SOGNI A METÀ, DORA L. ANNE. Recensione


 
Titolo: Sogni a metà
Autore: Dora L. Anne
Genere: Romance contemporaneo/ Friends to lovers/ Volume Autoconclusivo
Data di uscita: 18 Febbraio 2021
Pagine: 355
Prezzo: 2,99
Modello in cover: Nicola Savarese
Fotografo: Gaetano Caro
Piattaforma: Amazon self publishing
Kindle Unlimited: disponibile


Cosa fareste se la vostra vita, già ridotta in tanti piccoli pezzi, rischiasse di diventare ancora più complicata malgrado le buone intenzioni?
Dominic, ex pilota militare ormai chiuso in se stesso, è convinto che tornare a casa, nelle Blue Mountains, metterà a tacere i suoi demoni. Non può immaginare, invece, che la soluzione tanto attesa diventerà molto presto il problema, perché a rimetterci sarà il cuore.
Un cuore che, una volta tanto, riprende a battere come un ossesso.
Come se non se ne fosse mai andato.
Come se bastasse il sorriso di una donna a dissipare i fantasmi, concedendo a entrambi l’illusione di essere migliori.
Normali, non diversi.
Niente più sogni a metà.
Ma fino a quando?
Le bugie in amore non abbattono nessun muro, anzi. In realtà ne ergono di insormontabili. Così alti che ci vorrebbe un paio d’ali per attraversarli tutti, puntando da eroi dritti alle stelle.
Sono poche le autrici che riescono a trasportarmi vividamente nei luoghi che scelgono per fare da sfondo alle loro storie. Dora, seppur predilige un genere che non posso considerare mio al cento per cento, ma che al contempo non mi dispiace, con le sue descrizioni dettagliatissime di luoghi e paesaggi è sempre riuscita a farmi viaggiare con la mente, rendendomi partecipe dell'atmosfera che si respira nei suoi libri. Quasi si possono avvertire odori, sapori e sensazioni sulla pelle, senza contare che mi ritrovo con molto interesse a ricercare suddetti luoghi con vorace interesse. Il luogo che fa da sfondo a questo romanzo è Katoomba, paese situato nelle Blue Mountains, le montagne più belle del mondo, un panorama mozzafiato che si estende a perdita d’occhio e che quasi sono riuscita ad ammirare come se fossi davvero lì.

Katoomba è il paese natale di Avery e Dominic, un uomo e una donna che un tempo condividevano un’amicizia pura, spontanea e felice, fatta di luce e priva di ombre. Una volta cresciuti, però, ognuno ha preso la sua strada e ora eccoli qui, due adulti alle prese con i propri demoni. Quel legame, ormai, sembra essere perso nel vento.
Adesso Avery e Dominic sono due anime che hanno smarrito loro stesse. Due anime spezzate che hanno per compagnia unicamente la loro solitudine.

Avery è vittima di un passato che non riesce a dimenticare e che le ha regalato una irrazionale paura della gente. È una donna marchiata, sia dentro che fuori, da cicatrici che le annientano l’orgoglio e la deridono, appiattendole l'autostima.
“Sono ciò che non voglio essere, ma che in realtà sono. Una pietosa larva incapace di evolvere. Vorrei staccarmi la faccia dal collo e non posso. Sfuggire agli sguardi e non posso. Dimenticare ciò che è rimasto e non posso.”

Dominic, un pilota militare e il migliore di tutti, torna a Katoomba per salvare quel che resta del suo futuro. Quest’uomo apparteneva a un passato, ormai morto e sepolto, che l’ha fatto sentire il re del mondo, ma a oggi anche il più umile dei senzatetto sarebbe meritevole della sua invidia. È proprio così che si sentirebbe ognuno di noi, cari readers, se avessimo investito noi stessi per realizzare il sogno di una vita e poi lo avessimo distrutto con le nostre mani. La vergogna calpesta il suo cuore e lo sdegno sgonfia il suo orgoglio.

Tornare a casa e ritrovare Avery, l’amica di un tempo, non sarà esattamente come Dominic lo immagina. Troverà una Avery molto cambiata, che gli dedicherà un’accoglienza sterile e priva di qualsiasi calore. Ciò che Dominic non sa è che Avery, a differenza di ciò che lui crede, rammenta ogni ricordo della loro amicizia, ogni attimo e sensazione. Ricorda l’affetto smisurato che provava per lui. Ma non è più la ragazza sicura di un tempo e il solo pensiero di rivederlo, di averlo vicino, la paralizzerà dalla paura, cancellando ogni sensazione buona che lei ricordi. Ora lui è diventato un uomo. Un estraneo. Un nemico.
“Se il nostro incontro fosse avvenuto in tempi migliori, l’avrei guardato senza provare vergogna, gli avrei buttato le braccia al collo, avremmo parlato per chissà quanto. Invece è accaduto l’opposto: poche frasi, sguardo fisso a terra, congedo rapidissimo. L’unica cosa che riesco a concedermi è continuare a spiarlo nascosta nell’ombra, complice la distanza.”
Nella prima parte del romanzo la tensione tra loro sarà talmente fitta da poterla quasi toccare e il silenzio, l’ostilità, regneranno sovrani. Conoscerete una Avery che potrei definire pari pari a un uccellino sul punto di volare via, i primi tempi con Dominic, e lui non potrà far altro che porsi mille volte la stessa domanda: che cosa sarà mai successo alla bimba allegra, giocosa e spensierata che ha sempre custodito nei suoi ricordi?
“Fatico a capire questa strana voglia di rimanere in disparte. La ragazza che conoscevo non sopportava l’isolamento. Era curiosa, dinamica, sempre pronta a intavolare una conversazione con chiunque. Voglio sapere cosa diavolo è successo a quella deliziosa bambina. La più vispa di tutte le allodole delle Blue Mountains.”
Scoprirlo diventerà una missione che andrà a scavalcare il vero scopo per cui è tornato: salvare ciò che resta della sua vita.
“La muta sofferenza che trapela dai suoi occhi costringe l’amor proprio a farsi da parte, deciso come sono a farla tornare se stessa.”
Non lascerà Avery sola nei suoi silenzi, a crogiolarsi nel suo inferno personale. Decide, con sempre più testardaggine, di trovare una breccia nell’ostilità che lei tende a mostrare e, seppur il loro rapporto fatica a decollare, ecco che l’antica confidenza si riaffaccia alla mente, diventando tangibile, un’arma da impugnare contro i fantasmi di un presente che sta stretto.
Ogni attimo della loro relazione sarà cristallizzato da piccole fiamme che ardono ovunque. Invisibili, eppure sempre più vivide. Ci sono stati istanti in cui mi sono accorta di tremare: hanno tremato le dita, ha tremato la mente. Ha tremato soprattutto il cuore.
Con l’aiuto l’uno dell’altra sapranno salvarsi a vicenda da se stessi e dal buio perenne in cui brancolano. Perché è giusto prendersi una pausa, di tanto in tanto ne abbiamo bisogno tutti. Ma alla fine occorre tornare a fare ciò che si ama, sempre, senza cedere ai tentacoli della paura.


Chi conosce la penna di Dora è perfettamente consapevole che il lieto fine con i suoi romanzi non manca mai. Ma, allo stesso tempo, sa benissimo che non è gratuito e bisogna sudare e soffrire per arrivarci. “Sogni a metà” è in perfetto stile Dora L. Anne. Con la sua scrittura romance, emotiva, drammatica e i suoi toni profondamente sofferti e poetici, mille brividi pungono la schiena. Le sensazioni si accavallano vorticosamente, sparpagliando i pensieri in mille direzioni. E per quanto intensa possa essere questa penna, non la reputo per nulla impegnativa, prolissa o ripetitiva: i capitoli, seppur segnati da una cupa e profonda emotività, scorrono abbastanza fluidi e sono quasi del tutto assenti scossoni o colpi di scena (ormai mi sono rassegnata al fatto che queste qualità non appartengono a questa autrice). È tutto incentrato sulle emozioni e sui sentimenti dei protagonisti, sul loro vissuto passato e su quello presente. Quindi, cari readers, non abbiate timore di andare a prendere tra le mani una storia troppo impegnativa, per quanto possa sembrarlo. I dialoghi sono ottimi e, perché no, intrisi di un piacevole sarcasmo, dosato con cura, dati i contenuti estremamente sensibili, proveniente proprio da Dominic.

Ecco, come potrei definire questo personaggio? Irriverente, sfacciato, diretto e arrogante, con modi di fare talvolta appunto divertenti. Arriva a Katoomba con delle intenzioni alquanto egoistiche e poco nobili, quindi non ho avuto da subito una buona impressione di lui, ma non sono mancati i momenti in cui mi ha sorpresa. Mi sono ricreduta, ecco. La sua cocciutaggine in fondo mi è andata a genio e mi ha divertita molto, alleggerendo la tensione È molto toccante la sua storia personale, parlo di come tutto sia iniziato ad andare all'inferno, tuttavia credo andasse più approfondita, per dar modo al lettore di capire meglio questo personaggio e provare più empatia per lui.

Con Avery, al contrario, è stato feeling immediato: la tenacia che mostra è davvero meritevole di ammirazione e non riesco a esprimere a parole quanto abbia sofferto per quello che ha dovuto patire. Ho capito le sue ragioni e il suo stato d’animo alla perfezione, senza alcun fraintendimento. Ha sempre vissuto nella luce, stando a quanto ci è dato sapere, vederla quindi piombare nelle tenebre mi ha fatto quasi venir voglia di scuoterla e convincerla che niente era cambiato.

Tra queste pagine è racchiuso un insieme di emozioni: gioia e dolore, tristezza e allegria, amore e odio che i personaggi provano e fanno provare. E qualche lacrima è sfuggita, sì. I protagonisti sono stati messi in ginocchio da un destino avverso. Tanto dolore e sofferenza hanno influenzato le loro vite, condizionando sogni e stile di vita e dando vita a comportamenti distruttivi.
Non so voi, ma io cerco sempre di trarre un qualche insegnamento da ogni singola storia in cui mi tuffo, in cui decido di addentrarmi. Non mi limito a leggerle, ma voglio viverle fino in fondo, ignorando che siano frutto della fantasia e convincendomi che sono vere e proprie vite che ho il privilegio di respirare. “Sogni a metà”, con il suo vissuto sofferto e commovente, ma colmo di speranza, insegna che non si possono superare i problemi senza uno spicchio di sole dentro. E il sole lo si può ammirare solo se alziamo lo sguardo da terra, preferendolo al buio che fa da mantello al dolore.


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