UNO SCONOSCIUTO ACCANTO A ME, MARILENA BARBAGALLO. Review party




TITOLO: Uno sconosciuto accanto a me
AUTORE: Marilena Barbagallo
EDITORE: Newton Compton
SERIE: Oscuro #1 
PAGINE: 416 
PUBBLICAZIONE: 3 maggio 2018 
GENERE: Contemporary/Dark Romance 
COSTO: € 4,99 ebook - € 9,90 cartaceo


Sei viva, respiri, provi a muoverti, ma non puoi. Sei legata in un letto e non ricordi cosa sia successo. Cosa proveresti se ti svegliassi imprigionata? Questo è ciò che accade a Lena Morozov, prelevata con la forza dal Settore Zero per portare a termine una missione a lei sconosciuta. Amir Shakib è pura oscurità, è marcio dentro, conosce il dolore, ma non lo sente più. Nessuno meglio di lui è capace di isolare le emozioni, annientare un'anima, sbriciolarla tra le dita e ricostruirla a sua immagine. Così le vite di Lena e Amir si incrociano. Lui è il maestro e lei l'allieva. Lei cerca di resistere, lui deve spezzarla. Ma quando Amir riesce a entrarle nella mente, Lena non si aspetta di dover combattere anche contro la brama oscura, il desiderio di avvicinarsi al proibito, a colui che distrugge qualunque cosa tocchi. Lena sa che è sbagliato, ma ne è attratta. Amir sa che non deve, ma vuole. Insegnarle a sopravvivere sarà l'obiettivo, tenerla con sé l'unico desiderio.



Lo devo ammettere, credo di essere una delle poche lettrici della Barbagallo a non aver letto questo libro nella sua versione self, ma come spesso accade, quando sappiamo di aver a che fare con un libro non conclusivo, si tenta di aspettare per poter fare un'abbuffata di tutta la storia.
Ora, vinta dalla curiosità, non ho potuto aspettare oltre e mi sono lasciata travolgere la questa storia e dal suo personaggio OSCURO: Amir Shakib.

Amir Shakib è un uomo senz'anima, o almeno così pensava fino a quando non ha incontrato per la prima volta lo sguardo di Lena Molokov.
Amir non ha mai conosciuto altro che odio, dolore e regole.
È un uomo vuoto, che non sa cosa siano i sentimenti.
Ciò che ha vissuto sulla sua pelle l'ha portato ad essere l'uomo imperioso che è oggi, un uomo senza scrupoli, oscuro fino al midollo.
Il suo sguardo incute timore e reverenza, il suo corpo esige sottomissione, la sua imponenza pretende rispetto da chiunque.
Ed è ciò che pretende da Lena, la sua nuova allieva del Settore Zero.
"Questo è il Settore Zero, le viscere della terra, la patria dei Servizi Segreti Deviati..."
"... Non è nostro interesse operare in difesa della Nazione. Noi agiamo seguendo l'incarico che può provenire sia da un paese nemico che da uno alleato.
Siamo Servizi Segreti e siamo, come anticipato, Deviati."
"Siamo una costola dell'AISE (agenzia informazioni sicurezza esterna - intelligence italiana) completamente distaccata e indipendente.
Proveniamo da lì, ma abbiamo fondato una nostra organizzazione che non segue le direttive di nessuna.
Obbediamo solo al Settore, seguiamo gli incarichi, li accettiamo in base alla convenienza economica, al vantaggio associativo, a ciò che possiamo trarre da una collaborazione".
Lena Mokolov è una studentessa e una ballerina. 
Abita a Torino da tutta la vita, madre russa, padre ignoto.
Fino al giorno del suo rapimento, Lena era convinta di avere una vita soddisfacente, serena e appagante, ma non poteva immaginare di essere cresciuta in un mare di menzogne e di verità celate.
Quando si risveglia al Settore Zero, tutti pensavano di trovarsi davanti una ragazza impaurita e lacrimevole, ma Lena è molto più di questo.
Il primo a rimanerne piacevolmente stupito è proprio Amir, quello che diventerà il suo Maestro, l'uomo che distruggerà l'attuale Lena per forgiarne una completamente nuova: una sua nemesi, il suo riflesso.
Amir infatti, ha il compito di annientare il carattere di questa donna per renderla una guerriera, una donna che farà del dolore la sua forza.
Riuscirà secondo voi in questa impresa?


La penna di Marilena è senza dubbio una delle migliori che io abbia mai letto.
Il suo modo di addentrarsi nei personaggi, la fluidità di linguaggio e il trasporto che ne deriva, sono tratti distintivi di un'autrice che sa il fatto suo.
La trama è avvincente, ti tiene sempre sul filo del rasoio e i colpi di scena non mancano mai, soprattutto alla fine.
Ho amato Amir, la storia complicata di un uomo cresciuto nelle condizioni peggiori, deviato da un'infanzia fatta di cattivi esempi e scelte di vita imposte.
Costretto a subire dai genitori ogni tipo di violenza psicologica che lo ha forgiato nell'uomo rovinato che è diventato: un uomo che non sente dolore, dall'animo talmente deviato da risultare in alcuni tratti un vero pazzo invasato.
I suoi atteggiamenti ostentano la follia in molti momenti, soprattutto quando si rende conto che per Lena prova molto di più di un normale rapporto tra allieva e insegnante. Qualcosa che lo sconvolge e lo destabilizza in una maniera quasi incomprensibile ai nostri occhi.
L'esigenza di protezione nei suoi confronti scatena la sua furia e la ribellione costante di Lena lo portano a sfiorare dei limiti a lui estranei fino a quel momento.
Ha sempre trattato le donne come oggetti; un solo rapporto e nessuna carezza.
Non ha mai visto il sesso come un atto d'amore o come un appagamento fisico, ma come un atto sporco e senza nessun fine, dove il suo piacere era l'unica cosa che contava e nient'altro. Nessuna accortezza, nessuna gentilezza, nessun gesto amorevole.
L'esigenza è sempre quella di prevalicare sulla sua "preda" di non soccombere al suo "nemico" , perchè il sesso non è altro che una guerra tra due corpi dove lui infierisce e la donna subisce.
Era convinto che anche con Lena sarebbe stato così, che la sua ossessione sparisse, appagando quella sete di conoscenza, possedendola una sola volta. L'avrebbe distrutta, marchiata e sovrastata. Ma quando questo non accade, ogni sua certezza si sbriciola come i palazzi bombardati dalle bombe di Kabul.
"Solo stanotte, Lena. Solo stanotte, poi ti lascio andare".
Il personaggio di Lena è quello di una donna combattiva, reticente alla sottomissione e decisa a sopravvivere in quel mondo marcio in un cui è stata scaraventata di prepotenza.
Ogni angheria patita per mano di Amir, ogni abuso psicologico e fisico subito la rendono ogni giorno più forte, e la rabbia che cova nel suo animo diventa la sua arma più forte.
Amir voleva che diventasse il suo riflesso.
Lena lo voleva vedere morto.
"Quando dico che sei la MIA allieva, non intendo consacrarti come una mia proprietà, intendo definirti come il MIO STESSO RIFLESSO. Riesci a comprenderne il profondo significato ? "
Deglutisco ma non rispondo.
"Io sarò il tuo modello, la tua guida, cercherò di ispirarti e indirizzarti.
Ti concederò tutto il mio sapere e lo trasferirò a te come il più prezioso dei doni..."
"Anche in una fossa di leoni, c'è sempre qualche cucciolo che sceglie il suo protettore".
"Non sceglierò MAI te":
"Tu non puoi scegliermi. Tu mi hai già".
Ma ogni momento passato con lui, diventa ossigeno ed esigenza.
Ogni lotta contro di lui, diventa per lei uno stimolo a penetrare la corazza di quell'uomo che si sente scivolare sotto pelle ogni giorno di più, perchè nello sguardo spento di Amir, vede tutto ciò che cela con le parole.
La loro connessione mentale è talmente profonda da riuscire a comunicare solo con gli occhi, e tutto ciò che al Settore non sembra altro che uno scontro continuo tra allievo e maestro, per loro diventa fuoco e passione difficili da trattenere e non soccombere.
Odio e Amore sono due sfaccettature della stessa moneta e Amir e Lena SONO quella moneta.
Ma le esigenze del Settore vengono prima di ogni cosa e le missioni non possono aspettare.
Lena è stata addestrata con uno scopo ... adesso è Pronta!


Come mi era successo con il personaggio di KRUM nella duologia LUI VUOLE TUTTO e LEI VUOLE TUTTO, anche con Amir è stata un 'alternanza di emozioni contrastanti.
All'inizio della lettura l'ho trovato quasi insopportabile, ma con l'evolversi della storia e conoscendo l'evoluzione del suo passato, ho ammirato quell'uomo che è riuscito a sopravvivere ad una vita tanto deplorevole e meschina. L'ho sentito parte di me, ho vissuto le sue emozioni e alcune delle scoperte che si susseguono nella storia mi hanno devastata.
Un finale da capogiro dove ogni cosa viene ribaltata e lascia con il fiato in gola. 
Cosa posso dire di più? Solo che dovete leggerlo, abbandonando ogni sentiero di certezza e cercando di comprendere a pieno le pene di questo personaggio senza farvi oltraggiare dal suo comportamento ambiguo e deletereo.
Brava Marilena. 






Nessun commento