PARIGI, AMORE E ALTRI DISASTRI. Recensione in anteprima


TITOLO: Parigi, amore e altri disastri
AUTORE: Marta Savarino
EDITORE: Amazon Publishing
PAGINE: 201
PUBBLICAZIONE: 30 ottobre 2018
GENERE: contemporary romance
COSTO: € 3,99 ebook


Si può resistere al profumo dell’amore quando Parigi si veste di primavera?

Nadia vive a Torino, è giovane e un po’ cinica, con molto senso dell’umorismo e un talento per i disastri sentimentali. Carina e spavalda, si aggiudica il lavoro dei suoi sogni, diventando l’assistente personale del supermanager Andrea Gilardi, scapolo d’oro e irriducibile dongiovanni.
Travolta all’istante dal fascino del giovane imprenditore, il cui irresistibile profumo la inebria oltre ogni dire, Nadia si innamora perdutamente, mentre lui imperterrito colleziona fidanzate.
Un giorno, in modo del tutto inaspettato, Andrea la invita a cena e nella notte appassionata che trascorrono insieme i romantici sogni della ragazza sembrano avverarsi. Peccato che al mattino per lui sia già tutto finito.
Furiosa e col cuore a pezzi Nadia fugge a Parigi in cerca di pace, ma un profumo, quel profumo, torna improvvisamente a sconvolgerla ancora. Tra una fuga e un batticuore la disillusione ha però un gusto amaro e l’affascinante manager sembra avere davvero poche chance di riconquistare la testarda ragazza...

Nuova edizione riveduta: questa edizione di Parigi, amore e altri disastri comprende revisioni editoriali.
Care lettrici, quest’oggi mi trovo a recensire un libro che è arrivato alla terza edizione, quindi non è una novità assoluta e magari qualcuna di voi lo ha già letto e non si farà influenzare da quanto sto per scrivere... 

“Parigi, amore e altri disastri” racconta la storia di Nadia, trentenne, che per quasi cinque anni lavora alle dipendenze di Andrea Gilardi, proprietario di un’agenzia di marketing e comunicazione nella città della Mole. Il primo incontro tra i due vede una Nadia piuttosto contrariata dal ritardo del suo futuro principale, che quindi affronta con cipiglio deciso, tale da impressionare l’uomo e convincerlo ad assumerla. Pur avendolo catalogato come uno stronzo, non può non essere colpita dal meraviglioso profumo che Andrea porta, tanto che, per molti anni a seguire, sarà la prima cosa che lei avvertirà in presenza del suo capo. Anni, sì, perché diventa l’ombra di Andrea, che si affida a lei per ogni commissione: Nadia è segretaria, assistente, tuttofare, e spesso si trovano a viaggiare insieme per lavoro e a trascorrere tanto tempo in compagnia l’uno dell’altro. Ben presto Nadia si innamora irrimediabilmente di Andrea, ma, ahimé, egli non la nota come donna, nonostante nel corso del tempo lei abbia cambiato e migliorato il suo look e sia diventata più bella e desiderabile. Quando decide di licenziarsi e porre fine alla sua sofferenza, Andrea la invita a cena e i due trascorrono una notte di passione insieme. Il successivo comportamento di Andrea, però, costringe Nadia a scappare lontano da lui; decide di raggiungere l’amata zia a Parigi e per un certo periodo vive con lei, lo zio e la cugina. 
Trascorsi sei mesi, durante i quali aveva ritrovato una certa serenità, casualmente incontra Andrea in compagnia della sua ragazza e ovviamente questo la fa ripiombare nella disperazione più cupa.
“Possibile che il mio cuore si sia pietrificato? Ecco le conseguenze di una delusione d’amore. Ecco cosa succede ad amare un bastardo. Ti rovina, congela i tuoi sentimenti. Per sempre.”
Decide però di superare una volta per tutte il capitolo “Andrea” e tenta anche di uscire con un ragazzo che le fa una corte discreta. Da parte sua, Andrea non può fare a meno di pensare sempre più spesso a lei, si accorge di aver sbagliato ad allontanarla e tenta in tutti i modi di riconquistare la fiducia di Nadia; ma non sarà una cosa facile...
“Nadia” mormora Andrea accarezzandomi i capelli, “vorrei dirti tante cose, credimi, ma ormai ho rinunciato a capire quale sia il modo migliore di comportarsi con te” confessa, stringendomi forte e baciandomi la testa.
Lascio a voi scoprire come la storia si concluderà e vi dico invece cosa mi ha convinta e cosa no in questo romanzo. 
Nadia ha trent’anni, ma non li dimostra: è insicura e lei stessa confessa di nascondere questa debolezza dietro una facciata di determinazione. È inoltre testarda come pochi e insensata: non vuole ammettere e nemmeno considerare che Andrea stia dicendo la verità, trincerata dietro un muro di cocciutaggine che trovo ridicola in una persona di quell’età. Ed è logorroica, anche mentalmente, perché ripete continuamente le medesime cose e gli stessi pochi concetti sono replicati più e più volte: in questo senso l’intero libro ricorda un po’ le telenovelas sudamericane, con il loro linguaggio pieno di frasi fatte, formule ricorrenti e una certa tendenza alla drammatizzazione.
“Ho detto addio. Tornatene a Torino e dimenticami. Trovati qualcun’altra con cui divertirti. Non sono fatta per questi giochi, Andrea. Sono una stupida e ti amo ancora e quando si è innamorati è meglio evitare come la peste storie come queste, uomini come te.”
Appena un po’ meglio Andrea, anche se alcune sue azioni denotano un comportamento da codardo. In questi passaggi mi sono davvero chiesta dove fosse finito il grande uomo a capo di un’azienda di prestigio nazionale! Con ciò non voglio dire che i manager debbano essere insensibili o arroganti, anzi, e ci sta pure la riflessione e l’indecisione, soprattutto laddove si parla di sentimenti; ma la viltà è tutt’altra cosa e alcuni suoi modi mi sono parsi davvero pusillanimi. Diciamo comunque che alla fine ne esce meglio di Nadia. 
Mi sono piaciute di più le figure di contorno: la zia e soprattutto la cugina adolescente sono piene di vita, divertenti, e sanno consigliare al meglio Nadia anche sulla faccenda di Andrea, benché lei rifiuti di ascoltare i loro pareri. 


Ho apprezzato il POV di entrambi i protagonisti, anche se quello femminile è narrato in prima persona, mentre per quello maschile l’autrice usa la terza: mi fa sempre piacere leggere i punti di vista di ambedue, quindi in questo non sono rimasta delusa. 
In generale ho comunque trovato che il libro sia un po’ superficiale e confusionario; in alcuni casi le contraddizioni che si leggono a poche righe di distanza mi hanno rovinato il piacere della lettura, ma per chi ama le storie leggere può essere un buon romanzo.


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