PURPLE INNOCENCE, Hellen C. Worth. Recensione.

 

Titolo: PURPLE INNOCENCE
Autore: Hellen C. Worth
Editore: Self-publishing
Genere: Romance contemporaneo, Erotic Romance
Pagine: 297 pagine e-book
Prezzo: € 2,99 e-book - offerta lancio € 1,99 per la prima settimana
Data di uscita: 27 aprile 2021


Quello che è rimasto di Sergio, dopo la morte della moglie, è solo un guscio. Il rancore per la figlia a cui attribuisce la colpa per la perdita lo tormenta. Sentimenti come amore e affetto sembrano non poter più essere contemplati nella sua vita ormai ridotta a un limbo offuscato, ma l'irruzione di Viola, un'ingenua ragazza alla pari, lo costringerà a fare i conti con i suoi demoni mettendolo con le spalle al muro.
Chi è il lupo? Chi è l’agnello?
Sensualità e forti sensazioni fanno da cornice a una storia che solleticherà le vostre emozioni.


Voglio subito fare una premessa: “Purple Innocence” non è un forbidden. Non nel vero senso della parola. C’è qualcuno che lo ha definito tale, ma io non sono d’accordo nell’usare questo termine per descrivere il suddetto romanzo. Questa storia narra di un uomo sconvolto dal dolore, non di certo un bad boy, e di una ragazza all’antica che vive in un’epoca moderna; insieme cercano di dare un senso alle loro vite e colmare i vuoti e le mancanze da cui sono afflitti. E’ una storia d’amore, famiglia e amicizia, che diverte con i suoi toni bizzarri, commuove con il suo lato doloroso e parla di speranza e rinascita.
“Mi accascio a terra, scivolando con le spalle al muro. Le lacrime si confondono con l’acqua che scende dalla doccia. Mi sento così solo. Solo e vuoto, come quel cuore che ho seppellito assieme a mia moglie e che, per questo motivo, non tornerà più a battere, per niente e per nessuno.”
Sergio è ormai un uomo chiuso nel silenzio e perso in un limbo di rabbia e sofferenza. Perdere prematuramente sua moglie lo ha reso un essere talmente insensibile e indurito dal dolore da privarsi della bellezza di crescere sua figlia Sofia, finendo per torturare se stesso e tutti quelli che tentano di avvicinarlo.
“Sto lasciando quella che per tanto tempo è stata la mia famiglia per intraprendere un percorso che non so dove mi condurrà. La paura fa male. Fa male anche a chi, come me, ha già sperimentato nella vita il dolore dell’abbandono.”
Viola, ragazza timida ed ingenua, arriva nella sua vita per donare un equilibrio stabile alla sua quotidianità e per accompagnare Sergio nella sua presa di coscienza come padre. Perché se c’è qualcuno che comprende alla perfezione il dolore dell’abbandono e la mancanza del calore di una famiglia, quella è proprio Viola: messa al mondo per caso, amata da nessuno e cresciuta in orfanotrofio dalle suore. Crescere senza amore non le ha permesso di trascorrere un’esistenza semplice e nella piccola Sofia rivedrà molto di se stessa. Decisa a far sì che quella bimba, già orfana di madre, cresca almeno con l’amore di un padre, ma l’istinto paterno di Sergio non sarà l’unica cosa che, involontariamente, Viola risveglierà.
Sergio, astinente da anni da qualsiasi impulso o sensazione fisica ed emotiva, con l’arrivo di Viola inizierà a provare pulsioni ed emozioni che non avrebbe mai creduto di poter tornare a sentire dopo la morte di sua moglie. Questa nuova condizione lo trascinerà in una guerra interiore dove a battersi saranno l’innegabile attrazione che prova per Viola e il senso di colpa per il ricordo che ancora lo lega a sua moglie. Tutto questo lo porterà a comportarsi in maniera brusca e burbera, ferendo Viola in più di un’occasione, calpestandola talvolta, senza nascondere l’insofferenza che proverà ad averla intorno.
“Ho la possibilità di abitare finalmente in una casa bellissima, ma qualunque cosa cerchi di fare per rendermi utile, risulta sbagliato. Non è un’ingiustizia?”
In un primo momento Viola avrà timore, ma quella paura verrà in seguito sostituita dalla voglia di sperimentare e conoscere sensazioni per cui ha sempre provato vergogna, che le sono sempre state proibite perché in forte contrasto con tutti gli insegnamenti che le suore le hanno inculcato.
“Voglio che mi faccia conoscere tutto quello che c’è da sapere. Voglio che sia lui a farmelo conoscere … Queste sono le azioni che le mie catechiste mi hanno sempre costretto a ricusare, offrendomele come un totale abominio? Perchè, allora, è così prepotente questo senso di beatitudine? E il senso di colpa invece così blando? Non dovrebbe essere il contrario?”
Quindi, amici readers, spero vi sia chiaro che ci troviamo di fronte ad un personaggio più unico che raro. Siamo abituati alle protagoniste che si atteggiano a donne di mondo, esperte ed abili seduttrici, ma Viola no, lei è tutto l’opposto. L'ingenuità di questo personaggio è davvero spiazzante e divertente. Si può definire una ragazza all’antica, di tutt’altri tempi e non vi nascondo che il suo essere “diversa” darà vita ad una serie di situazioni divertenti ed esilaranti per noi lettori. Per lei, un po’ meno. Se vi dicessi come avviene il suo primo bacio o le reazioni esagerate che tenderà ad assumere in precise circostanze, non ci credereste MAI. Inaspettate e sorprendenti. È un personaggio che ha funzionato alla grande per la coerenza che ha avuto fino alla fine, per il quale ho provato subito empatia perché ha molto da regalare (tra emozioni e riflessioni) a noi lettori. Per esempio, vederla così grata e felice per aver trovato una casa, lei che non ne ha mai avuta una, riempie il cuore di gioia e tenerezza. Casa: quattro lettere che racchiudono un significato così ampio in questo romanzo. Ne ha passate tante, e le reazioni esagerate di cui vi parlavo prima sono dovute anche a questo, ma per quanto sia una ragazza ingenua, timida ed insicura, cela in sé tanto di quel coraggio, di quella bontà e di quell’altruismo, che è impossibile non ammirarla.
Proprio tutte queste caratteristiche saranno il mix letale che manderà Sergio alla deriva: lui ne riconoscerà l’inesperienza e l’accompagnerà alla scoperta con l’accortezza che si riserva alla prima volta. Lo farà lentamente e senza forzature, mettendo da parte la smania e la fretta che l’istinto gli suggerirà. E già che abbiamo toccato il tasto “eros” vi anticipo che sarà per lo più assente nei primi capitoli, ma più marcato ed assiduo man mano che la storia tra Sergio e Viola prenderà forma, diventando quasi crudo e selvaggio ad un certo punto.
Tra i due si verrà a creare una sorta di situazione strana, quasi opprimente, che porterà entrambi da una parte a volervi porre fine e dall’altra a desiderare che non smetta mai.
Che dire? Purple Innocence può sembrare una storia scontata, stando ai primi capitoli, ma vi ricrederete quando vedrete la miriade di pieghe inaspettate che assume.
L’inizio è molto drammatico e commovente (il dolore di Sergio sarà vivo e presente e i miei occhi, lo ammetto, si sono inumiditi di lacrime trattenute), ma viene comunque smorzato dal divertimento che proverete per alcune situazioni bizzarre che vi ho accennato sopra. L'attrazione, presente da subito, ma appena accennata, diventerà più marcata man mano che il romanzo scorre arrivando quasi a dominare l’intera scena. Solo verso l’epilogo questo ritmo viene accantonato per dare spazio ad uno più serrato e drammatico che comprende ansia e colpi di scena sorprendenti. La penna di questa autrice è molto piacevole e leggibile, capitoli interi scorrono via come un fiume in piena e sono capaci di catturare l’interesse del lettore, tuttavia ho trovato lo stile della Worth un po’ troppo spiccio per i miei gusti, come se volesse arrivare subito al sodo, e non mi è piaciuto come abbia aperto parentesi che poi non ha più chiuso, liquidandole come se non fossero mai esistite. Eppure, per molto tempo, ho creduto che proprio quelle parentesi avrebbero giocato un ruolo importante in tutta la vicenda o per lo meno avrebbero dato un punto di svolta non indifferente.
Invece, per quanto riguarda i personaggi, devo dire che sono rimasta abbastanza colpita. Entrambi hanno sulle spalle un vissuto carico di dolore e avrete modo di conoscere anche le loro storie personali attraverso il doppio POV, ma senza ombra di dubbio Viola è colei che mi ha più colpita. Sergio, invece, per quanto mi abbia commosso con il suo dolore, non è riuscito a convincermi fino in fondo: ci sono state volte in cui non sono riuscita a comprendere a pieno il suo modo di pensare ed agire e ho reputato inopportune certe sue azioni, affermazioni e pensieri, in forte contrasto con l’uomo addolorato e devastato che sembrava essere. Si dice che il dolore sia un maestro di vita, ma se è ciò è vero Sergio è stato un pessimo allievo. E ve lo dimostrerà anche dopo aver conosciuto Viola.
Oltre ai personaggi principali ce n’è uno secondario che, per quanto marginalmente possa essere stato presentato, proprio non riesco a levarmi dalla testa. Spero che la Worth voglia dedicare una storia tutta sua anche a questo personaggio.





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