TITOLO: Nei tuoi occhi il mio riflesso
AUTORE: Benedetta Cipriano
GENERE: contemporary romance
EDITORE: self publishing
DATA DI USCITA: 12 dicembre 2019
GRAFICA COVER: Qamber designs and media
Lei ha il nome della pioggia.
Di quella pioggia che tranquillizza il mio respiro nelle notti insonni.
Come pioggia silenziosa batte sui vetri della mia anima colmando le crepe con la leggerezza dell’acqua, che tutto riempie, perfino i vuoti.
Si è abbattuta su di me come un temporale in pieno agosto,
mi ha spogliato di ogni sicurezza e ha scavato a fondo alla ricerca di un’anima stanca che preferiva starsene nel silenzio rassicurante di un petto senza battiti.
Con la sua fragilità e il suo cuore andato in pezzi ha distrutto le mie barriere e ha lasciato che il mio dolore si fondesse con il suo.
Mi ha conquistato con la sua malinconia, i suoi fallimenti, le sue ferite e le sue lacrime nascoste negli occhi.
Perché i suoi sono occhi magnetici e distrutti, sono occhi che celano tormenti e storie.
Occhi dai quali non posso fuggire.
Eppure da quegli occhi proverò a nascondermi.
Perché il mio cuore sta andando lentamente in pezzi.
Perché ho al centro del petto una ferita che non potrà rimarginarsi.
Perché la vita mi ha colpito, distrutto, deteriorato.
Perché sto colando a picco verso il centro di un abisso.
Un abisso nel quale non posso trascinarla.
Eppure continuo a desiderarla, perché lei è la luce che illumina il buio pesto della mia anima.
Lei è la pioggia che spegne gli incendi e leviga le ferite.
Lei è il coraggio, la passione, la forza.
L’unica persona alla quale non riesco a resistere.
Perché Amaya Evans è entrata senza bussare e si è presa un posto:
quello al centro del mio cuore.
“Nei miei occhi il tuo riflesso”: con questo romanzo Benedetta Cipriano ci fa vivere, attraverso le sue parole, una storia d’amore epica, forte, senza dubbio struggente. È quel tipo di amore che non si crede che esista, che possa mai essere raccontato, ma che alla fine ti porta a dire “Mi sbagliavo”.
“A volte il dolore è troppo grande per essere espresso a parole: a volte il dolore si nasconde nel silenzio”
Amaya è una ragazza in salute, bella, giovane; tuttavia non dimostra quella vivacità, spensieratezza e allegria tipica nel fiore degli anni. Non crede più nella vita, nell’anima, in Dio o nel paradiso: da quando ha perso suo padre, i suoi sogni si sono spezzati e il suo cuore si è indebolito. Lui era un pilota di linea in gamba – volare era come respirare, sentirsi libero, come vivere senza regole – e, nell’arco della vita di Amaya, sono stati tanti i momenti in cui le è mancato. Non perché fosse un padre assente, ma perché aveva bisogno di quell’affetto e calore che soltanto lui era in grado di darle. Aveva accumulato numerose esperienze, aveva conosciuto luoghi sconosciuti e imparato lingue straniere, eppure quella vita, quel lavoro che tanto amava lo aveva ucciso. Amaya aveva fatto tanti progetti, aveva fantasticato su tante avventure che la vedevano protagonista assieme a suo padre, l’unico uomo in grado di comprendere tutto di lei – scelte, decisioni, paure – ma ciò che non sapeva è che a volte il destino decide per noi. Insieme a lui, si è spenta la sua quotidianità, i suoi sogni, i suoi desideri.
“La vita è stata ingiusta, mi ha negato la possibilità di essere felice. Perché mio padre era la mia felicità, il mio migliore amico, l’unico a cui avrei permesso di guardarmi dentro. Probabilmente, in questo istante, nelle mie iridi giace la stessa scintilla che illuminava i suoi occhi immensi. Perché, anche se siamo distanti, nei miei occhi c’è il suo riflesso. Ma tanto io resto qui. Con il cuore spaccato in due e le lacrime nascoste negli occhi”
Nonostante abbia avuto l’opportunità di crearsi un futuro brillante, Amaya ha scelto di restare a Rio de Janeiro e lavorare nella caffetteria dell’aeroporto, impiego di cui è soddisfatta e che considera perfetto. Ma che cosa avrà mai di eccitante un impiego simile? I turni di notte. In quei momenti, tardi per essere svegli e lontani dall’alba, tutto ciò che la circonda diventa magico e incantato. In quegli attimi Amaya prova a ritrovare se stessa in una solitudine fatta di parole, parole, pensieri ed emozioni riversate sull’agenda nera che apparteneva al suo adorato padre; scrivere su quelle pagine allevia la sua sofferenza, vi riversa dentro milioni di lacrime mai sgorgate. Ma se la notte è la sua bolla di pace, il giorno si diverte a ricordarle quello che ha perso, i suoi fallimenti e le sue scelte ed è per questo che, per incoraggiare se stessa ad affrontare una nuova giornata, si dedica messaggi motivazionali scritti su post-it e sparsi ovunque in caffetteria.
“Certe scelte, alla luce del sole, fanno male. È come se i raggi illuminassero ogni crepa del mio cuore, ma non per riempirlo, solo per riaprire le ferite, per scavare in profondità”
Proprio come il padre di Amaya, Lucas è un pilota di linea che ama il suo lavoro. Quello che prova nel pilotare un aereo è libertà pura. Volare, ritrovarsi lontano dalla realtà, dai pensieri e dalla frenesia della vita, gli permette di respirare. Ha accumulato molte esperienze per mezzo della sua carriera, ma se c’è qualcosa in cui è una frana, quelle sono le lingue; essendo americano, l'inglese è l’unica lingua che sa parlare correttamente. Perciò, quando si prende una pausa al bar dell’aeroporto e trova sul fondo di una tazzina di caffè un messaggio su post-it in portoghese, non ha la minima idea di cosa significhi. Fortuna che c’è Google Traduttore (smile)!
“ Ad Amaya, che voleva diventare scrittrice e che adesso serve i caffè al bancone di un bar. Sei abbastanza. Nonostante tutto.
Non è una frase motivazionale: è un grido muto, l’accettazione dolorosa dei propri limiti, dei propri fallimenti. E so bene che, per riuscire ad accettare i propri fallimenti senza rimpianti, bisogna essere persone coraggiose”
Pur non conoscendo l’autrice di quel bigliettino, si ritrova a volerne sapere di più sul conto di quella donna misteriosa. Di certo non si aspettava una dea dai capelli più scuri della notte e più arrabbiati di un temporale. Da qui in poi avrà inizio la loro conoscenza fatta di dialoghi ironici e momenti magici, dolci e commoventi. Amaya è un fiume in piena di parole e, per quanto Lucas preferisca il silenzio, adorerà sentirla parlare. Si divertirà a provocarla e infastidirla solo per non fare a meno della sua presenza. Per quanto possa apparire come un simpatico stronzo, anche Lucas porta con sé il suo bagaglio di vita, che farà versare grossi lacrimoni e singhiozzare come se non ci fosse un domani. Se ha scelto di fare il pilota, di viaggiare e mettere chilometri e chilometri di distanza tra lui e la sua casa a Chicago, ci sono motivi precisi e dolorosi. La verità è che ha preferito fuggire, chiudere il suo cuore e allontanarsi dalla sua casa che per lui ormai significa solo dolore e sofferenza. Tutto questo dispiacere si allevia da quando Amaya è entrata nella sua vita. Lei è il suo balsamo lenitivo, il cerotto invisibile da mettere sul cuore. Amaya viene tramortita dagli occhi verdi e sempre malinconici di quel bellissimo pilota dal corpo statuario. È entrato nella sua vita come un tornado e l’ha stravolta. L’ha portata con sé con la determinazione di un uomo e la gentilezza di un gentiluomo. Ma la loro non è principalmente un'attrazione fisica, no. Sono le loro anime ad attirarsi come calamite; le loro vite, diverse, ma simili allo stesso tempo; sono l’uno il riflesso dell’altra.
“Mi attrae, mi attrae come non mi ha mai attratta nessuno”
Quello sconosciuto, dopo molti anni, ha fatto sentire Amaya viva, l’ha travolta di emozioni, le provoca un intenso desiderio e le ricorda moltissimo suo padre: il suo modo di parlare, il suo accento, il suo lavoro. Quest’ultima cosa, in particolare, significa ricordare un passato doloroso che non smetterà mai di farla soffrire. Senza contare che Lucas è un pilota, non rimarrà per sempre a Rio.
“Il mio cuore è giunto a te ancora prima di incontrarci, ancora prima che i nostri sguardi potessero entrare in collisione”
Che cosa ne sarà della loro storia? Delle loro vite? Non è pensabile per lei soffrire ancora e quindi deciderà di fare l’unica cosa che le riesce meglio: scappare. Proteggerla come solo i gentiluomini sanno fare, smuovere il mondo per tenerla al sicuro, allentare le sue paure e preoccupazioni: questo voleva Lucas. Ma la sua bimba ha deciso per entrambi. La distanza che li separa è troppa, ma cosa sono chilometri e chilometri paragonati a un amore che si stringe nelle intemperie, ma non si spezza? Stare insieme non sarà una passeggiata, ognuno dovrà far fronte ai propri demoni, lottare contro di essi e stringere un patto senza certezze con il destino. Lucas e Amaya avranno il loro lieto fine?
Questa è la prima opera che leggo di Benedetta Cipriano, ma chi già conosce quest’autrice credo concordi con me nel non dare nulla per scontato. Che cosa posso dire? “Nei tuoi occhi il mio riflesso” mi ha portato a conoscere questa meravigliosa penna e mi chiedo come abbia fatto a essermi sfuggita in passato. Si può piangere già nella prefazione? Con la Cipriano sì, si può eccome, perché questo non è un romanzo, ma un vero e proprio capolavoro, un viaggio nel profondo del cuore e dell’anima. Amaya e Lucas sono due personaggi a dir poco ammirevoli. Lei è una combattente, una meravigliosa guerriera; sono sorprendenti il coraggio che mostra e la forza che si porta dentro. È una donna bellissima che non si è lasciata spezzare dalla vita, che ha conservato negli occhi il ricordo di suo padre, un uomo che le è stato strappato via troppo presto, ma che lei continua a percepire come fosse ancora in vita. Benedetta ha riempito queste pagine di personalità, dando loro colore, spessore, dolore e amore, trattando tematiche dolorose e reali con estrema sensibilità. Ha donato emozioni, saggezza, sensazioni; è una penna carica di pathos che riesce perfettamente a far rimbalzare ogni singola emozione sul lettore. Amaya mi ha fatto rivivere l’euforia del primo appuntamento: ho percepito la sua emozione, la paura di dire la cosa sbagliata, il timore di essere uscita con uno sconosciuto. Ho pianto e sofferto con lei per una perdita che mi tocca molto da vicino purtroppo; ho sorriso con lei e mi ha intenerita molto la sua fanciullezza. È un personaggio in cui mi sono rivista spesso. Lucas sarà impossibile da dimenticare, un uomo come lui non lo puoi cancellare. È la quintessenza della bellezza, dell’eleganza, della passione. Insieme si corteggiano, si inseguono, si infatuano… si sorreggono. Tra di loro c’è molta complicità e i loro silenzi sono carichi di parole, parole in cui si ritrovano sempre. Chi sono Lucas e Amaya? Alba e tramonto; pioggia e arcobaleno; sole e luna. Una storia, narrata a pov alterni, che parla di sofferenza, dolorosa accettazione, smisurato amore. Una scrittura scorrevole, poetica, riflessiva e saggia: sono tante le cose su cui ci si sofferma a riflettere; sono tante le verità che si palesano dinanzi agli occhi, pensieri che forse nel corso della vita ci hanno sfiorato, ma a cui non abbiamo mai saputo dare la giusta importanza. Se c’è una cosa che ho imparato da questo romanzo è che qualche volta è la vita ad indicarti la strada e che le parole hanno un ruolo potente: possono ferirti e darti modo di ferire e spesso ne facciamo un uso improprio, distruggendo rapporti, creando contrasti. E vogliamo parlare della città che fa da sfondo al romanzo? Una descrizione vivida e dettagliata di una terra sempre allegra e colorata, Rio de Janeiro. Mi sono incantata nell’immaginare i meravigliosi tramonti dorati di cui parla Amaya, ho quasi sentito l’odore della cucina tipica, udito nella mente la musica di quella terra, visualizzato il ritmo travolgente della vita brasiliana. Perché vi consiglio questo romanzo? Perché è stato scritto con il cuore in mano, perché non si può restare immuni al magone e alle commozioni che regala al lettore. “Nei miei occhi il tuo riflesso”: un racconto che porterò sempre in un angolo di cuore perché ha lasciato in me un’impronta indelebile.
PRODOTTO FORNITO DALL'AUTORE



























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