UNA SPOSA IN PROVA, HELEN HOANG. Recensione



TITOLO: Una sposa in prova
AUTORE: Helen Hoang
EDITORE: Leggereditore
GENERE: contemporary romance
PAGINE: 256
DATA PUBBLICAZIONE: 16 gennaio 2020
PREZZO: € 6,90 ebook


Khai Diep non ha sentimenti. Si irrita quando le persone lo costringono a modificare la sua routine ed è contento se i conti sui registri quadrano al centesimo, ma non conosce emozioni comuni come il dolore o l’amore. La sua famiglia sa che il suo autismo lo porta a gestire l’emotività in modo diverso; tuttavia, davanti all’ennesimo muro che Khai erige, la madre prende in mano la situazione e torna in Vietnam per trovargli la sposa perfetta.

Ho Chi Minh City. Esme Tran, una ragazza di razza mista, si è sempre sentita fuori posto e quando si presenta l’opportunità di andare in America a incontrare un potenziale marito, non si lascia scappare l’occasione di poter inseguire il suo personale Sogno americano. Sedurre Khai, però, non è così semplice. Le lezioni d’amore da lei impartite sembrano funzionare solo su sé stessa: cosa difficile da credere ma è irrimediabilmente affascinata da un uomo convinto di non essere in grado di provare amore per nessuno. Ma Khai sarà costretto a capire che, forse, alcune delle sue previsioni risultano avere un margine d’errore e che c’è più di un modo d’amare, basta crederci fino in fondo.

“Ragazza ama ragazzo ama ragazza”

Ragazze ho letto un bel libro! Perché quest’entusiasmo? Perché confesso che l’inizio non è stato dei più brillanti e nella prima parte ho fatto fatica a ingranare; ma poi quest’autrice, che ho già letto nel suo precedente lavoro pubblicato in Italia, ancora una volta mi ha conquistata. 

È un libro che parla di diversità e disabilità e la grande sensibilità con cui la Hoang ha affrontato questi argomenti deriva, come lei stessa confessa a fine romanzo, dall’aver provato, sulla pelle sua e della sua famiglia, sia l’una che l’altra. In effetti avevo percepito che ci fosse più di qualcosa di autobiografico, anche in virtù del fatto che è il secondo libro in cui si parla di questi temi: l’autismo e la cultura asiatica, vietnamita in particolare. 

Ma partiamo dall’inizio: My vive in Vietnam, è una giovane ragazza madre che con il suo lavoro di inserviente in un grande hotel mantiene la sua famiglia di sole donne: figlia, mamma e nonna. Non ha potuto ultimare gli studi, ma è una persona pragmatica e la cosa più importante per lei è garantire un futuro felice e sicuro a Jade, la sua piccola. Casualmente un giorno fa la conoscenza di una donna vietnamita che vive attualmente in California e che sta cercando una moglie per il figlio Khai, affetto da autismo. Quando incontra My, capisce che quella ragazza bellissima e sveglia è quello che fa al caso suo e la convince a trascorrere l’estate a San Francisco, per conoscere Khai e cercare di sedurlo per poi diventarne la moglie. 

E già qui le differenze con la nostra cultura occidentale si sono fatte tutte sentire: a noi sembra quasi impossibile anche solo pensare a un’eventualità di questo tipo: anche ammettendo che il disturbo di Khai lo renda incapace di trovare una moglie, il fatto che la madre lo faccia al posto suo la dice lunga. E un’altra cosa che mi ha colpita è il grande e profondo rapporto che lega tutte le famiglie, comprendendo zii e cugini: l’attaccamento e l’affetto che li unisce è chiaramente percepibile e salta all’occhio la rete di sostegno e conforto che i famigliari tutti sanno offrire. 

Khai è in realtà il primo personaggio di cui facciamo conoscenza: lo incontriamo quando, ancora giovane, ha appena perso suo cugino e migliore amico, Andy, e si capisce subito in che modo l’autismo lo isola dagli altri: la sua percezione della realtà, del dolore e della gioia, non sono quelli comuni, e non è sempre facile per gli altri comprendere questa sua fredda impassibilità anche di fronte a situazioni così drammatiche e toccanti. È diventato un giovane uomo d’affari di successo e ha un fratello, Quan, e una sorella, Vy, che gli vogliono molto bene e che gli stanno vicino, insegnandogli a vivere: notevole il decalogo di regole impartitogli da Vy per conquistare una donna… 

Le riflessioni di Khai sul perché non vuole una moglie sono molto lucide e logiche: è consapevole che ad avere la peggio sarebbe la donna, dal momento che egli è incapace di provare emozioni e non sa dare amore agli altri. Ma c’è di più: l’autismo lo porta a volere una routine e un’abitudinarietà anche a livello pratico, che la presenza in casa di una seconda persona renderebbe sicuramente instabile. Tuttavia non riesce a opporsi alla ferma intenzione della madre, e accetta di vivere con la giovane da lei scelta per almeno tre mesi, così da potersi conoscere e abituare l’uno all’altro.
“La felicità, come il dolore, non faceva parte del suo mazzo di carte delle emozioni. Ma emozioni minori come il fastidio e la frustrazione sì. E le stava provando, in modo ben chiaro, proprio in quel momento. Uno sguardo scettico comparve sul volto di lei. “Le persone felici non si vestono solo di nero.” Di nuovo i vestiti. Strinse le dita intorno al volante. “Non concordo.” Il nero era perfetto per i matrimoni, e quelli erano eventi felici. Per gli altri, almeno. Lui avrebbe preferito un esame della prostata. Sarebbe durato solo qualche secondo, mentre i matrimoni andavano avanti per ore e ore.”
Con queste premesse inizia la sua vita con My, che ha ora cambiato nome in Esmeralda, Esme per Khai. 
L’autrice descrive molto bene il senso di confusione e lo stordimento provati da Esme appena atterrata a San Francisco: lo spaesamento è dovuto al fatto di non conoscere la lingua inglese, di non sapere dove andare e di essere sola in un Paese così diverso; non dobbiamo dimenticare che la giovane ha poca esperienza della vita, dal momento che ha trascorso la maggior parte della sua vita nella campagna vietnamita.


La bellezza conturbante della giovane smuove in Khai istinti mai sopiti ed emozioni sconosciute; tuttavia si sente inadeguato nell’esprimerle ed è così difficile per lui rinunciare alle sue abitudini... La ragazza è all’oscuro del suo autismo, ma accetta con pazienza le sue stranezze, arrivando a provare simpatia e tenerezza per quell’uomo così bello e particolare, che ama i numeri e al quale istintivamente mente sul lavoro svolto in patria. A lei basta riuscire ad abbattere quel muro che lo circonda ed è disposta a tutto pur di riuscirci. 
Bellissima la scena dello sgabuzzino, dove i due si rifugiano durante uno dei tre matrimoni celebrati durante l’estate! 
Un incubo fatto da Esme la porta a cercare consolazione tra le braccia impacciate di Khai: Esme è dolce, morbida, positiva ed è sempre più difficile tenere a bada la forte attrazione sessuale, anche se i momenti di cedimento di Khai vengono subito recuperati, convinto com’è di non sapere amare e di non volere diventare Esme-dipendente. Allontanandola compie in realtà un grande atto di amore: la lascia libera di trovare qualcuno che la sappia apprezzare completamente, benché il pensiero di saperla con un altro lo agiti e lo turbi. Solo alla fine del libro si capisce perché Khai non può amare e vi confesso che è stato un momento di grande commozione.
“Cazzo, stava piangendo davvero. Fu colto da qualcosa di molto simile al panico. Non doveva piangere. Doveva essere felice per entrambi, perché lui non sapeva come fare.”
Le cose tra di loro vanno sempre meglio, fino a che il secondo matrimonio scatena l’uragano: il giovane si lascia andare totalmente e scopre un mondo che non aveva nemmeno immaginato. Qui l’autrice ha superato se stessa descrivendo in modo mirabile le sensazioni provate da Khai, che però commette un errore e ferisce Esme; si sente usata e questa sua reazione forse eccessiva va inquadrata nella sua giovane età e nella sua scarsa esperienza. È però il senso di smarrimento che a questo punto coglie Khai ad avermi colpita: il rapporto con i suoi famigliari è tanto stretto, che chiede aiuto e consiglio a Quan e ho trovato questo affetto reciproco e questo sostegno famigliare molto rassicurante.
“E lei sorrideva. Si precipitò a baciare quel sorriso, rubandolo, e quando la sua lingua scivolò nella bocca di Esme, il sapore di frutta, vaniglia e champagne gli fece girare la testa. Non avrebbe mai più mangiato una torta senza pensare a lei, non avrebbe mai più bevuto champagne senza pensare a lei. Ogni cosa nella sua vita avrebbe avuto il sapore di Esme. Non riusciva a smettere di toccarla, cercava di raggiungere i punti che preferiva, ma quel vestito lo rendeva impossibile.”

Si arriva alla resa dei conti e purtroppo Khai ancora una volta e inconsapevolmente agisce in un modo che fa fuggire Esme, distrutta dalle sue parole. Khai viene colpito da un’astenia che scambia per influenza e lo precipita in uno stato soporoso, ma si dimostra un vero testardo! È così convinto di avere un cuore di pietra e di non essere in grado di provare sentimenti, che verrebbe voglia di prenderlo a capocciate e di mostrargli quanto in realtà sia capace di un amore puro e disinteressato. Ma resiste; e resiste ancora. Finché Quan non elabora un piano diabolico… 

Questo romanzo ha avuto un inizio un po’ lento, ma devo dire che si è ripreso molto bene; la trasformazione e l’indagine psicologica dei personaggi sono molto profonde. All’inizio abbiamo conosciuto una Esme dolce, coraggiosa, onesta e determinata, ma anche piena di insicurezze dovute principalmente al fatto di non aver studiato e di non sentirsi all’altezza dell’acuta intelligenza di Khai; però nel corso del romanzo, e soprattutto nell’ultima parte, prende coscienza del suo valore ed è decisa a combattere per una nuova vita, per assicurare a lei e alla sua famigliola un futuro sereno. Jade è sicuramente una grande motivazione; tuttavia rimane la ragazza dolce e vulnerabile che abbiamo imparato ad amare, capace di grandi slanci d’amore. 
Il libro offre molti spunti di riflessione e la differenza di cultura, di modi d’amare e di vivere certi stati d’animo sono solo alcuni. Lo stile è limpido e pulito, l’autrice eccelle nelle descrizioni delle scene di sesso, narrate però con un occhio di riguardo ai sentimenti dei due personaggi. 

Se amate le atmosfere esotiche, la cultura orientale, le belle storie d’amore e la possibilità di riflettere anche su qualche tema importante, questo libro fa per voi: Esme e Khai vi affascineranno per la peculiarità del loro carattere, per la loro singolare storia e per il finale intrigante…

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