Lily-Rose June, fra le mura grigie e umide di Red Oak Manor, ci è nata e cresciuta. Le giornate per lei si dividono tra lo studio, le umiliazioni che i ricchi figli di papà della scuola che frequenta si divertono a infliggerle e le faccende da svolgere sotto l’attenta supervisione di Miss Price, la direttrice dell’orfanotrofio. Eppure, una domenica incolore come le altre, la sua quotidianità viene stravolta dal ritorno di quel ragazzino dagli occhi blu che le aveva fatto battere il cuore per la prima volta.
Jace Lowell Campbell viene scaricato davanti al vecchio portone dell’orfanotrofio, con due valigie nere al seguito e una rabbia cocente che impregna l’aria. La sua punizione è esemplare: dovrà scontare la sua penitenza all’interno di Red Oak Manor. Peccato, però, che il vero castigo sia tenersi alla larga da June, che è da sempre il suo punto debole. Lei che fa sembrare bello anche un posto miserevole come l’istituto in cui è nata e cresciuta.
Abbassare la guardia, adesso, gli sarebbe fatale, perché c’è una verità assoluta con la quale Jace dovrà fare i conti ancora una volta: June non se ne può andare da Red Oak Manor.
E lui non può rimanere…
Wings è il I° volume della Red Oak Manor Collection. Tutti e dieci i libri che la compongono sono autoconclusivi e scritti da autrici diverse. La lettura di ognuno di loro può essere affrontata indipendentemente da quella dei volumi precedenti o successivi.
Bentrovati amici readers.
Finalmente anche Sekhmet approda nel mondo della Red Oak Manor, smaniosa di conoscere le storie di tutti i personaggi che compongono questa promettente serie.
Il maniero spalanca le sue porte con un romanzo sensazionale e travagliato, uno di quelli che ti fanno battere il cuore fino a scoppiare ed attorcigliare lo stomaco in preda all’ansia: Wings è la storia di June e Jace, due mondi all’apparenza opposti, ma in realtà, due facce della stessa medaglia.
Red Oak Manor è la mia casa. La mia e quella di altri trenta ragazzi che, come me, non hanno nessun altro al mondo disposto a prendersi cura di loro.
June vive al Maniero, ossia un orfanotrofio, da quando è nata, ma sogna da sempre di poter essere adottata e vivere una vita meravigliosa in cui non ci sono turni per pulire il dormitorio o aiutare in cucina. Perché niente è lasciato al caso al Red Oak Manor: sotto la direzione della severa, austera e algida Miss Price, tutti hanno un ruolo e le regole vengono rispettate. O meglio, quasi sempre.
June ne infrange una regolarmente; rintanarsi in biblioteca, un’ala vietata del maniero, per suonare il pianoforte. Proprio in quella stanza e all'insaputa di tutti, June conoscerà Jace, non un orfano come lei, ma il nipote del proprietario di quel posto che per lei è casa. Ogni volta che condividono del tempo, il cuore di entrambi batte un po' più forte ed emozioni bizzarre e a loro sconosciute prendono il sopravvento. Ma la loro non è un’amicizia destinata a durare a lungo.
Quando si rivedranno, diversi anni dopo, Jace è stato costretto a trasferirsi al maniero, ma non sarà più il ragazzino impacciato che June ha conosciuto, quello che le regalava bambole e sorrisi. Sarà diventato un ragazzo scontroso, arrabbiato con il mondo e non c’è spazio per niente e per nessuno nella sua vita. Nemmeno per June, l’unica amica che abbia mai avuto, l’unica persona che gli abbia mai mostrato affetto e interesse. Ma nemmeno June sarà più la ragazzina timida di un tempo, quella che aveva paura della sua stessa ombra.
Mentre Jace sarà alla disperata ricerca di un modo per andare via dal maniero, e da se stesso aggiungerei, June diventerà la sua bussola, l’unico punto di riferimento nella disastrosa e vuota vita che conduce. Lei romperà l’equilibrio delle sue certezze e metterà in discussione tutto il suo futuro. Lasciarla avvicinare, sentire il sollievo e la leggerezza che gli regala è pericoloso, ma approcciarsi con lei diventerà quasi un bisogno che non potrà ignorare.
Voglio baciarla e poi cacciarla via. Voglio sapere tutto di lei e poi dimenticarmi che sia mai esistita. Voglio andarmene, ma voglio restare ancora con lei.
“Fai sembrare bello anche un posto di merda come questo. Un secondo penso che non vedo l’ora di andarmene e tornare alla mia vita, quello dopo non ci capisco più niente. Perché io non posso rimanere, e tu non puoi venire via con me. Eppure, continuo a dimenticarmene”.
Ciò che nascerà tra loro sarà ostacolato prepotentemente: dubbi e paure non mancheranno in questa storia mozzafiato e quando la sua vita arriverà ad un bivio, non ci sarà bisogno che Jace prenda una decisione. Sarà la vita a scegliere per lui, per loro. Una vita che non è mai stata generosa con nessuno dei due e che non vuole saperne di dare tregua a queste due anime tormentate.
Come ha potuto, Wings, ipnotizzarmi fino al punto di estraniarmi dalla realtà e farmi credere di essere per davvero lì, tra le mura del maniero, ad assaporare ogni gioia e dolore di June e Jace? Come ve lo spiego che queste pagine mi hanno portata a restare sveglia fino a notte fonda e, a singhiozzare senza ritegno? A dover domare costantemente le farfalle nello stomaco come se avessi nuovamente quindici anni? A maledire e imprecare a gran voce ogni ostacolo che teneva separati questi due facendoli soffrire? E star male anche io, di rimando? Tante volte li ho visti complici e senza difese e mi sono chiesta perché preferivano farsi così male, quando sarebbe bastato allungare la mano per prendersi. Ogni volta che ciò avveniva mi si stringeva un pochino di più il cuore, e ad ogni lacrima versata un pezzo di anima si lacerava. Non posso spiegarlo, perché non so neanche io come sia potuto accadere tutto ciò. Ma è successo! Ed io, qui e ora, non vi nego che non vedo l’ora di proseguire questa catena di volumi che già in principio mi ha messa sull’attenti, catturando il mio interesse, ogni fibra di me stessa. Si, perché Wings resterà sempre il terreno solido su cui poggia tutta la collezione. La voglia disperata di proseguire la lettura, di divorare capitolo dopo capitolo ha raggiunto livelli che non credevo possibili e sono pochi i romanzi che ci riescono. Ho amato queste pagine così profondamente che mi strazia il cuore, e la penna della Ferraro, che ho avuto modo di conoscere solo adesso, è bella da far male: sconvolgente, elegante e sublime. Entrare nelle vite di June e Jace non è stato affatto semplice o indolore - più volte mi sono chiesta in che direzione stessero andando - e mi ha coinvolta a tal punto che il mio umore è stato influenzato dal dramma e dalla sofferenza che permea i capitoli: ferite che si richiudono e si riaprono subito dopo; cuore in fiamme e respiro corto.
Wings è un romanzo molto intenso, intriso di passione, eros a punto giusto e una massiccia dose di disperazione. E’ diviso in due parti, narrate da entrambi i punti di vista. La prima parte presenta il maniero e tutti i personaggi che lo abitano, coloro che credo saranno i protagonisti degli altri volumi che compongono la serie. Avrete modo di conoscerli, seppur marginalmente, e farvi un’idea su ognuno di loro. Inoltre vengono presentati June e Jace in vesti adolescenziali e avere a che fare con i loro botta e risposta al vetriolo e silenzi mortali alternati a momenti travolgenti, porta un carico da novanta di emozioni: farfalle nello stomaco, sorriso da scema, cuore a mille. Insomma il pacchetto completo.
Un secondo è scontroso, quello dopo mi sta difendendo da Kolton, quello dopo ancora mi provoca come fosse un serpente a sonagli, pronto a mordermi e a infondermi il suo veleno nel sangue.
Ma prima di conoscere la loro storia la Ferraro darà modo di scorgere le loro anime e capire quanto in realtà abbiano in comune.
June vi ho già anticipato ha sempre vissuto al maniero, ma c’è un bel po' di mistero che aleggia attorno alla nascita di questa ragazza, e di certo suscita non poche domande e svariate ipotesi.
Un viso d’angelo con la lingua tagliente!
Essendo un’orfana che non conosce nemmeno il nome di chi l’ha messa al mondo, viene trattata come spazzatura, come fosse il niente assoluto, e infatti lei non ha niente, non ha tempo per fare la schizzinosa e prende quel che le viene dato abbassando la testa e ringraziando. Ma non ci sta a farsi umiliare in modo gratuito: ha carattere da vendere la ragazza e una forza d’animo senza eguali. Ma il suo tratto più particolare è senza dubbio la sua capacità di vedere il buono anche laddove di buono non c’è niente.
Jace è … Jace. Con i suoi toni freddi e distaccati un momento prima, passionali e premurosi quello dopo, ti mozza il respiro. I suoi repentini cambi d’umore destabilizzano anche June, oltre il lettore. Ma nonostante abbia avuto tutto ciò che la vita ha negato a June, Jace è ricco solo in apparenza: June può vantare di conoscere il calore di una famiglia - perché è proprio questo che sono i ragazzi del maniero, una famiglia- Jace no! Disprezzato anche dalle persone che lo hanno generato e usato a piacimento e convenienza, non sa cosa significhi vivere in una famiglia degna d'essere chiamata tale. Scoprirà il senso e l’importanza di questo termine solo vivendo tra le mura del maniero che tanto detesta, ma che gli cambierà drasticamente la vita. Si è sempre crogiolato nella convinzione di essere nato sfortunato, provando pena per se stesso, ma June gli ricorderà che a questo mondo non è lui quello da compatire.
Nella seconda parte, dettata da un ritmo ancor più disperato e strappalacrime se è possibile, June e Jace avranno il potere di riscrivere la loro storia, mettendo tutta la loro vita in discussione e mostrare un lato di se stessi che nessuno conosceva. Loro compresi. Ogni loro approccio sarà magico come il primo, ma disperato e doloroso come fosse l’ultimo.
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