Meet Efrem Krugher vol.2, Kira Shell. Recensione.

Titolo: Meet Efrem Krugher
Saga: Dark Desires #2
Autrice: Kira Shell
Uscita: 22/ 11 / 2022
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Genere: dark romance


Puoi imparare ad amarti ed essere felice, nonostante tutti i tuoi limiti? Dopo le ultime rivelazioni scottanti, Thea è sempre più confusa. Chi è davvero Efrem Krugher, il dottore a cui ha affidato la propria vita? È l'uomo malinconico e comprensivo, che le legge nell'anima e riesce a suscitarle emozioni che credeva dimenticate, o quello scaltro e calcolatore, che dimostra un erotismo estremo e le accende i sensi? Impossibile dirlo, come è impossibile per Thea resistere al fascino ipnotico e pericoloso di Efrem e soprattutto soffocare i sentimenti che comincia a provare per lui, nonostante la differenza d'età e tutti gli ostacoli alla loro relazione. Dal canto suo, Efrem è un principe oscuro che
non dà certezze, che seduce e illude, senza permettere alla ragazza di vedere ciò che si cela sotto la sua corazza. Eppure, col passare del tempo, qualcosa tra Efrem e Thea cambia, nel fuoco della passione divampano le fiamme dell'amore. Pur tra mille avversità, il destino sarà clemente e concederà ai due amanti di viversi per sempre?


L'ultimo capitolo di Meet Efrem Krugher, la nuova serie dell'autrice Kira Shell che, insieme a Kiss Me Like You Love Me, l'ha resa la regina indiscussa del dark romance italiano. Già molto amata dalle lettrici, la storia di Thea ed Efrem è un crescendo di erotismo ed emozioni, che insegna ad accettarsi per come si è, senza pregiudizio o timore.
Si dice che per capire se qualcuno ci piace sono sufficienti trenta secondi. Quando ti ho vista… a me ne sono bastati cinque.
EFREM KRUGHER
Ciao cari lettori, oggi dopo un bel po’ di tempo, sono tornata!
Ho il grandissimo piacere di parlarvi della mia ultima lettura, Meet Efrem Krugher 2 nata dalla fantastica penna di Kira Shell.
Consiglio a chi non ha letto il primo libro di non continuare la lettura di questa recensione, per evitare eventuali spoiler.
Finalmente con questo volume riusciamo a conoscere veramente il dottore! E dico finalmente perché Kira ce lo ha fatto attendere per molto tempo!
Ma facciamo un passo indietro.
Con il primo volume eravamo rimasti sospesi con una notizia bomba, riguardante il “figlio” di Efrem. E quest’ultimo libro riparte proprio da qua, da Thea che cerca di capire perché il suo medico le ha fatto credere che quell’adorabile bambino fosse suo, quando in realtà non era così.
Chi in passato ha letto la mia recensione, sa che non ho amato particolarmente il personaggio di Thea. Non vi nascondo che nel primo volume l’avrei presa a schiaffi più di una volta. Nonostante io sia poco più grande della nostra giovane protagonista l’avrei picchiata per i suoi capricci infantili. Anche all’inizio di questa lettura ha avuto comportamenti simili, ma andando avanti vedremo una Thea diversa.
Kira ci ha mostrato gradualmente la maturazione della giovane chitarrista, sia dal punto di vista umano, sia dal punto di vista clinico. Perché non dimentichiamoci che la giovane soffre di anoressia nervosa dovuta a molti momenti bui che hanno segnato la sua vita.
Ovviamente il suo percorso all’interno della clinica non è mai stato rose e fiori, ci sono state molte ricadute. Ma grazie ad Efrem e a tutta la sua squadra, riuscirà piano piano a ritrovare la vecchia Thea, che amava essere libera come i colibrì.
La felicità non esiste. È soltanto la proiezione effimera di un’illusione alla quale l’essere umano crede per sopravvivere, per dare un senso alla tela di dolore che è costretto a dipingere per tutta la vita. A volte mi chiedevo perché siamo destinati a godere di brevi attimi di gioia che subito dopo ci rigettano nella stessa condizione di sconforto e rassegnazione. Una condizione che appare anche peggiore, dato che, quando si assapora quel briciolo di estasi o si sfiorano con le dita i nastri colorati di un arcobaleno, non è semplice tornare a camminare sotto la pioggia, con il fragore delle angosce a strepitare nelle orecchie.
Ma so che siete trepidanti nel chiedere… Elsa, ma Efrem com’è?
Beh, credo che per descriverlo possa servire un libro ulteriore e non solo qualche riga che sicuramente non gli rende giustizia, ma ci provo. Posso dirvi che entrare nella sua mente è come andare su montagna russe senza fine. Un sali e scendi di emozioni. Lati del suo carattere che sono luce e altri che sono tenebre.
Già dal primo volume avevamo capito che il suo passato non era proprio quello di un bellissimo angelo con l’aureola luminosa. Posso dirvi che in realtà è molto più simile al DIAVOLO, un bellissimo diavolo in giacca e cravatta.
Con lui, andrete a ripercorrere alcuni eventi importanti del suo passato e del suo presente.
Andrete a rivivere, attraverso i suoi occhi e con i suoi sentimenti, episodi che abbiamo letto nel primo volume, momenti che noi lettori avevamo vissuto solo tramite Thea.
Ovviamente vi racconterà passato e presente, giustificando e spiegando i suoi atteggiamenti attraverso i suoi studi di psichiatria, psicologia, storia, letteratura, acculturando tantissimo noi lettori.
E lo so, vi conosco, so che state pensando… ma tra il nostro amato dottore e Dorothea, scoppia la scintilla?
Beh, qua non posso dire molto perché potrei spoilerare, ma posso dirvi che definirla scintilla è alquanto riduttivo. Io lo definirei più come l’esplosione di una bomba.
Sapete, quando due persone hanno istinti più simili agli animali che agli umani… Capite anche voi che dire scintilla è veramente un nonnulla.
Era doloroso amare, ma lo era ancor di più privarsene.

Che dirvi, ho amato alla follia questo secondo volume. Kira mi ha sorpreso ancora una volta per la sua preparazione sulle neuroscienze, con spiegazioni di Freud, Nietzsche, Erich Fromm, Shakespeare, Jung e forse anche altri grandi che al momento mi sfuggono. Ci ha spiegato l’anoressia nervosa, ci ha raccontato di altre problematiche con una padronanza, una naturalezza che spiazzano. Chapeau!

E l’aspetto più importante che viene fuori da questa saga, non è solo l’attrazione tangibile che si crea tra Efrem e Dorie, che ovviamente ci ha fatto impazzire. Ma è il messaggio che la scrittrice ha voluto mandare….
ACCETTARSI PER QUELLI CHE SIAMO.
Accettarsi se non siamo perfetti, se abbiamo qualche chilo in più, accettare il dolore, accettare di vivere momenti bui nella nostra vita, accettare i nostri momenti di crisi, accettare la nostra natura. Amarci per le nostre imperfezioni, amare le nostre cicatrici perché rendono più forti e possono renderci persone migliori. Perché sono proprio le imperfezioni che ci rendono unici.
E Kira ci ricorda anche di RIALZARCI. Dobbiamo prendere la nostra vita tra le mani e rialzarci per viverla. Se ne abbiamo bisogno anche curarci, andare da coloro che possono farci comprendere il nostro valore, e lasciarci scivolare la cattiveria che le persone riversano su di noi. Non vergognarsi di essere fragili, ma anzi tirare fuori le unghie per tornare a essere semplicemente noi, semplicemente umani, semplicemente imperfetti.
‘Non aspettarti che il mondo cambi e migliori, ma cambia te stesso per rendere il mondo migliore’.
Ps: Il finale di questa dilogia vi spiazzerà. Ma voglio darvi un piccolo consiglio. Leggete attentamente ciò che scrive e dice Efrem. Arrivati alla fine del libro capirete il perché!
Spero che Kira possa regalarci ancora qualche emozione con questi protagonisti.
Concludo dicendo grazie a Kira Shell per averci regalato questi capolavori. Una scrittrice mai scontata, che spiazza con le sue storie e la sua preparazione sui temi che tratta.
Tengo a precisare che Kira nelle sue storie tratta sempre temi delicati e attuali.




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