IL PALAZZO DEI SOGNI PERDUTI, CHARLOTTE BETTS. Recensione in anteprima


TITOLO: Il palazzo dei sogni perduti
AUTORE: Charlotte Betts 
EDITORE: Newton Compton 
PUBBLICAZIONE: 20 febbraio 2019 
PAGINE: 384
GENERE: storic romance 
PREZZO: € 4,99 ebook - € 9,00 cartaceo


India, 1798. A un passo dal coronare il sogno di una vita, Beatrice Sinclair, non più nel fiore degli anni, viene colta da un’atroce sventura e perde l’attempato marito e il figlio che le stava crescendo in grembo. Scacciata dalla famiglia acquisita, si ritrova in una situazione disastrosa, ma il destino la mette davanti all’unica scelta possibile: abbandonare lo Hampshire e raggiungere suo fratello nell’India dove ha già trascorso l’infanzia. Quello che scopre al suo arrivo è sorprendente: il fratello ha sposato una splendida fanciulla del posto e vive a ridosso di un harem in un immenso palazzo, il Jahanara Mahal, teatro sfarzoso di un’epoca principesca finita col furto di un leggendario diamante. Confinata nella ¬zenana¬ con le altre abitanti di palazzo, Beatrice si ritrova isolata in un mondo che non le è familiare e deve affrontare la sfida di ricostruire la sua vita, cercando al tempo stesso di ricostruire quel palazzo ormai in rovina che occupa da sempre i suoi sogni. Può riuscirci solo mettendo a frutto uno dei suoi talenti, mentre sullo sfondo francesi e inglesi si contendono le ricchezze della regione e con le armate napoleoniche alle porte, la situazione si fa sempre più tesa. A complicare le cose arriva Harry Wyndham, compagno di giochi d’infanzia ormai diventato uomo. Tra sogni, sospiri, ricami variopinti e intrighi di palazzo, Beatrice dovrà decidere per cosa batte il suo cuore.
Quando ho deciso di leggere questo libro storico, non sapevo esattamente in cosa mi sarei imbattuta. La sinossi mi aveva incuriosito, ma il timore di ritrovarmi tra le mani un “mattone” era presente; paura del tutto infondata, visto che già dalle prime pagine sono stata rapita da una storia davvero ammaliante.

Beatrice, la nostra protagonista, nasce in India nella seconda metà del ’700 e vi trascorre i primi 8 anni di vita fin quando la madre, inspiegabilmente, decide di tornare in Inghilterra con lei e il fratellino di cinque anni Ralph, separandoli dal padre e dai luoghi da loro amati.
Gli anni a seguire sono tristi e bui: Beatrice è ben presto costretta a occuparsi di una madre malata e sempre insoddisfatta, e deve farlo da sola, visto che Ralph dopo gli studi ha deciso di tornare in India per fare carriera.
Dopo la morte della madre, la giovane donna ha la fortuna di trovare un uomo gentile, benché attempato, che la sposa, donandole un periodo di pace e la gioia di una gravidanza.
Ma questo periodo di serenità non è destinato a durare a lungo: purtroppo il marito muore all’improvviso e Beatrice perde il bambino poco dopo. Distrutta e senza speranze, decide di raggiungere Ralph in India, per tornare nei luoghi in cui un tempo è stata felice e spensierata e, chissà, forse ricominciare daccapo e ritrovare se stessa.
Giunta a destinazione, scopre che la dimora del fratello non è altro che il sontuoso palazzo in cui andavano a giocare da bambini, ora abitato da più famiglie; conosce la giovane sposa di Ralph, una ragazza indiana, bellissima e dolcissima, che la accoglie come una sorella e la fa sentire subito parte della famiglia.
„Ricordavo il Jahanar Mahal dai tempi in cui vivevo a Hyderabad da bambina.
All’epoca pensavo che fosse un posto magico.“
Con sua sorpresa ritrova anche un vecchio compagno di giochi e amico d’infanzia, Harry, con il quale riallaccia subito la sintonia di allora, ma che ben presto guarderà con occhi diversi. 
Superare il lutto non è facile, ma circondata da una nuova e amorevole famiglia e concentrata su reimparare a vivere in quei luoghi non più familiari e ad accettarne le usanze, Beatrice presto trova la forza e il coraggio di rinascere e, soprattutto, di liberarsi dalla costante presenza del ricordo della madre autoritaria e anaffettiva che sembra soffocarla. 
„ – Non é tutto perfetto -, sorrisi, - Ma per la prima volta nella mia vita, sto scoprendo chi sono. Sono sempre stata la figlia di mia madre finché, per un po’, non sono stata la moglie di Charles. Ora sto provando con tutte le mie forze a dimenticare la triste Beatrice per tornare a essere Bee, la ragazza che avevo lasciato in India da bambina- „ 
Beatrice è un personaggio con una forza interiore incredibile, non solo è riuscita a sopravvivere a un’infanzia opprimente e a un lutto devastante, ma trova il coraggio di reagire e combattere; sicuramente, anche se la sua storia è ambientata in un’epoca ormai lontana, le sue vicissitudini e il suo modo di affrontarle portano a riflettere anche al giorno d’oggi.
Immaginare l’India attraverso i suoi occhi e le sue sensazioni, poi, è stato stupendo e incredibilmente intenso.
Le descrizioni sono così realistiche che tutti e cinque i sensi diventano ricettivi durante la lettura: i colori scintillanti delle stoffe, il gusto intenso dei cibi speziati, le varie sfumature di cui si tinge il cielo durante il giorno, gli odori inebrianti durante la visita al Bazar o una passeggiata in riva al fiume, i rumori della notte nella natura incontaminata o lo scrosciare delle piogge durante i monsoni. Tutto ciò ci travolgerà, durante questa lettura ricca di emozioni. 


Affezionarsi a Bee verrà quasi spontaneo fin dalle prime pagine. Tutti i personaggi sono splendidamente caratterizzati.
La scrittura è scorrevole e accattivante, le ambientazioni meravigliose e descritte con minuzia, ma mai al punto da rendere pesante o noiosa la lettura, anzi utilissime a far sentire il lettore fisicamente presente in quei luoghi. La trama, poi, presenta anche un po’di suspense che spinge la curiosità alle stelle di pagina in pagina, e infine quel tocco di romanticismo che fa sperare fino all’ultimo per la felicità della nostra protagonista. 

Come ho detto all’inizio, questa lettura mi ha incantata, se avete voglia di un’avventura ricca di colori e sentimento vi consiglio assolutamente questo libro.



Nessun commento