EVIL, V.E. SCHWAB. Recensione


TITOLO: Evil
AUTORE: V.E. Schwab
EDITORE: Newton Compton
PAGINE: 416
PUBBLICAZIONE: 3 ottobre  
GENERE: urban fantasy
COSTO: € 4,99 ebook


Il destino di Victor è intrecciato a quello di Eli sin dai tempi dell’università, quando la loro comune sete di conoscenza, unita a una sfrenata ambizione, si rivelò fatale. Gettandosi a capofitto in una ricerca sull’adrenalina e le esperienze ai confini della morte, fecero una straordinaria scoperta: a determinate condizioni, è possibile sviluppare poteri soprannaturali. Ma le cose precipitarono... Sono passati dieci anni da allora e Victor è evaso di prigione, determinato a trovare il suo vecchio amico. Eli ha dedicato la sua vita a cercare di rimediare al loro errore, dando la caccia a chiunque abbia sviluppato dei poteri soprannaturali. Il sodalizio di un tempo si è tramutato in rivalità e i due arcinemici sono pronti a fronteggiarsi una volta per tutte, mentre all’orizzonte si prospetta uno scontro di forze terribili. Una battaglia che cambierà per sempre il destino del mondo.


Un losco figuro, in compagnia di una ragazzina minuta ancor più misteriosa, di notte, in un cimitero, a scavare una tomba di fresco riempita.


I due lavoravano al buio: solo il ronzio sporadico di Victor e il tonfo delle pale riempivano l’aria.
Tump.
Tump.
Tump.
Basterebbero la scena iniziale e la cover (spettacolare) a incuriosire chiunque, e in effetti questo libro mi ha chiamato con voce di sirena e mi ha strappato a qualsiasi cosa stessi facendo nel frattempo, altre letture comprese.

Non è facile gestire una narrazione complessa, settantadue capitoli di avanti e indietro nel tempo – in un periodo che va dal presente a dieci anni prima –, in una storia urban fantasy contemporanea, tenendo il lettore attaccato alle pagine con curiosità e vero divertimento, eppure l’autrice c’è riuscita. 
Fatico a scrivere della trama, perché è un tale gioiello di mosaico che affiora tra i vari flash back, che mi parrebbe sprecato spoilerare e raccontarla in modo lineare, ma qualcosa mi devo pur inventare per invogliarvi a leggere questa storia. 

Dunque, i buoni (insomma…) sono i due suddetti personaggi che troviamo a disseppellire cadaveri nel primo capitolo. Una bambina di dodici anni, Sidney, che qualcuno ha da poco ferito con una pallottola, e un affascinante uomo di trentadue, Victor, che l’ha raccolta dalla strada e salvata. La squadra degli eroi si completa con Mitch, un omone calvo e tatuato, di intelligenza fuori dalla norma. Gli ultimi due si conoscono da anni, perché hanno solidarizzato in carcere e sono appena evasi insieme. E se questi sono i buoni… 

Victor cerca una vendetta sul nostro antagonista, Eli, che dieci anni prima all’università era il suo migliore amico: per tutto il libro non farà altro che tessere una trama malefica per stanarlo, incastrarlo e farlo fuori in modo cruento e doloroso. Mitch gli è fedele sodale, Sidney non ha più un posto dove andare, e i suoi poteri saranno al gruppo di grande aiuto. 
Il sorriso sul viso dell’uomo era inconfondibile, giovane e fiero, lo stesso sorriso che usava per fulminare Victor, lo stesso, identico sorriso. 
Perché Eliot Cardale non era invecchiato di un giorno. 

Poteri? Ho detto poteri? Ebbene sì, entra in campo il concetto di EO, ExtraOrdinario, per descrivere una capacità fuori dal comune che alcuni esseri umani si ritrovano a possedere, dopo aver superato un’esperienza traumatica. Per ciascuno il potere è differente, per alcuni una benedizione, per altri un’ulteriore sottolineatura di quanto ormai siano diversi ed emarginati dalla società. 
ExtraOrdinario.
La parola con cui tutto era iniziato – e che aveva cambiato tutto, rovinato tutto.
State pensando agli X-Men? Sì, un pochino questo discorso delle capacità fuori dal normale li ricorda, ma soltanto in questo, eccettuata naturalmente la lotta tra buoni (?) e cattivi (?).

Victor ed Eli, quando erano ancora amici e studenti, avevano deciso di indagare sui fenomeni EO, spingendosi oltre i confini dell’etica della ricerca scientifica, spinti dalla brama di conoscere e anche da una forte competizione reciproca. In pochi giorni, avevano combinato un enorme pasticcio, che era dilagato oltre i confini dei laboratori accademici; di lì in poi, le loro strade si sarebbero divise e la loro amicizia trasformata in una guerra senza esclusione di colpi.
Aveva smesso di chiedersi se avesse commesso un errore. Era sicuro. Sicuro che, in ventidue anni di vita, quello era il piano peggiore che gli fosse mai saltato in mente. Era il metodo sbagliato, diceva la parte razionale di Victor, quella che stava svanendo, quella che aveva studiato l’adrenalina, il dolore e la paura. Non avrebbe dovuto buttare giù le amfetamine con il whisky, non avrebbe dovuto fare nulla per annebbiare i sensi, per facilitare il processo, ma era nervoso… aveva avuto paura.
Fermiamoci davvero qui, con il plot…
Devo invece parlarvi della bravura con cui l’autrice ha organizzato anzitutto la struttura: ho letto numerosi romanzi che osavano così frequenti spostamenti sulla linea temporale, ma nessuno è stato efficace e digeribile come questo. Non si soffre quasi per nulla di disorientamento o di confusione, mentre una macchina del tempo narrativa ci sballottola qua e là per aiutarci a ricostruire gli avvenimenti, anzi, la suspense aumenta fino all’ultima parte del libro, dove il confronto tra i due nemici e i loro alleati si fa serrato. Gli ultimi capitoli sono al cardiopalma, degni di un thriller, e si corre con lo sguardo sulle pagine per ingurgitare avvenimenti e colpi di scena, avidi di conoscere il finale. 

I personaggi sono indimenticabili: il tenebroso Victor, dal potere invisibile ma implacabile; la fragile Sidney, che con il suo tocco sovverte l’ordine naturale e divino; la sorella maggiore di Sidney, Serena, che non conosce limiti nell’imporre la sua volontà, e che si schiererà invece con Eli; il bello e affascinante Eli, invincibile e incorruttibile. Tutti hanno barattato, alcuni in modo involontario, altri invece cercandolo appositamente, i loro poteri con una parte di anima: hanno strappato a Dio un pezzo di onnipotenza, ma il prezzo da pagare è stato alto.
Serena Clarke passava metà del suo tempo a desiderare di essere morta e l’altra metà a dire cosa fare a tutti quelli che le stavano intorno, sperando che qualcuno non lo facesse.
E che dire di Mitch? L’unico senza EO, eppure forte, leale, intelligente, sensibile ed empatico.
Non ci troveremo davanti a battaglie in stile MARVEL, sia ben chiaro, piuttosto a un gioco a scacchi dove gli effetti speciali saranno usati con parsimonia, mentre la suspense sarà degna di un thriller o di una spy-story. 

Infine, un messaggio più profondo, per chi gradirà trovarlo, o meglio un interrogativo a cui ognuno sceglierà di rispondere come vuole: essere un superuomo rende più felici, più giusti, più onesti, più buoni? E quanto è equo il prezzo da pagare per ottenere quei poteri? L’ordine naturale davvero si lascia ingannare così facilmente, oppure ci guarda beffardo per sfidarci e vedere come ce la caviamo, una volta che siamo diventati così speciali? Dove finisce l’eroe e dove inizia il mostro?



Il giornale definiva Eli un eroe.
Una parola che faceva ridere Victor. Non solo perché era assurda, ma perché poneva un interrogativo. Se Eli era davvero un eroe e Victor intendeva fermarlo, questo faceva di lui un malvagio?
Il romanzo ha un finale compiuto, ma lascia aperte le porte a un seguito. Il target di riferimento non è il consueto di questa autrice (il pubblico dei ragazzi e dello YA), bensì quello dei lettori adulti. I vari momenti cruenti e la profonda ambiguità morale che pervade la storia, a mio parere, necessitano infatti di una maturità almeno giovanile per essere elaborati nella giusta luce.
Vi consiglio dunque di lasciarvi trasportare in una dimensione parallela e fantastica, con questo romanzo scorrevole e godibilissimo, che vi potrà tenere ottima compagnia nelle prossime giornate di autunno.


1 commento

  1. Ciaoooooo!
    Finalmente ho letto questo libro, ( qui la mia recensione ), anche perché essendo la Schwab una delle miei autrici preferite di certo non potevo aspettare troppo!
    Un libro bellissimo, ma non mi aspettavo di meno da lei, che si conferma una grande autrice. I due personaggi principali sono fenomenali (Victor *^*) e la rivisitazione dello scontro tra bene e male operata dalla Schwab per me ha funzionato alla grande: originale e interessante.
    Non vedo l’ora di leggere il secondo!
    Un abbraccio,
    Rainy
    PS: Mi sono aggiunta ai tuoi lettori fissi ^^

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