Pestilenza, Laura Thalassa. Recensione.

 

Titolo: Pestilenza

Autore: Laura Thalassa

Serie: I cavalieri dell'Apocalisse

Casa Editrice: Hope Edizioni

Genere: Paranormal

Pagine: 413

Data uscita: 2 ottobre 2021

sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.

Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.
Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.
Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e... viceversa.
Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.


Ciao cari lettori! Oggi sono qui per parlarvi di una nuova lettura. Devo essere sincera, ho scelto proprio questo libro perché sono stata catturata dalla cover. Sapete, io adoro i libri in cui si parla di cavalieri con l'armatura scintillante.... Ma non fatevi ingannare dalle apparenze, perché in questo caso parliamo di cavalieri un po' particolari.
Eh già, parliamo infatti dei quattro Cavalieri dell'Apocalisse che con l'arrivo di un temporale fanno il loro ingresso sulla terra:
“Come se avesse preso fuoco il mondo rutilò, ed ecco apparire quattro figure spettrali in groppa alle loro temibili cavalcature.

I mostruosi destrieri si impennarono e scalciarono mentre i loro padroni posavano sul mondo i loro implacabili sguardi di ghiaccio.

Pestilenza, la corona appoggiata sul capo.

Guerra, con la sua lama d'acciaio in alto sopra la testa.

Carestia, che in mano reggeva una falce e una bilancia.

E Morte, l'inviso Morte, con le ali nere ripiegate dietro la schiena e stretta nel pungo una torcia di fumo ributtante.

I Quattro Cavalieri dell'Apocalisse, giunti a rivendicare la Terra e annientare i suoi abitanti.”
La storia inizia raccontando che i Cavalieri, un giorno, comparvero sulla Terra. Passarono tra campi e città, e al loro passaggio la tecnologia umana smise di funzionare. Poi scomparvero.
L'autrice ha scelto di dedicare ogni libro a uno dei Quattro Cavalieri. Il primo a far ritorno sulla Terra è Pestilenza. Al suo passaggio porta con sé un’epidemia incurabile, terribilmente contagiosa, che dagli abitanti della Terra viene definita febbre messianica o semplicemente la Febbre. Il Cavaliere gira in lungo e largo, anche nelle zone più remote, arriva anche nella piccola cittadina canadese di Whistler, dove ad attenderlo con un agguato c'è Sara. Una ragazza pompiere di ventuno anni, a cui tocca il compito di uccidere il Cavaliere. Peccato che non sappia che il bellissimo cavaliere dalle sembianze angeliche è immortale.
Cosa succede se Pestilenza, il Cavaliere dell'Apocalisse, rapisce la giovane Sara?
«Che è successo agli altri?» chiedo con un tono di voce più basso.

«Quali altri?» risponde lui un po' brusco.

A dire la verità mi sorprende che mi rivolga ancora la parola. «Quelli che hanno cercato di ucciderti.»

Il Cavaliere distoglie lo sguardo dal fuoco e i suoi occhi glaciali riflettono il bagliore delle fiamme. «Li ho eliminati.»

Sul suo viso non scorgo rimorso per quelle morti. «Quindi sono io la tua prima vittima di rapimento?» butto là.

Sbuffa. «Vittima mi sembra una parola grossa» risponde. «Ma ti tengo con me e farò di te un esempio, così magari questi stolti della tua specie ci penseranno due volte prima di ordinare piani per distruggermi.»
Sono sicura che amerete e odierete questo bellissimo Cavaliere. Provate a immaginare un uomo con l'armatura dorata come la corona che spicca su una chioma lunga e bionda, occhi glaciali, volto duro con gli zigomi alti e pronunciati, fisico perfetto... Beh, diciamocelo, nessuno si aspettava un Pestilenza così. Tantomeno la povera Sara, costretta a seguirlo nel suo viaggio di morte. Sembra quasi impossibile che una creatura così perfetta porti con sé distruzione e sofferenza.
E se il giudizio del tenebroso Cavaliere sulla razza umana fosse sbagliato?
E se Sara riuscisse a far vedere il bello della vita sulla Terra a quell'uomo freddo e burbero?
Potrà salvare gli umani da un destino già segnato?
Non posso anticiparvi nulla, ma troverete tutte le risposte nelle pagine di questo piccolo gioiellino.
La scrittura di Laura mi è piaciuta, la lettura scorre benissimo, gli eventi si susseguono a buon ritmo e catturano fin da subito il lettore. Infatti, in poche ora ho concluso la lettura, e vi dico che avrei preferito leggere ancora di Pestilenza e Sara.
Se devo trovare il pelo, diciamo che avrei aggiunto qua e là dei dettagli nelle ambientazioni e magari i POV di entrambi i protagonisti, non solo quello di Sara.
In questo racconto non mancheranno l'odio, la rabbia, la dolcezza e qualche episodio divertente, il romanticismo, la delusione e anche la sorpresa. Sono molto curiosa di vedere come saranno i prossimi libri dei Cavalieri dell'Apocalisse.
Sono rimasta piacevolmente colpita da tutta la narrazione perché è qualcosa di nuovo, una storia decisamente fuori dagli schemi. Complimenti all'autrice per l'idea.
Volevo infine complimentarmi con chi ha realizzato la grafica della copertina, che trovo perfetta per questo libro.
Che dire, spero che con queste poche righe riesca a convincervi a leggere questa piccola perla per chi ama il genere fantasy.

“Sento una mano scostarmi i capelli dal viso e vorrei vedere a chi appartiene, ma le palpebre sono come piombo. Dopo tanto mi sento al sicuro, accudita, ed è proprio ciò di cui il mio corpo ha bisogno in questo momento. Comincio a rilassarmi, e la mia testa trova di nuovo l'incavo di un braccio. È un posto stranamente comodo per dormire.

I Bambini!

Provo a rialzarmi, costringendomi a svegliarmi.

«Shhh, Sara. Sono qui.»”






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