Il battito dei ricordi, VANESSA ROGGERI. Recensione.

 

Titolo: Il battito dei ricordi
Autore: Vanessa Roggeri
Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli narrativa
Pagine: 300 
Data di uscita: 11 maggio 2021


Vanessa Roggeri, ancora una volta, ci regala un romanzo travolgente, una storia che sfida il tempo e le convenzioni: l’incontro tra due anime che non possono fare a meno di stare insieme, oltre ogni ragione.

Se ami qualcuno lascialo libero

Isabel e Javier hanno una vita perfetta: sono giovani, ricchi e innamorati. Lui è un industriale del vino dell’Andalusia, brillante e di successo, padre affettuoso di Luz, mentre lei è una moglie e una madre innamorata della sua famiglia. Tutto finisce all’improvviso quando Javier, dopo un incidente d’auto, si risveglia dal coma: racconta dettagli di un’altra vita, cerca una donna che non è sua moglie. Neanche l’amore e le cure mediche riescono a riportarlo indietro dal nascondiglio buio e tetro in cui si è rifugiato. Così Isabel, disperata, decide di affidarsi alle teorie non convenzionali del dottor Pellegrini, neuropsichiatra italiano che ha dedicato l’esistenza allo studio dei reminiscenti, persone che sarebbero in grado di ricordare le proprie vite passate. Il viaggio alla ricerca della verità condurrà Isabel dai vigneti di Huelva alla città di Argenteuil in Francia, fino alle Stanze Vaticane con i capolavori di Raffaello, dove spera di trovare le risposte a tutte le domande. Un evento inaspettato la porterà a capire che la vita è un mistero molto più grande di quanto lei stessa immagini.


Torna a 3 anni dal suo ultimo romanzo Vanessa Roggeri, giovane autrice premiata con il prestigioso Premio Letterario Grazia Deledda e con il Premio Alghero Donna. Dopo “Il cuore selvatico del ginepro”, “Fiore di fulmine” e “La cercatrice di corallo”, che ci hanno fatto scoprire una Sardegna ricca di profumi, paesaggi e donne forti, ne “Il battito dei ricordi” il lettore viene accompagnato in una dimensione internazionale. Tutto ha origine in realtà nella Città del Vaticano per poi svolgersi tra Spagna e Francia.
Isabel e Javier hanno una vita perfetta: sono giovani, ricchi e innamorati. Lui è un industriale del vino dell'Andalusia, brillante e di successo, padre affettuoso di Luz, mentre lei è una moglie e una madre innamorata della sua famiglia.

Tutto sembra procedere nel migliore dei modi e senza alcun problema quando un evento tragico sconvolge la vita dei due protagonisti. Javier, in seguito ad un incidente d'auto, entra in coma. Al suo risveglio, accolto dalla moglie e dalla sua famiglia come un miracolo, la fine di un incubo, non si riconosce nel marito, nel padre, nel figlio e nel fratello che tutti aspettavano di ritrovare.
Le pagine de “Il battito dei ricordi” paiono canto di sirene al quale non si riesce a resistere.
Le vicende narrate, i colpi di scena, il dolore e allo stesso tempo la forza e l'amore dimostrato da Isabel nei confronti di Javier ne delineano il suo ruolo di assoluta protagonista della storia. Moglie innamorata, madre attenta e presente, donna dotata di una forza immensa e, anche nelle situazioni più dolorose e difficili, capace di valutare le circostanze con estrema lucidità.
“É come se convivessi con un estraneo. L'uomo che conoscevo e che amavo non c'è più”
Javier si allontana da quella che era la sua ragione di vita rinchiudendosi in una dimensione che nessuno riesce a comprendere, causando alla moglie e alla sua famiglia dolore e senso di impotenza.
“Javier ha perso interesse per tutto. Nemmeno il mare è capace di raggiungerlo nel nascondiglio buio e tetro dove si è ritirata la sua anima!”
A dare speranze ad Isabel, compare nella storia un neurochirurgo di origini italiane, il Professor Pellegrini, che cerca di trovare spiegazione e rimedio allo stato in cui è piombato Javier.
Inizialmente deve superare la diffidenza di Isabel che pian piano riesce a comprenderne i suoi intenti e le sue teorie fino allo scontro e all'allontanamento definitivo.
“Quando vedo il dottor Pellegrini avanzare in mezzo alle dune con una giacca piegata sul braccio, un dolcevita nero e la borsa marrone che sballotta contro la gamba, mi sembra una sorta di alieno disperso in un deserto di sabbia.”

Ogni vicenda descritta porta il lettore ad immedesimarsi ora con Javier, ora con Isabel, così come con gli altri interpreti della storia. Ci si trova quindi a cambiare spesso e repentinamente “abiti di scena”.
Si prova tristezza e impotenza quando, nei panni di Isabel, non si riesce a penetrare nel mondo di Javier.
Si viene catapultati nell'incertezza e nella confusione del mondo di Javier, ma anche nel dolore di una figlia che perde un padre malgrado possa ancora godere della sua presenza.

Riferito a Javier:
“La sua era una bella famiglia; i suoi genitori, sua sorella e sua moglie erano fisicamente attraenti, brave persone che conducevano una vita ricca e oltremodo soddisfacente. Il vecchio Javier era nato fortunato sotto tutti i punti di vista; aveva intorno chi si preoccupava del suo benessere, ma il nuovo Javier era convinto di non meritare tanto. Si sentiva in colpa perché non riusciva a ricambiare l'amore dei suoi famigliari.”
Si arriva alla fine del romanzo, dopo aver “divorato” le pagine, sperando ci siano ancora tante pagine da leggere. L'impressione è quella di leggere tutto d'un fiato fino all'ultima parola.
Il finale non scontato non delude ma lascia spazio a riflessioni e approfondimenti della propria vita. Poco importa se il lettore ha elementi comuni alla storia de “Il battito dei ricordi”. Le vicende spingono comunque alla riflessione.
Appena terminato di leggere “Il battito dei ricordi” mi sono sentita come quando, con un abbraccio, ho salutato un amico in procinto di trasferirsi in un'altra città: triste ma allo stesso tempo felice per gli attimi vissuti e il tempo trascorso insieme.


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