NON CERCAVO QUALCUNO DA AMARE, Amabile Giusti. Recensione.


Titolo: Non cercavo qualcuno da amare
Autore: Amabile Giusti
Editore: Amazon Crossing
Genere: Contemporary Romance
Data di uscita: 17 dicembre 2019


Un grande amore può nascere dalle ceneri di un grande dolore
Aron ha trentadue anni, è un ricco avvocato di New York e vive in un attico vicino a Central Park. La sua abilità professionale è pari al suo cinico distacco dalle emozioni. Un tradimento d’amore, quando era poco più di un adolescente, ha minato la sua fiducia nel prossimo e sprangato il suo cuore.
Jane ha ventitré anni ed è stata ferita nell’anima e nel corpo. Vive in un piccolo seminterrato nel Queens e fa un lavoro modesto. Non ha amicizie: i legami la obbligherebbero a svelare cosa ha interrotto la sua infanzia e distrutto la sua vita. Non cerca l’amore, è impossibile che qualcuno si interessi a lei, ha troppe cicatrici sul suo corpo e un buio profondo dentro.
Tuttavia, con la complicità di una causa pro bono che costringe Aron a rappresentare Jane in giudizio, lui non può fare a meno di notarla. Jane è così diversa dalle donne che di solito frequenta, così delicata e misteriosa, così poco propensa a cadergli fra le braccia, da esserne incuriosito suo malgrado. Il coraggio di Jane, la sua sensibilità, la sua sensualità inconsapevole lo spingono a voler scoprire cosa nasconde.
La bellezza, però, non è negli occhi di chi la guarda in modo superficiale ma nel cuore di chi la vede davvero: sullo sfondo di una scintillante New York, nascerà un legame tra un uomo che non vuole più amare e una donna che non pensa di poter essere amata?


"Una volta che hai assaggiato il gusto del NOI, IO diventa un gusto insopportabile nel quale vivere".
Ho molta stima di quest'autrice: è eclettica, spazia tra generi diversi e ho trovato tutti i suoi libri che ho letto molto affascinanti e appassionanti. Nelle ultime uscite mi pare che il suo stile sia virato più verso il drammatico, ma lei è talmente brava che, nonostante si passi buona parte del tempo con lo stomaco strizzato dall'angoscia, non si riesce a staccarsi dalle pagine. A me è successo questo con “Non cercavo qualcuno da amare”: la storia di Jane e Aron fin dalle prime battute si rivela fortemente intensa ed emozionante. Il passato di entrambi li ha drammaticamente segnati e, anche se le loro esperienze sono completamente diverse, devono farci i conti ogni giorno.
Aron Richmond è un brillante avvocato trentaduenne, bellissimo e algido. Il suo corpo ricoperto di inchiostro fa a pugni con gli abiti eleganti che porta ogni giorno, ma quello che maggiormente mi ha colpita è la sua freddezza, la sua insensibilità. Non ha relazioni, solo avventure di una notte, non contempla il matrimonio e confesso che inizialmente l'ho trovato antipatico e spocchioso, troppo sicuro di sé e talvolta il suo comportamento sembra quello di un adolescente viziato; è tuttavia intelligente e arguto, come da subito si desume dalle risposte che dà alla sua collega in ascensore. Il nonno e il padre lo costringono a fare un passo indietro nella carriera e gli affidano un caso di molestie sessuali e tentato stupro.
È così che conosce Jane e vi assicuro che il loro primo incontro ha confermato la sua stronzaggine. Jane è una ragazza goffa, minuscola, malvestita e con un grande bagaglio di sofferenze: le cicatrici visibili sono nulla in confronto a quelle che le segnano il cuore, tuttavia il suo orgoglio le impedisce di accettare la pietà di chiunque. È molto sensibile e percepisce subito che Aron non vuole occuparsi del suo caso: la cattiveria e l'insensibilità dell'uomo nei confronti della ragazza è stato un colpo al cuore e la domanda che le pone ha fatto male anche a me… Durante quell'incontro Jane comprende che il suo passato, che vuole nascondere a tutti e a qualsiasi costo, nell'eventuale processo verrà alla luce e così fugge.
Poche autrici come Amabile Giusti riescono a descrivere in modo tanto dettagliato e profondo le emozioni: la paura di Jane, il suo senso di inadeguatezza, i suoi sogni e la triste consapevolezza e percezione che ha di sé vengono resi con tale precisione, che mi ha colta un senso di soffocamento e nello stesso tempo ho provato una grande empatia per lei, così sola, spaventata e provata dalla vita. Proprio per questo la fredda insensibilità di Aron appare odiosa e il fatto che non sembri minimamente toccato dalla fragilità della ragazza lo rende insopportabile.
"E dietro il suo aspetto superbo e i suoi modi da leader, si nasconde un adolescente immaturo!" La rabbia di Aron mi colpisce come se fosse solida, anche se non mi tocca e si avvicina appena. Si china su di me, mi parla vicino ad un orecchio, e la sua voce, benché quasi sussurrata, mi entra dentro con l'aggressività di un coltello pieno di ruggine. "Però con questo adolescente immaturo ci andresti volentieri a letto, dico bene, piccola Jane?" La mia reazione è veloce e impulsiva. Con una mano mi copro il viso e con l'altra gli assesto uno schiaffo sonoro. Ne avverto il tonfo, sullo sfondo del battito del mio cuore e dell'affannoso inspira ed espira del mio fiato."
Quando ancora non si è svelato niente del tormentato passato di Jane, si intuisce che qualcosa di terribile è successo: i suoi pensieri su come le piace vivere lasciano trapelare quanto difficile sia stata la sua infanzia. Vi assicuro che ho pianto in diversi punti: la tensione emotiva raggiunge picchi molto alti e l'angoscia della giovane colpisce il lettore e lo coinvolge; a maggior ragione quando un uomo viscido e violento inizia a seguirla e a tormentarla, facendola piombare nella disperazione. La cosa che però mi ha maggiormente fatto male è la rassegnazione di Jane, la mancanza di speranza, la sua accettazione di una vita sterile, vuota, solitaria, paurosamente triste.
La minaccia è reale e Jane è costretta a rivolgersi all'unica persona in grado di aiutarla, Aron, al quale racconta tutta la sua storia e, credetemi, certe cose fanno male anche solo a leggerle.
Jane non è però la sola a combattere contro i demoni del passato: il grande avvocato è un uomo apparentemente insensibile e freddo, ma in lui si agitano forti emozioni, che gli impediscono di vivere serenamente il presente e che lo tengono legato a quando era un giovane ingenuo e pieno di speranza. Il desiderio di vendetta fa a pugni con l'inclinazione al perdono e il momento attuale rischia di esacerbare questi sentimenti: una figura, che per lui ha significato tanto, si affaccia nuovamente alla sua vita, ridestando rabbia e rimpianto.
Jane ed Aron sono più simili di quello che si potrebbe pensare: è vero che i mondi dai quali provengono sono assolutamente diversi e che le vite che conducono non hanno nulla in comune, ma entrambi sono soli, quella solitudine intima che tiene tutti lontani. Tutti e due sono stati delusi, profondamente traditi e feriti dalle persone di cui si fidavano ciecamente, da cui avrebbero dovuto essere amati e che loro per un certo periodo hanno amato. Lo comprende anche Jane, che trova il coraggio di riferirlo ad Aron.

"Lei, a volte, sembra solo, suo malgrado. Come se… come se fosse stato tradito in modo così grave da qualcuno a cui teneva, da non riuscire più a fidarsi di nessuno. Per me è così, per questo sono brava a distinguere i segnali."
Questo libro è intenso e impegnativo a livello emozionale, in parte per i temi trattati e in buona parte per come la grande sensibilità e bravura dell'autrice li ha saputi narrare: ho pianto spesso e il magone mi ha tenuto compagnia per buona parte della lettura. Jane è uno di quei personaggi così soli, così sperduti, così spezzati e intrisi di tristezza, che è impossibile non emozionarsi con e per lei. Tuttavia è dotata anche di una grande forza interiore e di un coraggio che le ha permesso di sopravvivere e che in alcune occasioni fa capolino. Chi le sta vicino vede in lei una bellezza e una sensualità di cui è assolutamente inconsapevole, lei che tende a nascondersi e a celare il suo corpo segnato.
E Aron, che dire di Aron? Oltre al fatto che l'avrei preso a schiaffi piuttosto spesso? Eppure, se lo si osserva bene e non ci si ferma al suo aspetto arrogante e freddo, si scorge un uomo buono, che lotta contro questa bontà, ma che si dimostra generoso e che viene colpito da qualcosa che lo rende inquieto, nervoso e ancora più stronzo! Tutto sommato mi ha fatto tenerezza, perché pur essendo molto intelligente e bravo nel suo lavoro, è un po' lento a capire le cose, soprattutto quando è coinvolto in prima persona.
"Perché continuo a comportarmi come se la sua incolumità fosse un problema? È in grado di badare a se stessa, l'ha dimostrato in più di un'occasione. E io ho di meglio da fare che scortare una ragazza che cammina a passo di lumaca lungo le strade del Queens, e alla quale ho detto chiaro e tondo di non volere travalicare i limiti del rapporto professionale. Accompagnarla a casa non travalica quel fottuto limite? Qual è il senso di questo mio incaponirmi? Non lo so, non ancora, forse non lo saprò mai, e forse se arrivassi a scoprirlo vorrei non averlo scoperto."
Jane è generosa, ma davvero: la felicità delle persone che ama è al primo posto per lei e quindi è disposta a stare male, a soffrire e a rinunciare ai suoi sogni pur di saperle contente.
La descrizione dei sentimenti e delle emozioni provate dai due protagonisti è magistrale: l'autrice scrive pagine di poesia, riflessioni profonde e dolorose sull'assurdità di certe situazioni, che non ci appartengono, ma che ci afferrano e ci tengono sempre più stretti quando meno ce lo aspettiamo.
Ho cominciato ad amare Aron dal momento in cui il maschio alpha si è trasformato in un uomo, un uomo che egli stesso stenta a riconoscere, ma che per la prima volta dimostra emozioni che si era precluso e impedito di provare, troppo concentrato su un passato ormai lontano.
L'avvicinamento dei due non è facile, proprio a causa del carattere di Aron, ma la dolcezza, l'innocenza intrinseca e la bellezza inusuale però profonda di Jane piano piano operano la magia. Ma tante situazioni drammatiche mettono alla prova Jane e Aron e la crudeltà e l'indifferenza di alcuni personaggi li allontanano. Devono sanare le loro ferite, fare i conti con un passato che li ha feriti profondamente e riemergere dolorosamente nel presente, attraverso un processo di riscatto e catarsi, arrivando ad affrontare situazioni che mai avrebbero immaginato.
La storia di Jane e Aron non è solo la storia di un cambiamento, è anche una storia di salvezza, una prova di forza e la testimonianza che la vita riserva sempre delle sorprese: negative o positive che siano, vanno affrontate senza timore, perché solo dopo aver attraversato il buio, la luce appare ancora più splendente.
Ci sono altri personaggi sullo sfondo: alcuni li ho amati, altri proprio odiati. Nel primo gruppo metto di sicuro il nonno di Aron, vecchio saggio e lungimirante, nonché Dith, mamma un po' hippie del giovane avvocato; è senza dubbio un personaggio positivo, equilibrato e sul quale Aron, dopo anni di rapporti burrascosi, può contare. Va ricordato anche Nathan, l'anziano vicino di casa di Jane: in più di un'occasione l'ha salvata, con la sua dolce presenza e il costante affetto. Al primo posto, tra chi invece ho detestato, c'è senza dubbio la persona che ha rovinato la vita di Jane in passato e quella che gliela sta rovinando nel presente; anche il padre di Aron è odioso, un omuncolo geloso e immaturo.
Il pov alternato ha reso questo romanzo ancora più bello, perché permette di scoprire i pensieri e le emozioni di entrambi i protagonisti e per me è sempre un valore aggiunto.
Se volete farvi un bel regalo, leggete questo libro, perché la sofferenza dei personaggi e la profondità di stile di Amabile Giusti danno un altro significato alla parola romance e qui nulla è scontato o ripetitivo.




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