Titolo: The hate u give
Autore: Angie Thomas
Editore: Giunti
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 416
Data di uscita: 30 agosto 2017
Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere di colore dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli. Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni. Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato. Il caso conquista le prime pagine dei giornali. C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang e che, in fin dei conti, se lo sia meritato. Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia. C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr. Quello che dirà - o non dirà - può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua stessa vita.
Starr è una ragazza di sedici anni che si divide tra due realtà completamente differenti. Da una parte il suo posto natale, il ghetto malfamato dove è conosciuta come la figlia di Big Mav, e l’altra, la scuola altolocata che frequenta dove è conosciuta invece come una delle poche afroamericane con delle amiche e un fidanzato “bianco”. Nel suo luogo natale Starr si limita a vivere, non si fa notare per non finire tra le liti delle gang, mentre a scuola nasconde altre cose di sé al suo fidanzato Chris e alle sue amiche, per non essere rifiutata.
Una sera è trascinata ad una festa nel suo quartiere e qui incontrerà, dopo alcuni mesi, il suo più caro amico Khalil. Con lui ha condiviso l’intera infanzia ed è stata la sua prima cotta. I due si trovano in mezzo ad una sparatoria e scappano insieme in macchina, ma non sanno che il vero pericolo sarà proprio al di fuori di quella festa.
"Tieni le mani bene in vista. Non fare movimenti bruschi. Parla solo se interpellata."
Khalil e Starr vengono fermati da una auto della polizia, Starr sa bene cosa vuol dire e sa perfettamente come comportarsi in questi casi, è stata una delle prime cose che Big Mav (il suo papà) le ha insegnato. Purtroppo tutti gli insegnamenti non bastano e Starr quella sera assisterà all’uccisione ingiusta del suo amico Khalil, per mano di un poliziotto. Starr si ritroverà cosi in un turbinio di eventi, e solo lei può rendere giustizia all’amico, e il solo modo sarà facendosi sentire. Si ritroverà divisa tra due scelte: parlare e mettere in pericolo la sua famiglia o continuare a tacere.
Si sa che a sedici anni la vita è già complicata, ma quello che deve affrontare Starr amplifica il tutto; si renderà conto pian piano che non si può restare in silenzio, che non si può continuare a subire e soprattutto, non può non lottare per il suo amico Khalil e la sua comunità.
Gli eventi saranno tanti e ben strutturati, tutte le figure all’interno del romanzo sono importanti e molto realistiche, vi sembrerà di essere proiettati in un altra epoca, ma purtroppo non è cosi, tutto quello che leggerete è soltanto quello che ancora oggi succede ma che in qualche modo ci rifiutiamo di vedere.
Care lettrici, questo libro è un piccolo capolavoro, è un inno alla giustizia, è una voce che attraverso le righe si fa sentire e urla forte. Ho aspettato qualche giorno per poter scrivere la recensione perché ero ancora troppo scombussolata e non trovavo le giuste parole per rendere al meglio quello che ho provato, e forse a tutt’oggi ancora non ci riesco pienamente.
Ho letto questo libro dopo che mi era stato consigliato, vista la mia passione per il rapper Tupac, e giuro che se non l’avessi letto me ne sarei pentita amaramente. The hate u give è unico nel suo genere, non si trovano molte altre storie che trattano argomenti così scottanti e reali. Infatti, The Hate U Give, il tilolo del romanzo, viene fuori da un acronimo di Tupac Shakur: "THUGLIFE- The Hate U Give Little Infants Fucks Everyone", l'odio che circonda i bambini (neri, ndr) avvelena la società". Questa frase può sembrare in qualche modo “assurda” ma avrà un significato importante per tutto il romanzo.
"L’ho già visto succedere un sacco di volte: un nero viene ucciso soltanto perché è nero e si scatena l’inferno. Dicevo sempre che se ne fossi stata testimone avrei gridato più forte di tutti, perché per il mondo sapesse cos’era accaduto. Ora sono quella persona, e ho troppa paura per parlare."
Ho amato profondamente Starr, la protagonista, una ragazza all’apparenza fragile ma di una forza unica che tirerà fuori al momento del bisogno. Non è facile veder morire i tuoi amici e reprimere le emozioni che tutto questo scatena. Ma oltre a lei ho adorato tutti i personaggi, anche i secondari, che in qualche modo sono co-protagonisti: dal padre di Starr, Big Mav, un uomo che sa cosa vuol dire fare errori e ritrovarsi in una gang, alla sua mamma, una donna con una determinazione unica. Ho apprezzato anche Chris, il suo fidanzato bianco che fa di tutto per entrare pienamente nella sua vita per combattere insieme a lei, anche se proviene da un mondo completamente diverso dal suo. Ogni caratterizzazione ha un ruolo ben preciso all’interno del romanzo, e anche se a volte vi ritroverete a leggere di loro e a pensare che non c'entrino nulla con la storia di Starr vi ricrederete, ognuno ha la sua storia, ognuno la propria esperienza. Ci sono tanti personaggi che fanno parte di questo libro ognuno con una collocazione precisa, ognuno con storie da raccontare e un unico obiettivo. In questo libro non si parla soltanto di razzismo, ma anche di rapporti tra persone, di pregiudizi, di famiglia, di povertà e ricchezza.
Quando non si hanno i mezzi per combattere, l’unica cosa che ti resta è la tua voce, e questo sarà l’unico mezzo che avrà Starr per rendere giustizia al suo amico.
The hate you give è un romanzo che ci fa riflettere, è uno di quei gioielli da custodire, è un inno alla forza di reagire, a non soccombere alla paura, a gridare per cercare la giustizia, quella vera; è una di quelle letture che ti sconvolge e ti catapulta dentro un mondo che pensavo impossibile. Da questo romanzo dovete trarre dei suggerimenti e porvi delle domande, perché anche se il nucleo centrale è il razzismo, ci sono diversi tipi di ingiustizie, e un giorno se vi ci troverete davanti avrete come esempio Starr e la sua voce.
Questo libro farà parte sicuramente della mia personale libreria, e un giorno spero di poterlo far leggere a mio figlio, per fargli capire alcune dinamiche malate che ancora oggi non vengono affrontate come dovrebbero.
Non mi resta che consigliarvi la lettura di questo piccolo gioiello e sapere cosa ne pensate, io ne sono rimasta affascinata e spero di leggere di nuovo storie così intense ma reali, per il momento è una delle migliori letture di quest’anno.
"Avere coraggio non significa avere paura, Starr". Mi sussurra. "Significa andare avanti anche se si ha paura. Ed è proprio quello che stai facendo tu".
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