VORREI SOLO AVERTI QUI, Kennedy Ryan. Recensione.

Titolo: Vorrei solo averti qui 
Serie: Shot #1
Serie originale: Hoops #1
Autore: Kennedy Ryan
Editore: Newton Compton
Genere: Sport Romance
Prezzo: eBook € - cartaceo € 9,90
Pagine: 460 circa
Data di uscita: 19 aprile 2020


August e Iris sanno di essere fatti l'uno per l'altra. Ma il tempismo dei loro incontri è sempre stato pessimo e così, nonostante la sintonia che c'era tra loro, hanno finito per prendere strade diverse. Lui è diventato una stella dell'NBA e lei combatte con la sua quotidianità. Ma non si sono mai dimenticati. Nel corso degli anni, nei loro momenti più bui, August e Iris ripensano all'unico, indimenticabile bacio che si sono scambiati. A quella notte, a quel bivio che ha cambiato le loro vite per sempre. E anche se sanno che è difficile, continuano a sperare in una seconda occasione.



Avete presente quando un libro vi distrugge, vi stritola le viscere, vi toglie il fiato e non vi lascia un attimo di respiro, ma è comunque talmente coinvolgente e appassionante che non riuscite a fare a meno di leggerlo? Ebbene, a me è successo qualche giorno fa, leggendo l’ultimo capolavoro di questa talentuosa autrice…
Ho pianto tanto, a un certo punto mi sono trovata tutta contratta e a corto di fiato; ho dovuto davvero interrompere un momento, alzarmi a fare un giretto (in soggiorno, in tempo di quarantena per il covid-19), fare qualche respiro profondo. Ma poi la malia gettata su di me da questa storia mi ha catturata nuovamente e attirata ancora sulle pagine del Kindle. Sinceramente era da tanto che non leggevo qualcosa di così terribilmente bello: forse il periodo storico particolare che stiamo attraversando, forse l’argomento così delicato e tristemente attuale, forse la mia età non più giovanissima che mi ha reso particolarmente sensibile, ma credetemi, questa lettura mi ha annientata, ma poi è riuscita miracolosamente a ricompormi e a regalarmi tanti altri momenti di gioia, tenerezza e speranza.

“Ho incontrato questa ragazza ieri sera. Non dovrei sentire tutto così intensamente, e così alla svelta. Non dovrei sentirmi come se Caleb mi avesse rubato qualcosa che non è mai stata mia. Ho fatto più tiri vincenti di lui stasera. Ho preso più rimbalzi. L’ho stracciato. Sono io quello che ha alzato il trofeo sopra la testa. Ho vinto. Allora perché, in nome di Dio, mi sento come se fossi io lo sconfitto?”
August e Iris si incontrano casualmente in un bar alla vigilia di una partita importante per il giovane cestista, la Finale del campionato nazionale, che casualmente corrisponde anche con il giorno del compleanno del suo defunto padre, anch’egli famoso giocatore di basket; anche lei è un’appassionata di sport e cominciano a chiacchierare e a stuzzicarsi. August è fin da subito attratto da quella splendida ragazza e vorrebbe approfondire la conoscenza, ma lei a fine serata gli confessa di essere impegnata e, a malincuore, dopo aver trascorso alcune ore a parlare con una confidenza che spiazza entrambi, si salutano. È difficile però per August dimenticarla e la sorpresa è tanta quando il giorno dopo scopre chi è il fortunato che possiede il cuore di Iris: è quel Caleb Bradley, giocatore della squadra avversaria, con il quale è sempre stato in competizione. Caleb è bello e molto ricco, ma quello che August gli invidia è senza ombra di dubbio la ragazza che ha al suo fianco.
La serata trascorsa in quel bar sarà difficile da scordare, ma la vita li allontana, sebbene sia inevitabile incontrarsi alle partite che Caleb e August giocano sempre da avversari; infatti Caleb viene arruolato dalla squadra di Baltimora, città natale di August, mentre quest’ultimo è costretto a trasferirsi sulla costa occidentale, a S. Diego. Le vite dei tre giovani proseguono: Iris non vuole assolutamente fare la fine della madre, che, bellissima, non ha fatto altro che farsi mantenere dall’uomo di turno; è ambiziosa e vuole mettere a frutto le sue conoscenze nello sport diventando giornalista sportiva. Ma non ha fatto i conti con Caleb: il suo bellissimo ragazzo è inquietantemente possessivo e manipolatore e saprà convincerla a rinunciare alla sua carriera e a dedicarsi alla loro splendida figlia, Sarai.
I rari incontri tra Iris e August sono boccate d’ossigeno nella loro vita: mentre il giovane la esorta a non perdere di vista i suoi sogni, a non rinunciare alla carriera che desiderava prima della nascita della piccola, Iris trae forza e sostegno dalle parole del suo amico. La vita per lei non è facile: ha una figlia, ma la depressione post partum le impedisce di godersela appieno; rimpiange il lavoro che ha dovuto rifiutare a inizio gravidanza e soprattutto comincia a intravvedersi il vero carattere di Caleb, quello che nasconde ai più e che la getta in un turbine di orrore e paura. Non vi dico la spirale di tensione che si viene a creare leggendo, capitolo dopo capitolo, quello che è diventata la quotidianità di Iris. Lei, una donna forte, determinata e con le idee chiare, poco disposta a sottomettersi al volere degli altri e intenzionata a seguire le sue ispirazioni, per tutta una serie di circostanze che paiono sgranarsi come in un filo maledetto, si trova in una situazione a dir poco terribile. Ma la sua priorità è in questo momento la salvezza e la serenità di Sarai, per la quale, grazie al consiglio di August, prova ora quell’amore materno che la porta a mettere tutto il resto in secondo piano.
                          
Leggendo questo libro mi sono spesso chiesta perché talvolta la vita prenda pieghe talmente contorte, che sembra quasi che qualcuno si sia messo a studiare mossa dopo mossa il dispiegarsi delle circostanze, per renderle così intricate e spaventosamente coincidenti, da decretare l’assoluta disgrazia di qualcuno e nello stesso tempo l’incomprensibile salvezza di altri. Caleb gode della stima e del favore di tutti, grazie anche al paparino che copre con valanghe di soldi le sue malefatte; appare il golden boy che tutte amano e invidiano, mentre la sua anima malata e nera emerge tra le mura di casa.
È a questo punto che si fa strada la grandezza di questo romanzo: l’inferno di Iris è purtroppo l’inferno che troppe donne si trovano a vivere ai nostri giorni, vittime di uomini violenti e diabolici che calpestano i loro corpi e soprattutto i loro spiriti. Vittime ancora più di un sistema che non le tutela, di leggi che non le proteggono, dell’indifferenza di troppi. Donne che rischiano quotidianamente la vita, che non possono scappare, che non trovano salvezza e che spesso pagano con la loro vita la bestiale brutalità di compagni che si professano innamorati. Iris vive all’inferno, ma ha una speranza: sua figlia. Per lei, per quell’amore puro (e che nella vita ha conosciuto in un’unica altra occasione, quando ha capito che era August la sua anima gemella), lotta con le unghie e con i denti ed è grazie alla cugina, Lotus, figlia della magia del Mississippi, che riesce a liberarsi.

Lui prende tutto lo spazio, consuma i miei pensieri e, per un istante, cambia i nostri ricordi: c’è sempre stato solo lui per me e io per lui.
Inutile dire che Iris è la protagonista indiscussa di questa storia, lei e la sua forza, il suo coraggio, la sua determinazione. Ma non tralascerei di parlare della bellezza interiore di August: questo ragazzone ha capito fin da subito che Iris era la sua anima gemella; ha sofferto quando ha capito di non poterla avere, ma negli anni l’ha sempre ricordata, aspettata, amata e, laddove ha potuto, protetta. Non ha mai perso la speranza, nemmeno quando si è accompagnato ad altre donne, nemmeno quando tutto sembrava perduto.
Il riscatto di Iris, la sua liberazione e il piano che è costretta a escogitare per poter godere di un po’ di pace, regalano a Iris e August momenti di vera gioia, di un amore così profondo e puro, da far tirare al lettore un respiro di sollievo.
Ma, come vi ho detto prima, le circostanze girano e si svolgono secondo piani a noi incomprensibili e sembra che per alcuni non possa esistere la pace, ma solo l’orrore e la paura…

Non è un libro facile: è sicuramente da leggere, ma lo dovete fare in un momento in cui vi sentite pronte, forti e decise ad affrontare temi dolorosi eppur tanto reali. La scrittura della Ryan è assolutamente coinvolgente, non lascia spazio a momenti di noia, attrae il lettore e lo tiene incollato anche se il romanzo conta più di quattrocentocinquanta pagine. I pov alternati sono azzeccatissimi in questo caso: permettono di entrare nella mente e nel cuore dei protagonisti, di vivere nella loro testa e di provare le loro emozioni.
Notevoli i personaggi di contorno: il fratellastro di August in particolare sarà il protagonista del prossimo romanzo, in uscita tra pochi giorni; vi giuro che da una parte mi auguro che sia un libro un po’ meno intenso, ma sappiate che in ogni caso non rinuncerò certo a leggerlo!








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