LA CHIOMA DI BERENICE, AMALIA FRONTALI. Recensione in anteprima


TITOLO: La Chioma di Berenice
AUTORE: Amalia Frontali
EDITORE: Self-publishing
DATA di PUBBLICAZIONE: 30 settembre 2019
GENERE: romance storico, avventura
FORMATO: versione cartacea + ebook

Il Cairo, 1817. Forte della migliore educazione britannica, a diciott’anni Sarah Bane si sentirebbe pronta per soddisfare la legittima aspirazione di ogni brava ragazza: convolare a nozze con un gentiluomo di forma e di sostanza, passabilmente innamorato e rigorosamente inglese. Si trova invece imbarcata per l’Egitto, dove lo zio diplomatico le ha combinato un matrimonio di convenienza con un avventuriero italiano, carente di ascendenza, fortune e delle più elementari nozioni di buona creanza. Per quanto male assortita sia l’unione, ribellarsi per Miss Bane è inconcepibile. Così, con le peggiori premesse, per la fresca sposa del carismatico Giovanni Belzoni, circense di successo, esploratore dilettante, ingegnere amatoriale e aspirante archeologo, inizia una straordinaria e rocambolesca luna di miele lungo il Nilo…
Dopo il bellissimo “La gemma di Ceylon”, che mi ha fatto conoscere e amare quest’autrice, dalla penna meravigliosa e dalla profonda conoscenza della Storia, ho avuto il grande privilegio di leggere in anteprima il suo ultimo romanzo, che si ispira alla figura di Giovanni Battista Belzoni. 
Avventuriero, circense, ingegnere dilettante e appassionato di archeologia, italiano, vissuto a cavallo tra due secoli, tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, Giovanni si accaparra un ruolo centrale ne La chioma di Berenice, che descrive vividamente la sua campagna di scavi e scoperte nell’Egitto e le sue vicissitudini amorose con la sposa inglese, Sarah. 

La storia inizia tuttavia in Inghilterra, dove una giovanissima Sarah Bane, orfana di padre e sotto la tutela dello zio, console generale in Egitto, deve fare i conti con le regole stringenti di una società ingessata e la ricerca di un buon partito da sposare, unica prospettiva onorevole per una ragazza che si rispetti. Alle prese con i primi approcci con un corteggiatore gradito, Sarah viene colta di sorpresa da una lettera del suo tutore, che nel frattempo l’ha promessa sposa in Egitto a un suo non meglio identificato socio in affari, e la chiama a raggiungerlo in Africa, in compagnia della madre. 

È impossibile per Sarah ribellarsi a questa decisione, non da ultimo per motivi economici, ma non è troppo tardi per commettere un’ultima, ingenua impulsività in madrepatria, che le rovinerà definitivamente la reputazione e la convincerà che opporsi al suo destino è compito troppo gravoso per le sue deboli forze. 

Quindi il matrimonio combinato si farà, Sarah e la madre lasciano l’Inghilterra e attraversano il Mediterraneo senza sapere cosa le attende, senza sospettare che il misterioso fidanzato, che è riuscito a ottenere a distanza la mano della ragazza, in realtà è un soggetto ben poco blasonato, che un paio di anni prima aveva incontrato Sarah a Londra, per caso, e se ne era invaghito al primo sguardo: il nostro Belzoni! 

Giovanni dimostra, per le imprese straordinarie e per gli affari, doti non comuni di coraggio e astuzia, tuttavia si muove nella buona società del Cairo come un elefante in un negozio di cristalli: il suo maldestro entusiasmo per la giovane fidanzata e il desiderio di compiacerla sortiranno effetti tragicomici, ma in compenso riusciranno a far breccia nel nostro cuore di lettori e farcene innamorare perdutamente. 

Sarah oscilla tra la disperazione e la rassegnazione; suo marito è imprudente, presuntuoso, ingombrante, senza la minima eleganza o riservatezza, eppure… viaggiare con lui sul Nilo, scoprire tesori nascosti, vestigia di una civiltà antichissima, lasciarsi sorprendere dalle bellezze del deserto e delle cateratte, sopravvivere a ogni sorta di rischio e avversità, cambieranno il suo animo e la sua personalità per sempre.
Si disse che a renderla ebbra e folle era la Notte, con le sue pieghe dense di ombre, che mutavano la percezione intima di ogni cosa per poi far tornare tutto, alla luce del giorno, reale, naturale e giusto. E perciò domani lui sarebbe partito e lei avrebbe scritto a sua madre per rientrare al Cairo senza dilazioni e senza figli in grembo. Domani, non stanotte.  
La trasformazione del personaggio di Sarah, il suo lento e inesorabile affezionarsi a quel marito bifolco e sprezzato, eppure coraggioso e schietto, e la sua emancipazione da una cultura ristretta e patriarcale, saranno graduali e inevitabili, favoriti da un contesto del tutto differente da quello in cui è stata educata e lontano dalla severa e limitata Inghilterra. Giovanni si strugge d’amore e di passione per lei, ma saprà aspettare, rispettarla, proteggerla, convincerla, portarla a sé (sedurla) con pazienza e determinazione.
E alla fine ero riuscito a sposarla. Ma ancora non mi voleva. Non mi vuole. Io la voglio. Per mesi e anni non l’avevo pensata quasi mai e poi il Fato ci aveva cuciti insieme. Ora la voglio. E mi sveglio tutte le notti sudato col profumo dei suoi capelli nel naso, i contorni del suo corpo impressi sulle dita, il fuoco nei lombi e il letto vuoto.
Non si pensi, tuttavia, a un romanzo sdolcinato, tutto zucchero e schermaglie tra innamorati capricciosi, destinati in ogni caso a un facile idillio. Troveremo invece avventura, suspense, tradimenti alle spalle degli sposi, intrighi politici e di interesse, fughe rocambolesche e pericoli in ogni dove.

Il tutto ci accompagnerà nel meraviglioso contesto dell’Egitto dell’epoca, che la scrittrice dimostra di conoscere a menadito, dal punto di vista artistico, etnografico, paesaggistico e archeologico. Chi ha avuto la fortuna di visitare questo paese non potrà che ritrovarsi con nostalgia nelle fantastiche descrizioni, chi invece non l’ha ancora fatto si riproporrà di rimediare al più presto.
Poi l’aria mutò. In pochi istanti, senza preavviso, senza che ci si potesse preparare. Ciò che era azzurro s’inverdì e poi si tinse di tutti i toni della luce. Le acque divennero oro liquido con scie brillanti che seguivano le feluche e di fronte a lei, dal nulla, emersero i profili maestosi delle colonne. Immense, candide, con tracce brillanti di forme e colori d’un’eleganza che nessun decoratore francese poteva mai aver sognato.
I protagonisti sono affiancati da numerosi personaggi secondari, tutti descritti con cura e dettaglio, sfaccettati e caratterizzati alla perfezione, in modo da rimanere impressi per il loro peculiare modo di fare e di sentire. Ma Amalia Frontali popola il suo mondo anche con numerosissime comparse: indigeni, tribù nubiane, harem esotici, loschi malandrini e infidi ufficiali della vecchia Europa. È un affresco coloratissimo, sfaccettato con grande ricchezza e generosità, vivace e in tumulto, dove il caos delle cittadine si alterna con il silenzio possente delle notti stellate del deserto.

Giovanni e Sarah attraverseranno con mille peripezie un grande Paese, ma il loro viaggio sarà soprattutto interiore: come il fastoso scarabeo d’oro, regalo di fidanzamento di Giovanni, anche loro si perderanno e si ritroveranno molteplici volte, prima di suggellare il matrimonio con un sentimento e una passione profondi, capaci, come le loro amate rovine faraoniche, di resistere a ogni avversità e di sfidare senza paura l’ingiuria del tempo e degli uomini.
Che ti amo. Così lo diceva, nel riverbero del fuoco, in una notte stellata con lo scirocco che soffiava sabbia sugli abiti e nei capelli. Senza un bacio, una carezza, un gesto di tenerezza. Del copione della sua adolescenza, neppure le palme della serra erano rimaste. Era tutto sbagliato. 
Il registro narrativo è raffinato e ci cala ancor più nel periodo storico, i dialoghi tra i personaggi sono vivaci, briosi, insaporiti di volta in volta da tutte le sfumature emotive che possiamo immaginare. La lettura scorre veloce, la trama tiene avvinto il lettore come in una fiaba orientale, dove a ogni capitolo ci si aspetta, non invano, una nuova avventura, lo svelarsi di un mistero. La maturazione emotiva di Sarah è il fil rouge che attraversa la storia dal primo capitolo all’ultimo, ma è Giovanni il vero trionfatore, l’eroe fuori dai canoni per il quale faremo il tifo, la personificazione della libertà, dell’ingegno, della perseveranza e della forza di volontà. Lasceremo i due sposi molto a malincuore, al culmine della loro parabola di felicità, ma sfido qualsiasi lettore, una volta chiuso il romanzo, a non volerne sapere di più su come, nella storia e nella realtà, i due continuarono a vivere la loro storia d’amore e di avventura.

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