IL MIO TORMENTATORE, ANNA ZAIRES. Recensione in anteprima

RECENSIONE IN ANTEPRIMA DI IL MIO TORMENTATORE DI ANNA ZAIRES. PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA TORMENTOR MINE

TITOLO: Il mio tormentatore

AUTORE: Anna Zaires

EDITORE: Mozaika Publications

SERIE: Tormentor mine #1

PAGINE: 406

PUBBLICAZIONE: 30 novembre 2017

GENERE: Dark Romance

COSTO: € 4,99 ebook - € 13,58 cartaceo



Un crudele sconosciuto inquietantemente bello è venuto da me nel cuore della notte, dagli angoli più pericolosi della Russia. Mi ha tormentata e distrutta, facendo a pezzi il mio mondo in nome della sua sete di vendetta. 
Ora è tornato, ma non è più in cerca dei miei segreti. 
L'uomo che invade i miei incubi vuole me.


Abbiamo già conosciuto il personaggio di Peter Sokolov nella prima trilogia dark di questa autrice: Strapazzami.
Ve lo ricordate?
Era uno degli uomini più fidati di Julian Esguerra, il famigerato trafficante d'armi che nonostante i suoi modi bruschi e il suo lato oscuro, ci ha fatte innamorare come non mai.
Peter, da cinque anni, vive per la vendetta.
Dopo il massacro che ha visto come vittime la sua famiglia, la moglie e il figlio, aspetta il giorno per poter distruggere le persone che hanno permesso una nefandezza simile.
Grazie a Nora, la moglie di Esguerra, ottiene la lista di nomi che da tempo brama; una lista di nomi di tutte quelle persone che hanno complottato per quelle morti innocenti.
Ottenere quella lista non è stato semplice.
Per farlo, ha messo in pericolo la vita di Nora, e sa che prima o poi Esguerra gliela farà pagare per questo.

Si mette in viaggio, e insieme ai suoi uomini più fidati, inizia la ricerca dei nomi riportati su quella lista.
Una ad una cadono sotto le sue armi e le sue mani violente. Ognuno di loro deve pagarla, deve subire le peggiori torture e infine morire.
Ogni giorno della sua vita dopo la tragedia, vive attimo dopo attimo nel ricordo di quei corpi martoriati sotto ai suoi occhi.
Il braccio dilaniato del suo innocente bambino, che nonostante non fosse più in vita, teneva ancora stretta nella manina la sua macchinina preferita.
Ogni istante di dolore ed agonia, galvanizzano Peter nella più spietata vendetta, e non vede altro dinanzi a lui se non morte.
Il viso perfetto della moglie Tamila massacrato dai proiettili, è un continuo monito per infervorare la sua rabbia, la sua ossessione verso l'omicidio.
Quando si mette sulle tracce di George Cobakis, giornalista infiltrato per la CIA e mandante dell'esecuzione, non può fare altro che cercarlo attraverso la moglie, visto che sembra scomparso.
Tutto si aspetta da quella notte in cui incontra Sara, ma non le forti emozioni che scaturiscono verso quella donna.
Non so ancora per quale motivo io stia facendo questo, ma ho smesso di cercare di analizzare la mia follia.
Ho provato a starne alla larga, a rimanere concentrato sulla mia missione, ma anche man mano che eliminavo tutti i nomi sulla lista, continuavo a pensare a Sara, immaginandola come quel giorno al funerale e ricordando il dolore nei suoi dolci occhi color nocciola.
Ricordando come ha avvolto le labbra intorno alle mie dita, implorandomi di restare.
La mia infatuazione non ha niente di normale.
Sono abbastanza sano da ammetterlo.
Sara Cobakis è sposata da più di cinque anni con George.
A soli 26 anni, è già una ginecologa ed un chirurgo esperto e richiesto.
Da due anni vive completamente per il suo lavoro, lo fa con una immensa dedizione. Mette a disposizione la sua passione non solo negli ospedali, ma anche in quelle cliniche fatiscenti dove donne meno fortunate non hanno la possibilità di pagarsi un'assicurazione.
Turni di lavoro estenunati di 15/18 ore al giorno, tutto pur di dimenticare e non sentire più quel forte dolore al petto. Le sensazioni di disagio e colpevolezza che le stringono il cuore, appena la sua mente tenta di rilassarsi e riposare. Qualsiasi cosa, pur di non affrontare la devastazione che il ricordo dell'incidente avuto dal marito e che lo ha allontanato da lei, le provoca.
Come sempre stremata alla fine di una giornata pesante e stancante, fa ritorno a casa nella speranza di riuscire a dormire qualche ora, ma appena varca la soglia, si rende conto di non essere sola, e due forti braccia la immobilizzano senza poter reagire.
Quell'uomo, avvolto da una lieve luce, vuole sapere a tutti i costi dove si trova il marito George, e dopo diversi metodi di tortura, Sara cede alla brutalità di quell'uomo dallo sguardo di ghiaccio.


Sotto l'effetto della droga, Sara non si rende conto appieno di quello che sta dicendo e facendo, ma è più che consapevole dell'uomo che ha di fronte.
Un uomo spaventoso ed inquietante, ma anche bellissimo da perdere il fiato.
Avrebbe ceduto alle sue stesse proposte se fosse stata nei panni di Peter, ma lui, invece di assecondarla, la studia per un certo lasso di tempo, ed ottenute le informazioni che voleva, se ne va.
Da quel giorno la vita di Sara diventa un eterno tormento.
Per lunghe settimane vive nel panico più assoluto e si sente controllata a vista.
La sensazione di accerchiamento è divorante, e quando pensa di essere impazzita, ecco che Peter si ripresenta nella maniera più impensabile.
Come poteva sapere che la mia bella e confortevole vita non mi rende più felice... che forse non l'ha mai fatto?
Cercando di mandar giù il nodo in gola, ridaccio e dico: "Quindi, che cos'hai intenzione di... fare? Liberarmi dalle catene della mia vita? Rendermi libera e guardarmi volare?"
"No, ptichka". La sua voce è carica di dolce derisione. "E allora cosa?"
"Ti metterò in una gabbia tutta mia e ti farò cantare".
Scopre così che ciò che immaginava era totalmente reale.
Peter come un falco, anche se lontano, l'ha sommersa di guardie del corpo e telecamere ovunque; ogni suo passo, ogni suo gesto era controllato a vista ed è così che capisce che il suo stalker, da quella notte ha un'ossessione per lei ma senza capirne il motivo. 
Peter ha giurato a se stesso che non le farà mai più del male.
Il suo istinto di protezione verso quella donna diventa irreversibile, e presto capirà che dalla sua apparente ossessione, c'è molto, molto di più della moglie di un uomo che odia. Sara gli trasmette una calma che non provava da troppo tempo. La sua vicinanza, allontana per la prima volta dalla sua mente, le immagini di devastazione e di morte.
Sara come reagirà? Sarà disposta ad accettare l'assassino di suo marito nella sua vita? O tenterà in ogni modo di sovrastarlo ed annientarlo?


La Zaires ha un'amore folle per la sindrome di Stoccolma, ormai è palese :D
Anche questa trilogia si basa su questo argomento, ma è anche bello vedere come riesce a destreggiarsi in questo contesto con una storia tutta nuova e dal sapore dolce/amaro.
I personaggi sono ben delineati: Peter è un uomo tutto d'un pezzo che vive con la vendetta nel cuore, ma che nel profondo sa dare il giusto valore alle cose importanti. Adora la devozione di Sara per il suo lavoro, che aiuta donne in difficoltà e le sostiene in ogni loro passo verso la maternità. E' un uomo che sa cosa vuole e come ottenerlo, e dal momento in cui vuole Sara, sa per certo che l'avrà, in un modo o nell'altro.
Sara è sconvolta dal suo stalker; lo odia con tutta l'anima per ciò che ha fatto a suo marito, ma al tempo stesso capisce le motivazioni che hanno portato Peter a compiere quel gesto.
E' attratta da quell'uomo bellissimo, si sente viziata ed adorata, coccolata ed oppressa. Un milione di sensazioni che la devastano e la umiliano, le fanno provare vergogna per se stessa e non capisce la sua reazione fisica a lui, proprio a lui.
Ma quando lui non c'è, si sente mancare l'aria.
L'idea che possano ucciderlo o portarglielo via, le fa crollare il mondo.

Quanto è difficile ammettere di amare qualcuno che dovremmo solo odiare?
Com'è possibile vivere con se stessi, sapendo che tutto ciò che pensavamo di volere dalla vita, non ha niente a che vedere con ciò che vogliamo oggi?
Questa storia mi è piaciuta particolarmente. 
Ormai conosco la mano di questa autrice, sempre lineare e diretta, ma mai volgare o brutale. Amo il suo stile e riesce sempre a farmi provare emozioni nuove.
Anna, non farci aspettare troppo per il seguito, please!!!!!

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