanno abituato: scenette divertenti, dialoghi stuzzicanti, protagonisti sfrontati e impudenti. Poi però qualcosa cambia: il tono si fa più malinconico, i personaggi più riflessivi, e ci vengono offerti anche alcuni spunti di riflessione: sull’imprevedibilità della vita, sull’amore, vero o presunto che sia, sulla sofferenza e sul coraggio.
L’epilogo del libro mi ha commossa; non vi svelo altro, solo che ha toccato i miei sentimenti materni. Insomma, quando ho iniziato questo romanzo, mi aspettavo di leggere una storia leggera e divertente, ma sono rimasta colpita dalla svolta inattesa data dalle autrici e ne ho davvero apprezzato la diversità rispetto al passato.
Ah, un’ultima cosa: credo che né la Keeland, né la Ward abbiano mai preso i treni italiani, altrimenti non avrebbero scritto quella cosa sulla perfetta puntualità dell’arrivo in stazione…
PRODOTTO FORNITO DALLA CASA EDITRICE


























Nessun commento