PLAISIR D'AMOUR, VERA DEMES. Recensione in anteprima


Autore: Vera Demes
Data di Uscita: 20 marzo 2020
Piattaforma: Amazon
Prezzo: 1,99
Tipo: Self-publishing
Genere: Historical Romance
Disponibile in ebook, cartaceo e abbonamento KU

Perché il vero amore è uno solo. Non esiste donna che potrebbe sostituire quella che si è amata per la vita. Quel genere di amore non è replicabile.

In un piovoso mattino di luglio dell’anno 1805 Blanche de Chalon e sua sorella Alexandra raggiungono fortunosamente l’Inghilterra provenienti da Parigi. 
Rimaste orfane e prive di mezzi, le due giovinette vengono accolte a Brentwood House, la sfarzosa dimora dello zio materno, il conte di Bloomsbury. 
Differenti per età e indole, la diciottenne Blanche e la tredicenne Alexandra accettano a fatica la loro sorte e l’accoglienza glaciale di quei parenti inglesi di cui sanno poco o niente. 
Nulla sembra poter modificare lo stato delle cose ma l’arrivo del capitano di fregata lord Howe duca di Padrisham, reduce dalla battaglia di Capo Finisterre ed eroe della Royal Navy, provocherà un drastico mutamento negli equilibri e nelle relazioni della piccola comunità. 

Blanche è graziosa, educata in modo liberale, curiosa e idealista e il capitano è affascinante, passionale, fin troppo impulsivo e ha deciso che quell’incantevole fanciulla dovrà essere sua. 
Tra balli, passeggiate, sguardi rubati e il palpitare intenso di emozioni inedite, tra i due giovani sboccerà un sentimento profondo. 
Ma la felicità è fuggevole ed eventi improvvisi stravolgeranno le loro esistenze.
In un’epoca di tumulti, di guerre, di nazionalismi e di gravi incertezze, tutto sarà perduto.
Eppure nella sofferenza risiede il segreto della felicità. Contro ogni destino.
Blanche de Chalon ha diciotto anni, quando lei e la sorella Alexandra rimangono orfane di entrambi i genitori e sono costrette a trasferirsi in Inghilterra dal fratello della madre, Reginald Wendam, conte di Bloomsbury. L’accoglienza in famiglia non è certo delle migliori: fin da subito zii e cugini si dimostrano insensibili e trattano Blanche e Alexandra con sufficienza. Blanche diventa l’istitutrice delle sorelle Wendam, Arabella e Louise: ha il compito di renderle delle dame perfette (e ce n’è del lavoro da fare, soprattutto con la maggiore delle due, Arabella!) per poter affrontare la vita di corte. Alexandra invece diventa una domestica: la sua sincerità, il malcontento che non riesce a nascondere per una situazione che patisce e che non vuole accettare, la mettono subito in cattiva luce; l’irruenza e la limpidezza nel dire le cose, le fanno vivere brutti momenti, tanto da voler scappare almeno qualche istante da Brentwood Manor, la residenza degli zii. Trova conforto e rifugio ad Ambler Manor, la meravigliosa dimora della duchessa madre di Padrisham, che l’accoglie e la rifocilla. La duchessa ha un nipote, William, giovane capitano di fregata, che suo malgrado è costretto a trascorrere a terra un po’ di tempo per guarire da una ferita e che ha eletto Ambler Manor a residenza, per poter sfuggire alle insistenti pressioni della madre (che vive a Londra) a cercargli moglie. William non ne vuole sapere di sposarsi, la sua vita è il mare e nessuna giovane donna ha fino al momento attirato la sua attenzione. 

La situazione per Blanche e Alexandra è difficile e pesante: dopo aver vissuto in un ambiente intellettualmente stimolante, a contatto con poeti, scrittori, filosofi e politici, all’insegna della liberalità paterna, amate e protette dai genitori, le due giovani sorelle sono costrette ad affrontare una mentalità retrograda, chiusa e maschilista. In particolare il cugino Peregrine, reverendo della contea, supponente e antipatico, fin da subito si scontra con Blanche, con la sua raffinata cultura, con la sua personalità brillante, con la sua emancipazione; è tuttavia turbato dalla bellezza della cugina, dalla sua eleganza e dalla sua grazia e spesso è frustrante per lui non riuscire ad avere l’ultima parola con Blanche, che con pacata intelligenza esce vittoriosa dai loro battibecchi. Blanche deve reprimere i suoi sogni, essere paziente con l’impaziente sorella, con le cugine, con gli zii e con Peregrine. Il suo spirito indomito è schiacciato e le preoccupazioni si fanno sempre più pressanti: deve anche andare a recuperare Alexandra ad Ambler Manor e lì incontra per la prima volta William; rimangono entrambi colpiti, provano sensazioni sconosciute e qualcosa di nuovo si agita in loro, legandoli con sguardi profondi. Ma tutto si mette contro di loro e questo legame spirituale e istintivo che sentono entrambi fin dal primo sguardo: Peregrine dimostra un’assurda e malata gelosia e con pervicacia tenta di tenerli lontani e di contrastare ogni loro contatto; Arabella, gelosa della bellezza e della finezza di Blanche, innamorata da sempre del bel capitano, agisce con bassezza e perfidia perseguendo lo stesso intento del fratello.
“Conduco una vita aspra e molte volte mi sono domandato se potrò mai trovare una donna in grado di assecondare le mie scelte.” “Sono certa che la troverete.”. Blanche evitò di guardarlo mentre il cuore le batteva frenetico nel petto. “E se vi dicessi che l’ho già trovata?” “Vi direi che sono felice per voi”. “La vostra indifferenza mi ferisce”. William la soppesò spavaldo, cercando di individuare in lei una traccia di interesse. “Vi ho appena detto che sono felice per voi”. “E niente di più?”. “No, io…” “Dovreste ascoltare il vostro cuore, mademoiselle”
Eppure William non demorde, non può sottrarsi al richiamo che costituisce Blanche per lui; i loro sguardi brucianti, le emozioni stordenti e il languore che li consuma quando sono in compagnia l’uno dell’altro, non sfuggono a nessuno. 


In questo romanzo troviamo tutti gli elementi che ne fanno uno storico con i fiocchi: lo stile aulico, quasi d’altri tempi, ci proietta nel diciannovesimo secolo; i sentimenti provati da William e Blanche sono descritti come si conviene a un amore ottocentesco, ma il risultato finale è assolutamente moderno: un’inquietudine strana si è impossessata di me, un impaziente desiderio che le cose si risolvessero. La tensione nel vedere quanto si fossero complicate, quanto le situazioni si incastrassero per allontanare sempre più i due giovani, quanto soffrissero Blanche e William per un sentimento che invece di donare gioia li sfiancava, questa tensione è dovuta al talento di Vera Demes di narrare con estrema sensibilità atmosfere ormai passate e a noi sconosciute, quando ogni gesto e ogni parola, ogni sguardo e ogni tocco, erano impossibili da manifestare apertamente e tutto era sottoposto alla rigida etichetta nobiliare.
“Blanche…”. William avanzò di un metro, mentre l’emozione gli irrigidiva i movimenti, cristallizzava i pensieri, rendeva quell’istante irreale eppure familiare, agognato fino a sfinirsi, atteso con la spasmodica irruenza di un dono immeritato. … “Credevate che non sarei venuta?” Blanche si fermò a pochi passi da lui, un sorriso sbarazzino le illuminava il viso. “Credevo che mi avreste compatito.” “Per quale motivo?” “Non mi avete mai detto cosa provate per me.” “E dunque?” “Dunque vivo nell’incertezza e nel timore che i vostri sentimenti siano tiepidi e ininfluenti.”
Dopo tanta angoscia, la situazione sembra giunta a una soluzione e la cattiveria, come nelle migliori fiabe, sconfitta. Blanche e William vivono finalmente un amore grandioso, un sentimento che li avvolge e li compenetra e nel quale si perdono totalmente. Ma poi arriva la lettera: William deve riprendere il mare a fianco dell’ammiraglio Nelson contro Napoleone… 

Non voglio tentare di spiegare la sofferenza che coglie Blanche, dovete leggere con quale sensibilità e ricchezza di immagini l’autrice riesce a spiegare il dolore della giovane; e dovete leggere anche con quanto amore William le scrive lettere appassionate e, se non vi foste già innamorate di lui, lo farete sicuramente in questo momento. 
Allo stesso modo non voglio spiegarvi l’angoscia provata dalla giovane sposa quando ad Ambler Manor giunge la notizia della morte del capitano… 
Ho letto pagine intere con il magone, con il cuore che batteva al ritmo di quello di Blanche, e ho atteso con ansia un atto di pietà da parte di Vera Demes nei confronti di noi lettrici. 

In questo romanzo un destino angosciante sembra rincorrere i protagonisti; la cattiveria, le menzogne, la guerra: tutto sembra impedire la felicità di Blanche e William. 
La penna abile di quest’autrice racconta la storia in uno stile che avvince il lettore, lo spinge a cercare, pagina dopo pagina, una svolta, una buona notizia, un lieto fine che deve esserci dopo tanto penare. 
Quest’autrice ancora una volta mi ha convinta, il genere storico le si confà perfettamente e come sempre i personaggi sono analizzati in modo profondo e splendidamente descritti; se amate il genere, o se amate i libri ben scritti, non perdetevi questo lavoro, che per alcune giornate vi terrà la testa lontana da altri pensieri e vi proietterà in un mondo ormai lontano, ma sempre affascinante.

PRODOTTO FORNITO DALL'AUTORE



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