MAI UNA GIOIA, LEA LANDUCCI. Recensione


TITOLO: Mai una gioia
AUTORE: Lea Landucci
EDITORE: self publishing
PAGINE: 276 
PUBBLICAZIONE: 31 marzo 2020
(dal 7 aprile anche in cartaceo)
GENERE: chick lit
COSTO: € 1,99 ebook


Cristina ha trent'anni, vive a Firenze ed è una investigatrice digitale: scopre tutto su tutti analizzando i loro profili sui social network!
È tanto competente e brillante sul lavoro, quanto imbranata e sfigata nel resto della vita.
Ha una madre insopportabile, un padre insicuro, e le sue migliori amiche vivono a centinaia di chilometri da lei. Il suo ex l'ha lasciata un anno fa con un SMS, il giorno di Natale, e da allora si sente dannatamente sola, anche se non lo ammette. Si barcamena tra la sua "mania dei maniaci", la sindrome da parlata non supervisionata e la propensione all'innamoramento istantaneo (non ricambiato). L'apoteosi del mai una gioia.

Ma quest'anno ha deciso che sarà IL SUO anno!
Riddurrà a zero le aspettative e si godrà tutto ciò che arriva, con assoluta leggerezza!
Applicherà alla lettera le "regole per la perfetta seduttrice": puntare, sedurre, colpire e abbandonare.
Tutto chiaro.
Forse.

“La felicità è prima di tutto una responsabilità, bisogna lottare per averla, lo dobbiamo a noi stessi”

Gran bell’inizio per quest’autrice esordiente! È stata una sorpresa, positiva fortunatamente; già il titolo di suo mi aveva attirata, quando poi ho letto la sponsorizzazione di Bianca Marconero, non ho potuto tirarmi indietro. E se continuate a leggere capirete perché questo libro mi ha convinto. 

L’inizio scoppiettante ci presenta Sabrina, Daniela e Cristina, che sono amiche per la pelle da tantissimi anni e stranamente la loro diversità ha cementato questo rapporto, facendo sì che si completassero e si sostenessero nei periodi bui della loro vita. Ora, alla soglia dei trent’anni, sembra essere Cristina, la protagonista di questo romanzo, ad avere maggiormente bisogno della vicinanza delle amiche: vive a Firenze con Carmen, una bella cucciolona di labrador che il suo amato e tanto saggio babbo le ha regalato e che lei ha imparato ad amare con tutta se stessa. Da un anno esatto il suo fidanzato, Roberto, l’ha lasciata e da allora la sua vita sentimentale langue; ecco perché per il nuovo anno ormai alle porte il suo obiettivo sarà di seguire i suggerimenti della più spregiudicata delle tre, Sabrina, che ha un motto: puntare, sedurre, colpire e abbandonare; questa è la ricetta per non soffrire in amore e Sabri la segue alla lettera… Quindi ha invitato a Milano, città in cui vive e lavora, Daniela (che abita a Roma) e Cristina per iniziare assieme l’anno.
“Saliamo su un taxi e ci aggiorniamo sugli ultimi sviluppi: Daniela ha una relazione talmente perfetta e invidiabile che può passare il Capodanno lontano dal suo contrabbassista senza sentirsi in colpa; Sabrina si destreggia alla grande tra i suoi numerosi (noto che non ne dichiara il numero esatto) friends with benefits; io subisco le apparizioni di ex sfigati di merda. Come al solito: mai una gioia.”
E proprio alla festa di Capodanno Cristina conosce casualmente Mr. Sexy, alias Michele Marini, un giovane ed attraente avvocato con il quale trascorre la notte a parlare e ad aspettare l’alba che sorge sui tetti di Milano. Michele è un tipo strano, ma sembra interessato a Cristina e la loro storia sembra procedere, anche se con qualche scossone: l’uomo sa essere dolce e passionale, e il cuore romantico e bisognoso d’amore di Cristina cede. 

Il nuovo anno parrebbe quindi essere iniziato sotto i migliori auspici per Cristina: Mr. Sexy la corteggia e il sesso con lui è stratosferico; al lavoro ci sono importanti novità e una promozione è nell’aria; le sue sedute dalla strizzacervelli sembrano dare i primi risultati. Ma poi ci sono anche le rogne: Roberto torna a farsi vivo, Daniela attraversa un periodo nero e chiede il suo aiuto professionale, la madre l’assilla continuamente e il padre stenta a presentarle la sua nuova compagna… Insomma, la nostra Cristina non ha davvero un attimo di tregua! 
Un viaggio per lavoro a Tokyo cambia però tutte le carte in tavola: al suo rientro, appena uscita dall'aeroporto, la donna è vittima di un incidente, che la costringe per un certo periodo in ospedale; per tutto questo lungo periodo Michele non si fa sentire, mentre l’ortopedico che l’ha in cura, uomo dolcissimo e attraente, sembra provare per lei un interesse più che professionale. Ma Cristina è malinconica, la degenza e la scomparsa di Michele la mettono in uno stato depressivo e solo grazie a un profondo lavoro su se stessa, alla vicinanza delle amiche e dei famigliari, riuscirà a ritrovare la sua naturale gioia di vivere e con essa anche l’amore. 


Cristina è un personaggio riuscitissimo e soprattutto è una di noi: il suo rapporto intenso con il cibo, un fisico non statuario e morbido, la sua perenne pigrizia, ce la fanno amare fin da subito. Ma non è solo questo: è spiritosa, romantica e la sua ironia non risparmia niente e nessuno; ha reazioni spontanee e sincere, ama e difende a spada tratta le persone della sua vita; è pasticciona. In amore è pessimista: è convinta di non piacere, timorosa di non essere ricambiata e terrorizzata al pensiero di soffrire. Tuttavia nell’arco della storia riesce a cambiare notevolmente, grazie all’aiuto della sua psicologa, ma soprattutto grazie al lavoro fatto su se stessa. Certo non è un passaggio indolore, la fase malinconica ne è la prova; le sue scelte professionali e sentimentali la mettono a dura prova, ma alla fine tutto questo la rende più forte, più sicura di sé e capisce di valere ben più di quello che inizialmente pensava. Riscopre la sua bella persona, anche con qualche chilo in più, ma gioiosa, serena e determinata. Grazie a questa presa di coscienza, cambia anche il rapporto con la madre: questa donna è invadente e ossessivamente fissata con il cibo, la dieta, l’aspetto esteriore e l’eleganza. Ha fatto penare Cristina per tanti anni, ma deve infine scendere a più miti consigli e accettare la sua bella figliola per quella che è. Ho ammirato invece il padre: un uomo equilibrato, che è sempre stato il punto di riferimento di Cristina; colui che con la sua dolce saggezza ha saputo esserle vicino nei momenti bui, il genitore che la conosce e la capisce meglio e che l’aiuta anche nella gestione di Carmen. Di Sabrina e Daniela non parlo, se non per dire che sono due vere amiche: pur abitando lontane, si fanno in quattro per stare accanto a Cristina e i dialoghi che intercorrono tra le tre spesso sono stati fonte di puro divertimento. 

Sebbene tutto il libro sia scritto in uno stile molto divertente e frizzante, certi brani sono davvero uno spasso: non avete idea delle grasse risate che mi sono fatta leggendo del pomeriggio al centro estetico, a Milano; o del viaggio in aereo verso Tokyo; e la parlantina post operatoria di Cristina? Sappiate che lo stesso medico che l’ha visitata non ha saputo trattenere le risa, mentre io avevo le lacrime agli occhi per il tanto ridere… 
Tuttavia il romanzo offre anche tanti interessanti spunti di riflessione, sulla vita e sull’amore; sul coraggio e sul dolore della perdita; sulle rinunce che si fanno per amore; su quanto talvolta non si riesca a vedere e riconoscere il proprio valore; e su quanto spesso le cose belle nascano quando meno te lo aspetti; sull’amore che arriva all’improvviso, dopo che lo abbiamo tanto cercato, rincorso e voluto. Poi basta un clic, un momento perfetto e un gesto improvviso per capire che una persona inaspettatamente può diventare il nostro futuro… 
Lea Landucci ha saputo scrivere una commedia intelligente, dove ironia e sensibilità si mescolano sapientemente e dove il lettore si perde tra una risata e un pensiero più profondo, per ritrovarsi alla fine con il sorriso sulle labbra e la gioia di aver letto qualcosa di inaspettato e gratificante. 

Nessun commento