Last Day-L'ultimo giorno di noi, Vera Demes. Recensione in Anteprima.

Titolo: Last Day-L'ultimo giorno di noi
Autore: Vera Demes
Data di Uscita: 15 giugno 2020
Piattaforma: Amazon
Prezzo ebook: 1,99 €
Prezzo cartaceo: 13,50 €
Tipo: Self-publishing
Formato: in ebook, cartaceo e abbonamento KU
Genere: Contemporary Romance




È l’ultimo giorno di noi. E ti amo. E ti proteggerò. Come tu fai con me.

Il mattino in cui Josh Blackmore, giovane medico dai forti ideali, incontra Anais Antinori, ragazza italiana alla deriva, non sa che la sua vita cambierà per sempre. Eppure ne percepisce il pericolo. Perché quella tizia misteriosa e un po’ sballata che ha preso alloggio nell’appartamento di fianco al suo, in una tranquilla palazzina del Village a New York, è come una bomba a orologeria, impossibile da disinnescare. 

Lei non ha regole, non ha orari, non sembra avere rispetto per nessuno.

Però lui è un tipo tosto e soprattutto sa rispondere alle provocazioni. 

Quando una serie di eventi imprevisti rischia di far precipitare la situazione, Josh decide di intervenire generando in Anais una reazione inaspettata. Lei è diversa da come appare, ha molte cose da raccontare, un talento nascosto, la voglia di cambiare e il coraggio di guardarsi dentro.
Tra i due nasce una stramba amicizia fatta di chiacchiere, condivisione e complicità. E a poco a poco si fa strada un sentimento profondo che li cambia e li travolge.
Josh e Anais vivono come se fosse sempre il loro ultimo giorno insieme.
Ma è la vita a sparigliare le carte. 

E l’amore è una promessa che dura in eterno. Al di là di tutto.




“Vorrei essere l’aria
che abita in te per un momento,
solo uno.
Vorrei passare inosservata

ma esserti necessaria.

(Margaret Atwood)


Cosa fareste per il vostro partner se sapeste che quello che state vivendo è l’ultimo giorno di voi come coppia? Quale regalo gli fareste? Confesso che io non ci ho mai pensato, dando forse per scontate tante piccole cose che ogni giorno ho la fortuna di vivere con la mia famiglia. Ma se non fosse così? Forse ogni emozione sarebbe amplificata dalla consapevolezza di non poterla più provare…
Josh Blackmore è un giovane medico, chirurgo d’emergenza in un ospedale privato a New York; è molto bravo nel suo lavoro, che svolge con passione, anche se c’è qualcosa che lo disturba: Josh è un idealista, difende con fervore le sue posizioni ed è disposto a lottare contro regole ingiuste pur di prestare soccorso a tutti indistintamente, ricchi e poveri. Purtroppo il sistema sanitario americano e i vertici dell’ospedale in cui lavora non la pensano allo stesso modo e spesso si trova in situazioni spiacevoli con i superiori. Nato da padre americano e madre coreana, i suoi occhi leggermente a mandorla gli hanno procurato nella vita insulti e sofferenze. L’assenza del padre e una madre molto dolce e incapace di imporsi hanno fatto sì che la sua adolescenza fosse molto turbolenta: lo ha salvato lo sport. Ottimo giocatore di football, ha potuto accedere ad Harvard grazie a una borsa di studio sportiva; ma il suo sport preferito rimane il surf, che ha praticato a lungo a San Diego, sua città natale.
Il suo aspetto fisico attira le donne, ma Josh è allergico alle relazioni stabili e al matrimonio: ecco perché mette bene in chiaro fin da subito di non volersi legare; ma Jeanette, la splendida ragazza con cui si vede da un paio di mesi, sembra persuasa di poterlo convincere del contrario.
Anais Antinori, bolognese, si trova a New York per studio, ma si è cacciata nell’ennesimo guaio ed è stata espulsa dal College e dal campus: nemmeno l’adorato zio Michele stavolta è disposto a tirarla fuori dai pasticci e deve imparare a cavarsela da sola, assumendosi la responsabilità dei suoi comportamenti. È una giovane fata, con degli splendidi occhi viola, molto esile, ma altrettanto determinata. Non ha avuto una vita facile: è stata privata della madre, odia il padre per questo, ha assunto ogni atteggiamento ribelle possibile per sfuggire ai tentativi di controllo del genitore. Spesso frequenta uomini molto più grandi di lei e le sue esperienze sessuali si spingono ai limiti del normale.
L’autrice descrive molto bene la solitudine di Anais dopo l’allontanamento dal campus, il rabbioso scoramento e la sua fame: vivere per strada in una megalopoli come New York non è cosa da poco ed è facile immedesimarsi nella disperazione e urgenza della ragazza, per quanto il suo atteggiamento sprezzante non la abbandoni nemmeno in questo momento. È un’anima spezzata e indifesa, che fa dell’attacco la sua miglior difesa; è ancora una volta in fuga, principalmente da se stessa. Anais è un riccio spinoso, che reagisce allontanando chi si preoccupa per lei, rifiuta ogni offerta d’aiuto con atteggiamenti odiosi e strafottenti: è quello che fa anche con Kendra e con Josh, che abitano nello stesso palazzo in cui è andata a stare lei.
“Quella tipa era una spiantata. Josh conosceva bene quello sguardo e la rabbia che ne saturava i contorni. Conosceva la solitudine, i gesti finalizzati a ferire, la spavalda strafottenza di chi non aveva nulla da perdere e nulla da desiderare. Li conosceva bene. Il buio e la voglia di emergere. La ragazza si era allontanata in fretta. Gli parve di aver compreso il suo segreto. E fu una sensazione strana. Come se avesse guardato in faccia se stesso.”
Anais e Josh sono più simili di quello che sembra: hanno vissuto situazioni simili, sensazioni uguali e la medesima rabbiosa, frustrante solitudine. Ed è per questo che quando si guardano pare loro per certi versi di essere davanti a uno specchio; ed è per questo che piano piano la loro conoscenza si approfondisce, si arricchisce di racconti personali e di confidenze. Ora l’uomo, più maturo, ha una vita e un lavoro soddisfacenti, ha imparato a controllare i suoi impulsi distruttivi, ha raggiunto una calma serafica che si esterna nel suo sorriso seducente e rilassato, mentre Anais, ventiduenne ribelle, deve ancora trovare la sua strada, un qualcosa che la appassioni e su cui convogliare le sue energie; quello che la medicina è per Josh insomma. Eppure nemmeno il dottore ha superato completamente tutte le sue difficoltà: non riesce a entrare in intimità con una donna, e Jeanette, che pure frequenta da un paio di mesi, è solo uno sfogo sessuale, che non sempre lo lascia pienamente soddisfatto. Tuttavia nel giro di poche settimane Josh e Anais diventano buoni amici: la stima della ragazza per l’uomo è cresciuta, grazie anche alla generosità di Josh, sempre disposto ad aiutare chi è in difficoltà (e Anais in questo momento lo è davvero…)
“Beh, allora ciao”. Anais si voltò verso le scale. “Aspetta”. La voce calda e un po’ roca. La mano di lui sul suo viso. Le sue labbra ardenti. La carezza lieve che accompagnò la marea fluida dei suoi occhi indomabili, l’onda remota di un’emozione che sapeva strapparle colori dal petto frantumandosi in un bacio. Quel bacio. Uno solo. Le braccia di Josh che la strinsero appena, sollevandola da terra. Il sapore di lui. Di vino, ciliegie e virilità. Non aveva mai baciato così. Non era mai stata baciata così.”
Anais ha sempre usato il sesso per fuggire dalla sua dolorosa realtà e la sua vita è costellata di sbagli; ma una cosa sa di averla fatta bene: il bacio a Josh, un bacio unico, bellissimo e rivelatore. Ma c’è di più: il 4 luglio è una data che Anais ricorderà per sempre… Tuttavia il successivo comportamento di Josh la ferisce e la delude. Josh si rende conto che c’è qualcosa in lei che lo attira, qualcosa che non sa spiegare, qualcosa che si insinua in lui, lentamente e in profondità. La giovane vorrebbe allontanarlo, ma l’attrazione tra loro è troppo forte e insieme stanno bene, si completano, possono essere vicini a livelli più intimi. Josh capisce che nessuna nella sua vita è stata come Anais: con lei è tutto nuovo, anche il sesso; è più intenso e caldo, condito dal desiderio di penetrare la sua mente, oltre che il suo corpo.
“Non aveva mai fatto sesso in quel modo. La passione bruciante che guidava i suoi gesti, la voglia di possederla, di sentire la sua mente, di leggerle dentro. Non c’era solo il corpo. Lei lo mandava via di testa. Era così.”
Resilienza; credo che questo termine si adatti benissimo a Josh: è riuscito a superare le difficoltà della vita, ha sofferto, ma si è sempre difeso e anzi ha tratto forza e determinazione proprio dal dolore. Forse per strada ha perso un po’ in sensibilità verso il genere femminile (e il suo colloquio telefonico con Jeannette, quando lei lo chiama infuriata, ne è la prova), ma bisogna dire che con Anais sta recuperando. E lei? Per Josh è disposta a fare tutto quello che si era ripromessa di non fare mai per un uomo: cucinare, farsi bella, emozionarsi, essere felice…

Se cercate una lettura d’evasione, qualcosa di leggero e frivolo, non leggete questo libro; perché la storia di Anais e Josh è pregna di significati, di spunti di riflessione, di temi importanti e profondi; ogni parola, ogni frase è pensata per far sì che chi legge si soffermi sul significato della vita, di certe sue manifestazioni. Tutto scritto in questo stile denso e caldo, meravigliosamente poetico e riflessivo, che è una delle caratteristiche che apprezzo di più di Vera Demes. La sua scrittura è gentile e delicata, ma anche intensa, potente. Per me personalmente è anche qualcosa di più: è come vedere messi su carta i miei pensieri, le mie osservazioni; è anche scoprire che alcune considerazioni ovvie hanno tutto un altro sapore quando sono messe in riga dalla bravura di un’autrice straordinaria. Ed è anche grazie all’abilità di Vera Demes che, mentre Josh ed Anais stanno vivendo un periodo felice e sembrano aver trovato per la prima volta nella loro vita l’amore, si avverte l’onda che arriva, travolgendo e sommergendo tutto. E poi la disperazione di Josh, l’ostinazione di Anais, i loro sogni infranti.
“Anais respirò piegandosi su se stessa. Poi rientrò in casa, chiuse la porta e si accoccolò per terra. L’amore era una ferita aperta. L’amore era una macchia d’inchiostro, un’ombra su una parete, un angolo buio in una notte di pioggia. L’amore era il vento e la sete. La fame e la vendetta. Era la voglia di riscatto. Era un bacio, un morso, una carezza. L’amore era il suo cuore spezzato, erano le sue speranze perdute, la sua gioia spenta nel silenzio. L’amore erano i loro universi fracassati. Non erano più simili. La vita li aveva separati. E avrebbe proseguito da sola. Senza Josh. Senza l’amore immenso che provava per lui.”

Sapete cosa mi ha commosso particolarmente? Il radicale cambiamento di Josh, la sua decisione improvvisa e istintiva di andare contro ogni logica previsione, ogni evidenza scientifica, solo per rendere felice Anais, costi quel che costi. Un amore privo di egoismo, un amore puro e vero, un amore che sostiene i sogni, li rincorre e li fa diventare realtà. Ma sarà sufficiente o Anais ancora una volta scapperà via, nella solitudine che sempre ha caratterizzato la sua vita, lasciandosi alle spalle l’amore?
Tanti i temi affrontati in questo romanzo, primo su tutti la sanità americana, che è riservata solo a chi ha possibilità economiche. Gli scrupoli di Josh, la sua volontà di salvare vite umane, al di là di qualsiasi conto in banca, lo guidano a testa alta verso decisioni che talvolta mettono a rischio la sua stessa carriera; ma è un duro, uno che ha sempre lottato per il raggiungimento dell’obiettivo e non si lascia scoraggiare.
La solitudine, la povertà estrema degli homeless nelle grandi città americane è qualcosa che ho visto di persona: eccessi che convivono, intere vie piene di case di cartone, carrelli della spesa che contengono tutti gli averi di chi ha perso tutto, anche la dignità umana: una tristezza infinita che è anche una delle vergogne più grandi di un Paese che si definisce civile e democratico. In ultimo, visto il momento storico che stiamo vivendo, non poteva mancare un accenno al Covid-19, che tanto dolore e paura ha seminato in questi mesi nel mondo intero. Tutto però passato attraverso le mani sensibili e delicate di quest’autrice che anche stavolta ha dato vita a un romanzo meraviglioso e imperdibile.




**COPIA ARC FORNITA DALL'AUTRICE A TITOLO GRATUITO IN CAMBIO DI UNA RECENSIONE ONESTA**

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