GANG, MARILENA BARBAGALLO. Recensione



TITOLO: Gang
AUTORE: Marilena Barbagallo
EDITORE: Self-publishing
GENERE: Dark Romance 
DATA D'USCITA: 4 marzo 2019
PREZZO: € 2,99 ebook

Viveva ancora nelle Favelas quando gli donarono una bambina.
"È tua", così gli era stato detto. Poi ha perso tutto.
Mikel Alves è l’erede della 28HS, la più pericolosa gang di El Salvador. All'età di sedici anni sparisce nel nulla, impara a vivere nel buio e ad amare le catene che lo tengono legato alla parete della sua grotta. Diventa un animale selvaggio, dimentica la civiltà, ma sopravvive e non si arrende. Torturato e umiliato dai suoi nemici, paga il prezzo di essere un principe, di possedere un regno e una principessa. Quando Mikel tenta di riprendere in mano la sua vita, si rende conto di essere rimasto intrappolato nel suo inferno personale. Per ricominciare, sarà costretto a portare via con sé uno dei suoi nemici peggiori: Megan Lima. 
L'odio di Megan ha radici profonde. Lei deve rifiutarlo, disprezzarlo, tenerlo lontano. Qualsiasi cosa, pur di non cedere al nemico. 
Due gang contrapposte che cercano di imporre la loro supremazia, una lotta continua tra ragione e istinto, passione e potere. Per Megan è immorale, per Mikel è essenziale. Un romanzo oscuro, una storia d’amore violenta, due personaggi che superano tutti i limiti. 

***ATTENZIONE***

Si consiglia la lettura di questo romanzo a un lettore adulto e consapevole. La storia contiene scene violente, situazioni angoscianti e sesso esplicito, spesso senza consenso. Se ami il romance nella sua sfumatura più oscura, questo è il libro adatto a te.
Gang: s. f. inv. Gruppo organizzato di malviventi.

Questa la concisa spiegazione che ne dà lo Zanichelli, ma se vogliamo comprendere bene cosa significhi realmente questo termine, cosa voglia dire farne parte, esserne un affiliato, dobbiamo leggere le parole rilasciate da Mikel a un giornalista:
“Come si lascia una gang?”
“Ci sono regole per entrare, regole per restare, ma non esistono regole per uscire … Quando entri in una gang, la tua vita è già scritta: o finisci in galera, o muori.”
“E se si rimane vivi?”
“Nell’attimo in cui entri in una gang, sei già morto.”
Mikel Alves è l’erede di una delle gang più feroci di San Salvador, quella 28HS che è la diretta concorrente della Dorada, i cui capi sono Luis e Megan Lima; assieme ad altre bande si contendono il controllo del territorio e si dividono i proventi di ogni attività illecita che gestiscono. Ma cosa hanno in comune queste due potenti famiglie? E cosa li divide con tanto odio e rancore? Eppure un tempo lontano non era così, poi una tragedia ha cambiato tutto e da quel momento nulla è stato più come prima e la vita di Mikel, allora sedicenne, ha subito un arresto. 

Per dodici anni ha vissuto in una grotta, alla catena, torturato e umiliato dai suoi nemici, che lo hanno privato di tutto, ma non della dignità; nondimeno ha saputo conservare un’innocenza che neppure la sua vita nella gang prima, e la prigionia poi, hanno corrotto. In questi lunghi anni ha imparato ad apprezzare il silenzio, ad ascoltare, per percepire anche il più lieve rumore, il più tenue odore; ha affinato la capacità di intuire, quasi legge nel pensiero delle persone che si trova di fronte. Ha capito il valore della solitudine, la cerca, la brama. 
“La solitudine è il mio specchio, non la tradirei mai. L’accoglierei sempre. Mi dice dove sbaglio, mi insegna a rimediare, colma tutte le mie mancanze nutrendo la mia immaginazione. Mi rende creativo e sveglio. Mi aiuta a non spegnermi. E mi dà il suo tempo, il dono più prezioso, quella cosa che là fuori manca, quello che tutti cercano di fermare disperatamente.”
Il ritorno alla vita normale non è per niente facile e gli sta costando molto: è disturbato dai rumori, dai suoni e perfino dalla musica, la luce eccessiva lo ferisce e preferisce i luoghi in penombra, nascosti. Le relazioni e l’interazione con gli altri esseri umani richiedono fatica; dormire in un letto è fuori discussione, mangiare normalmente sembra impossibile. Gli anni nella grotta lo hanno segnato indelebilmente, nel fisico, ma anche nello spirito: vive e sente come un animale; anche nella manifestazione della sua sessualità la parte più istintiva e selvaggia prevale. Eppure mai lo abbandonano un riserbo e una dignità che stringono il cuore: Mikel è complesso e meraviglioso, forte e dolce come pochi. L’autrice ha saputo creare un capolavoro di uomo, piegato ma mai vinto: la sua fragilità è la sua forza. Dà grande valore alla libertà, proprio perché per tanto tempo ne è rimasto privato, concede a tutti una possibilità di scelta. È convinto di essere brutto e che nessuna lo vorrà; è talmente sfregiato e deturpato dalle torture, che è certo di fare ribrezzo alle donne. La descrizione di quello che il ragazzo prova nella grotta, al cospetto della donna che gli fa visita, la vergogna per la sporcizia che lo ricopre e per l’odore che emana, mi ha toccato il cuore e il suo è un personaggio che ho adorato dall’inizio alla fine del romanzo…

Megan è il cuore della famiglia Lima: laddove il fratello è assolutamente spietato, in lei sopravvive un certo riguardo e un alito di rimorso ogni tanto si fa strada in lei. Rimorso per quello che la vita l’ha costretta a fare, rimpianto per non essere nata in un posto e in una famiglia diversi. Certo non è una donna dolce o sottomessa, anzi, è una predatrice abituata a detenere il comando, a non abbassare mai gli occhi davanti a chicchessia e a prendersi il suo piacere quando e con chi vuole. Non sopporta che le vengano dati degli ordini e odia a morte gli Alves, in particolare Mikel, che le ha distrutto la vita. Eppure il loro incontro fin dal principio tocca corde che le sono sconosciute e il desiderio che ha di confortarlo stupisce lei per prima. Lo vorrebbe morto, ma non ha il coraggio di premere il grilletto. 
“La verità è che mi confonde, mi mette alla prova e lascia emergere la parte migliore di me, quella che non è mai emersa in tutta la mia vita se non con lui.”
Per quanto si ostini a contrastare i sentimenti che le ispira Mikel, Megan sa bene che l’unica persona che l’ha sempre rispettata, l’unica che le ha sempre dato la possibilità di scegliere, è proprio lui. Anche nel sesso, spettacolare peraltro, il rispetto di Mikel per Megan è totale: le permette di decidere di tirarsi indietro, la tratta con dolcezza e le concede tutto lo spazio e il tempo di cui ha bisogno. Perché Megan è terrorizzata dai sentimenti che comincia a nutrire per lui e l’odio, che sente di dover provare per colui che le ha rovinato la vita, cede sempre più il passo a un sentimento a lei sconosciuto, ma potente e bellissimo.

Solo Mikel conosce la vera natura di Megan, solo lui è in grado di farla affiorare; e la ragazza trova in lui quel rifugio che non ha mai avuto, un posto sicuro e felice in cui sentirsi libera, non condizionata dal suo passato e dal nome della famiglia. Anche mentre si toccano, capisce che non si tratta solo di sesso, ma di quell’amore che fino a quel momento non ha mai provato per un uomo. 
“Spiegami la differenza tra fare l’amore e fare sesso!” dice … “Questa è la differenza, Megan. Fai sesso, godi, ti liberi e te ne vai. Fai l’amore, godi, ti liberi e resti. Resti per continuare a fare l’amore con gli occhi, con le parole, con le mani.”
Mikel conquista Megan, ma il suo desiderio di vendicarsi, di riscattare quegli anni in cui ha vissuto come una bestia, il bisogno profondo ed egoistico (per sua stessa ammissione) di farla pagare con la vita a chi lo ha rinchiuso come un animale, è talmente radicato e forte che lo porta a perdere proprio la persona che ama di più.

Ho pianto, non mi vergogno a confessarlo, leggendo la lettera di addio che Mikel scrive a Megan; le parole sono pura poesia per le orecchie della ragazza e Mikel le regala qualcosa di molto prezioso e che lei non ha mai avuto nella sua vita: la libertà. È questo un concetto importante e fondamentale per Mikel, che ne ha provato la privazione sulla propria pelle, e, da vero uomo qual è, ne fa dono alla sola e unica donna che gli ha preso il cuore, colei che lo ha salvato e redento.

Questo è un libro forte, cruento e crudo, ma mi ha colpito come una bomba; in Gang non ci sono le mezze misure: quando ti dici “No, non può succedere, non può farlo…” Sbadabam! Succede… Ma anche le scene più scabrose, più violente e perverse, sono narrate con una tale maestria, che quello che ti resta non è il disgusto per ciò che hai letto, ma l’emozione vissuta dal personaggio in quel momento: sei lì, soffri con lui, ti contorci in preda al dolore che prova o ti agiti in preda alla sua passione. Devo confessare che alcuni passaggi sono stati davvero forti per me: l’iniziazione di Megan e quel che ne consegue in particolare mi hanno straziata, ma comunque non sono riuscita a staccare gli occhi dalle pagine, perché l’autrice ha questa capacità, di smuovere emozioni profonde, di spremere lacrime e provocare angoscia, per poi accarezzarti con la dolcezza e l’umanità di un Mikel che ancora una volta si dimostra un grande uomo. Perché solo un grande uomo avrebbe trovato le parole giuste per confortare, lenire e consolare.


Questo è un libro di speranza, ci insegna che si può cambiare, trascendere un ostacolo, andare oltre: Mikel e Megan sono nemici, schierati su due versanti opposti e in apparenza inconciliabili, ma fortunatamente sanno superare le costrizioni e i condizionamenti delle loro vite e proprio per questo hanno la possibilità di dare libero sfogo all’amore che provano l’uno per l’altra.

Nelle pagine finali l’autrice confessa di aver provato moltissime emozioni durante la stesura del romanzo; da parte mia posso senza ombra di dubbio affermare che per me è stato lo stesso. Ho pianto e gioito con e per Mikel e Megan, sono stata travolta dalla loro storia, ho provato brividi e ricevuto pugni nello stomaco, mi sono commossa come poche volte nella lettura di un libro e soprattutto sono stata completamente conquistata dalla bellezza terrificante di Mikel: non tanto in senso fisico, ma la sua dolcezza, la sua dignità, la sua fragilità e la sua forza e il profondo rispetto che dimostra a Megan resteranno a lungo nel mio cuore, rendendo lui e questo libro indimenticabile.

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