QUEL CHE RESTA DI ME, AMANDA MAXLYN. Recensione

Titolo: Quel che resta di me
Autore: Amanda Maxlyn 
Serie: What's left of me #1
Genere: Contemporary romance
Editore: Triskell Edizioni
Data di uscita: 17 luglio 2023


La vita lavora in modi misteriosi...
Quattro anni fa sono diventata famosa come la “ragazza con il tumore”.
Mi rifiuto di piangere. E mi rifiuto di arrendermi.
Una relazione con un uomo è l’ultima cosa che cerco in questo momento, ma una notte d’amore con Parker cambia tutto. È tenace e sa cosa vuole. Me.
Non mi tratta come se fossi fragile. Ma lui non sa ancora della malattia e non sono pronta a dirglielo.
E se saperlo cambiasse tutto?
Ho conosciuto la tragedia a diciassette anni. A ventuno, ho conosciuto l’amore.
Mi chiamo Aundrea McCall e questo è il mio viaggio.


Immergersi in questo romanzo di Amanda Maxlyn non è stato semplice; la storia di Aundrea, la protagonista, è delicata e straziante, e offre uno spaccato reale sulle emozioni di chi affronta una malattia tanto terribile come il cancro. E’ stata una lettura emotivamente struggente che ha smosso emozioni contrastanti e forti, e che, seppur romanzata, non si è mai discostata dalla realtà di ciò che normalmente potrebbe succedere a ognuno di noi.
“Ciò che la vita mi ha riservato non è sempre stato ben accetto, ma ho imparato ad affrontarlo un giorno alla volta. Ho imparato che, per diventare forti, bisogna combattere. Vivere è la mia lotta”.
Aundrea ha ventuno anni e da cinque combatte contro una malattia terribile che le ha stravolto la vita, le abitudini e i ritmi delle giornate. In questi anni di profondi cambiamenti nel corpo e nell’anima, la cosa che più la scuote è essere considerata “la ragazza col cancro” e rendersi conto che tutte le persone che sono a conoscenza della sua malattia le riservino un atteggiamento remissivo e accondiscendente.
“Sono diventata un’anima dimenticata.”
Per questo, dopo essersi trasferita e aver iniziato un nuovo ciclo di cure, la conoscenza di Parker porta un meraviglioso scompiglio nella sua routine. Parker è affascinante, ignaro del cancro di  Aundrea si innamora di lei a prima di vista. La tenacia con cui la corteggia, facendole intendere che non andrà mai da nessuna parte senza di lei, rende il loro viaggio altamente romantico e foriero di speranza. Lui è un uomo solido, seppur giovane e attento, il raggio di luce che inizia a far brillare la vita di Aundrea.
Se cercate una lettura leggera, Quel che resta di me non fa al caso vostro. In compenso saprà regalarvi emozioni intime e riflessioni su quanto le nostre scelte influenzano il nostro futuro. È una storia intrisa di speranza, ma anche descrittiva della paura di legarsi a un’altra persona sapendo che, probabilmente, non ci sarà un futuro da condividere. Racconta la resilienza di una ragazza malata, le sue paure, il suo quotidiano… Narra di un ragazzo pronto a tutto in nome di un amore profondo e bellissimo.
Proprio questo sentimento aiuterà Aundrea a dimenticare (anche solo per poco) la sua battaglia contro il cancro, la farà sentire speciale, bella, viva, invincibile.
“Mi dimentico di ieri.
Non penso al domani.
Sono solo Aundrea.
Sono libera.”
Amanda Maxlyn ha saputo addentrarsi nella specificità della situazione, ciò che comporta fino in fondo essere malati di cancro, descrivendone perfettamente i passaggi dolorosi. Mai titolo di un romanzo è stato più azzeccato: quando si è malati bisogna fare i conti con ciò che resta di noi, trovare la forza, anche attraverso l’amore, di scorgere la speranza nel futuro, la salvezza di chi non vuole arrendersi. L’autrice ha saputo raccontare diverse forme d’amore e diversi modi d’amare, anche se, mi sono chiesta spesso durante la lettura, se non stesse chiedendo emotivamente “troppo” a una ragazza di ventuno anni; ma la vita, purtroppo, accoglie anche storie come quella di Aundrea.
L’epilogo, devo essere sincera, mi ha lasciata un po’ sconcertata. Prometteva bene ma poi è stato come troncato all’improvviso e non mi ha permesso di assaporare la felicità desiderata fin dall’inizio del libro per i protagonisti. Insomma, comprendo il dramma, ma l’happy-ending, a mio avviso, dovrebbe essere sempre ben sviluppato e mai racchiuso in poche righe.
“Una volta qualcuno mi ha detto che non si tratta di sapere se c’è vita dopo la morte, ma se vivi prima di lasciare questo mondo. Non credevo di potermi sentire di nuovo viva. Non fino a quando ho conosciuto Parker”.
Buona lettura!


Wanessa

                                                                     

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