TITOLO: Un maledetto lieto fine
AUTORE: Bianca Marconero
GENERE: Contemporary romance
DATA DI USCITA: 7 febbraio 2019
EDITORE: Newton Compton
PAGINE: 238
COSTO: € 2,99 e-book
Dall’autrice del bestseller Un altro giorno ancora
Agnese ha diciannove anni, è la figlia di un senatore piuttosto influente e ha ricevuto un’educazione rigida. Le piace disegnare ma ha messo i sogni nel cassetto e si è iscritta a Giurisprudenza. Dopo la morte della madre, ha imparato a nascondere a tutti i suoi veri sentimenti ed è diventata la classica ragazza ricca, perfetta, composta e fredda, ma in realtà piena di insicurezze. Quando la sua incapacità di lasciarsi andare allontana il ragazzo di cui è innamorata da anni, Agnese capisce di avere bisogno di aiuto. Vorrebbe qualcuno che le insegni a essere meno impacciata e Brando, il suo fratellastro appena acquisito, sembra proprio la persona giusta. Lui lavora di notte, suona in una band, e cambia ragazza ogni sera. Peccato che il bacio che i due si scambiano per “prova” sia lontano anni luce da un esercizio senza conseguenze. Così le loro lezioni di seduzione ben presto diventano qualcosa di più… Brando saprà insegnare ad Agnese che la lezione più importante di tutte è abbandonarsi alle emozioni?
Agnese e Brando, Brando e Agnese… Potrei scrivere fiumi di parole su questi due personaggi, nati dalla penna di una delle autrici che amo di più; posso parlarvi di come inizialmente, fratellastri costretti a vivere sotto lo stesso tetto, non si sopportassero; di come i loro due mondi fossero quasi in collisione.
Dorato e privilegiato quello di Agnese, figlia esemplare di un noto e influente senatore, perfetta e imperturbabile in ogni occasione. Sicuramente meno patinato quello di Brando, costretto a lavorare duramente anche durante l’università per poter vedere realizzato il suo sogno; Brando che non è abituato allo sfarzo e che preferisce i quartieri meno abbienti di Roma, dove ha vissuto felice con la sua famiglia prima che il padre morisse e la madre, a cui è legatissimo, si risposasse.
Posso raccontarvi di come in realtà si trovino presto legati da un filo sottile eppure indistruttibile, di come la loro compagnia reciproca diventi un momento di attesa e gioia; e anche di come riescano a ferirsi, troppo spesso, con parole che sono lame acuminate e che vanno a colpire la loro insicurezza e il loro senso di inadeguatezza.
Perché Agnese ha rinunciato a inseguire quello che amava, l’arte, per compiacere un padre che fin da subito si percepisce lontano, egoista e terribilmente manipolatore. Agnese, che si crede inadeguata e incapace di conquistare l’amore della sua vita, quel Mattia Degli Innocenti che inizia con lei un tira e molla estenuante. Agnese, totalmente priva di esperienza in campo sessuale, che decide di dover fare pratica proprio per conquistarlo. E chi meglio di Brando la potrebbe aiutare? Tutto sommato a lui servono i soldi per pagarsi il viaggio in California, dove lo attende una tournée con la sua band… Ecco quindi che succede l’impensabile, poiché Brando accetta, ma rimane sconvolto dopo il primo bacio mozzafiato che si scambiano.
“Improvvisamente mi vuole addosso. Proprio come me, è insofferente a ogni distanza. È bella, buona, caldissima e questo spedisce il mio cuore talmente in basso che lo sento tra le gambe. Pazzesco. Non so quale parte di me pulsi di più. Sono su di giri, duro come l’acciaio. Mai successo di ridurmi così per un bacio soltanto.”
Le parole pronunciate dalla
ragazza subito dopo mi hanno fatta ridere, ma anche chiedere se la sua fosse
solo ingenuità. Mi sono posta la stessa domanda quando, trascorsa una
settimana, Agnese chiede a Brando un ripasso! E anche quando si trova a
“scaricare” il suo esperimento… In effetti, nella prima parte del romanzo,
Agnese non mi ha fatto una gran bella impressione: ho inizialmente faticato a
entrare in sintonia con lei, che appare egoista, fredda, viziata, quasi anaffettiva,
al contrario di Brando, che ho amato fin dall’inizio, e che ha avuto subito la
mia comprensione e solidarietà (soprattutto dopo la visita del senatore in
ospedale). Ho trovato anche molto realistica la sua reazione di fronte alla
proposta che gli fa Agnese: sorpresa, sbigottimento, amarezza, rabbia e
fastidio per le parole che usa la ragazza e per il modo in cui si sente
considerato, ma anche una sottile emozione che lo coglie al pensiero di
accettare.
“Okay”, mi slaccio prima la cintura, poi i bottoni dei jeans, mi appoggio pure sul piede malandato e vedo le stelle, ma mi calo i pantaloni e me li sfilo. Sono in boxer. “Prendimelo in bocca”
La maestria con cui vengono
descritti anche i momenti di passione tra i protagonisti è quella tipica
dell’autrice: nulla è lasciato al caso, non c’è volgarità, ma tanta emozione e
partecipazione ai sentimenti dei due giovani.
Posso ancora raccontarvi dei loro
incontri infuocati, quando si lasciano andare, ma terminati i quali tornano a
indossare le loro maschere. E del loro rapporto quotidiano che muta, vira
dall’indifferenza con cui si trattavano prima, a un interesse e a una
partecipazione inaspettati.
Agnese si trova a dover
accompagnare con la sua Cinquecento un Brando appiedato e in questo modo ha la
possibilità di assistere per la prima volta a un suo concerto. Ma l’imprevisto
è dietro l’angolo e l’arrivo a Roma di Camilla, ex di Brando e sorella del suo
miglior amico Pier, rompe questo delicato equilibrio…
Posso dirvi di quanto il loro
rapporto proceda tra alti e bassi, sostenuti da Pier, che con la sua
sensibilità ed empatia entra nel cuore di Agnese, ma che riesce anche ad
aiutare Brando a riflettere, a guardare oltre le apparenze, tanto che il
giovane musicista decide di concedersi un nuovo inizio con Agnese; e che inizio
ragazze! Brando fa le cose per bene, lascia venire alla luce quella parte di sé
che solo raramente ha mostrato alle donne che ha frequentato.
“Tu non sei solo una che mi piace, Agnese. Io sono andato oltre. Da un pezzo. Io voglio stare con te. Vorrei che tu fossi la mia terza ragazza. La mia prima, in un certo senso … Te lo sto chiedendo … Voglio uscire con te, voglio corteggiarti, voglio darti mille baci e voglio che siano sempre i primi di altri mille.”
Lo sentite il mio cuore battere a mille? Come si può resistere a un tale ragazzo? Eppure sono entrambi così fragili e insicuri, ma così decisi a nascondersi dietro a una maschera, che ancora si feriscono; posso raccontarvi che a questo punto viene alla luce il vero carattere di Agnese: la perdita della sua adorata mamma e la presenza di un padre pragmatico e poco affettuoso, abituato a ottenere qualsiasi cosa voglia, l’hanno spinta a celare la sua spontaneità e i suoi veri sentimenti, e a indossare una facciata di imperturbabilità che lascia spiazzati. Ha una famiglia, ma è sola, Agnese; e la sua solitudine diventa atroce quando si trova a dover fare una scelta difficile e dolorosa, che la allontana definitivamente da Brando.
“Tranquillo”, replica. “quando mi farò Mattia, sarai il primo a saperlo.” Lo dice e conferma la sua capacità di lasciarmi di merda e trovare il modo per farmi più male. Poteva dire SE, invece ha detto QUANDO. Se questa è una gara a chi tra di noi può essere più stronzo, non la perderò. “QUANDO succede, fatti una foto, Agnese, che la incorniciamo.”
Per Agnese è impossibile vivere con il peso del segreto che custodisce e con il padre che ormai la controlla da vicino, così decide di mettere un punto alla loro storia.
Posso raccontarvi tutto questo, ma non posso trasmettervi le emozioni che ancora una volta questa magnifica autrice mi ha suscitato; mi riesce difficile riportarvi la tensione che mi ha accompagnata lungo tutto il romanzo, spiegarvi le viscere contratte, gli occhi lucidi, il magone e la disperazione finale quando ho capito che quel “maledetto lieto fine” non ci sarebbe stato, che dovrò aspettare per sapere se, dopo tanto dolore patito, Brando e Agnese troveranno pace insieme, o se la vita vissuta l’uno lontano dall’altra li avrà separati definitivamente.
“La perfezione esiste. È in questo momento, tra le mie braccia. Si chiama Agnese … Se le cose si mettono male mi basterà ripensarci. Userò il ricordo dei suoi capelli. Sono morbidi e me ne servirò per allacciare i pensieri importanti, di modo che non volino via. Mi servirò della sua pelle liscia, su di lei farò scivolare le mie paure. Ripenserò al suo seno perfetto e con il ricordo di quanto è caldo scioglierò il gelo, se mai si dovesse presentare.”
PRODOTTO FORNITO DALLA CASA EDITRICE

























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