SENZA FAR RUMORE, RICCARDO CASTIGLIONI. Segnalazione



Titolo: Senza far rumore
Autore: Riccardo Castiglioni
Copertina flessibile: 272 pagine
Editore: La Ponga Edizioni (30 giugno 2017)
Collana: Nessun alibi
Lingua: Italiano
Data di uscita: 11 dicembre 2017

Antonio è un ex insegnante di lettere andato in pensione troppo presto. Conduce una vita solitaria e apatica, dividendosi tra la lettura e la compagnia di Lele, gioviale e sincero amico d’infanzia che movimenta le sue giornate. 
Per sdebitarsi delle continue attenzioni dell’amico, il professore decide di ricercare un romanzo che Lele ha letto in adolescenza e ora pare introvabile. 
Nei meandri della Rete si imbatte così in Claudia, giovane e spaesata studentessa universitaria fuori sede in possesso di una copia del libro. Tra i due nasce una corrispondenza, che però si interrompe bruscamente per un banale equivoco. 
Un crudele scherzo del destino, però, interviene a far incrociare nuovamente le vite dei due quando un vecchio incubo mai dimenticato riemerge dal passato di Antonio minacciando la ragazza, inconsapevole e all’oscuro di tutto. 
Per provare a sventare la minaccia l’anziano professore sarà costretto a combattere i propri demoni interiori, vincendo la sua esistenza apatica e improvvisandosi uomo d’azione. 



Riccardo Castiglioni è nato nel 1971 a Busto Arsizio, dove risiede.
Laureato in Economia e Commercio, è direttore finanziario di una società del settore Ottico.
E’ sposato e ha due figlie.
Senza Far Rumore, il suo romanzo d’esordio, è stato segnalato per il Premio Scerbanenco 2017.
A dispetto della corporatura robusta il ragazzo non sente alcuna fatica.
Sale i tornanti della collinetta con evidente agilità; gambe e fiato allenati dalle interminabili partite al campetto. Indossa un paio di jeans invernali accorciati fin sopra il ginocchio e una canottiera scolorita, appena chiazzata di sudore sul petto. Tra le mani – come sempre – l’adorato pallone da basket; procede palleggiando al piccolo trotto, al piacevole ritmo dei rimbalzi regolari di cui si sente perfettamente padrone.
Dà una veloce occhiata all’orologio. Quasi le tre del pomeriggio: ha impiegato tre quarti d’ora abbondanti per raggiungere la Villa. Non sarà a casa prima delle quattro e quando avrà terminato di preparare l’interrogazione di Latino sarà troppo tardi per due tiri a canestro. Impreca a mezza voce al pensiero; allo stesso tempo si rende conto di non avere alternative. Ha promesso al Professore che l’indomani non avrebbe bigiato e si sarebbe presentato alla lezione pronto a farsi interrogare.
E gli ha assicurato che sarebbe passato alla Villa per cercare di capire come sta Primo.
Giunto alla sommità della collinetta la sagoma imponente di Villa Ranieri si staglia di fronte a lui: un edificio elegante ed austero che incombe sul paesaggio circostante e suscita una certa soggezione.
Osserva la chiazza di sudore sulla canottiera. Di colpo si sente inadeguato: si sorprende a sperare che nessuno risponda al campanello, o che almeno non lo facciano entrare così conciato.
Inspira un paio di volte, per rallentare il fiatone dovuto più al nervosismo che allo sforzo fisico.
Suona il campanello; dopo qualche secondo una voce femminile risponde al citofono.
«Chi è?»
«Buonasera, signora. Mi chiamo Marco Calloni, sono un compagno di classe di Primo. Potrei parlargli un momento?»
«Non è ancora rientrato da scuola; mi spiace» fa eco la donna. Dalla forte cadenza straniera il ragazzo deduce che possa essere una governante.
«Capisco» dice. «Posso lasciare il mio numero di telefono? Ho urgente bisogno di parlare con lui.»
Silenzio.
Qualche secondo dopo il citofono torna a gracchiare.
«Dica.»
Non si aspettava certo di fare un viaggio a vuoto.
Forse Primo si è voluto negare; sarebbe da lui. È un personaggio quantomeno particolare.
Il ragazzo pensa di ingannare la noia del ritorno giocando ancora un po’ sulla strada, ma si sorprende a palleggiare svogliato. Sente crescere dentro una vaga sensazione di irrequietezza, come quando si intuisce qualche cosa che non si riesce ad afferrare.

1 commento

  1. L'ho comprato per curiosità in una bancarella. Aveva l'aria di non essere stato letto, ma per quei pochi euro ho deciso di tentare... beh, è stata una piacevole sorpresa! Alcuni rimandi mi hanno ricordato "L'Ombra del Vento" di Zafòn, ma la storia è completamente diversa, delicata e intrigante. Lo consiglio davvero.

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