SAVAGE, DEBORA C. TEPES. Review party


Titolo: Savage
Autore: Debora C. Tepes
Genere: Contemporary Romance/ Retelling
Prezzo: 2,99
Data di pubblicazione: 15 Maggio 2019

Una donna fortunata… Ecco come mi avrebbero definita in tanti.
Ma nessuno conosceva la verità. 
Ero disposta a tutto pur di scappare dalla mia gabbia dorata e dal mio aguzzino. Mio marito, il sindaco di Sacramento.
E l’ho fatto. 
Sono partita per rinascere. 
Ho abbandonato il mio personale inferno per approdare in un paradiso di una bellezza accecante: la giungla è diventata la mia casa, l’oceano il mio solo amico, il cielo l’unico testimone. 
Eppure questi luoghi inesplorati sono tutt’altro che ospitali e celano un pericoloso segreto. Due occhi glaciali mi scrutano nella notte, un predatore affamato mi bracca senza sosta, un animale feroce mi insegue con rabbia. 
Lui è la natura. La più incontaminata, lussureggiante e insidiosa natura. 
Un uomo.
Una belva.
L’ennesima.
Il fato non è stato clemente con me.
Mi chiamo Ophelia e sono una sopravvissuta.
Mi chiamo Ophelia e sono ancora in pericolo.
Salve a tutti, readers, oggi vi parlo di “Savage”, nuova opera contemporary romance autopubblicata di Debora C. Tepes. 

Armatevi di gonnellino di foglie di banano e tuffiamoci insieme nell'oceano d'avventure che è questo libro. 
“ Non sarò una debole fanciulla, sarò una valorosa guerriera, papà. Te lo prometto”.
Ophelia Dawson, figlia di un pompiere morto da eroe, è una giornalista di cronaca nera, sposata con il sindaco di Sacramento, città della California in cui vive. Un tempo era una donna temeraria, sveglia e intraprendente, ma gli anni passati accanto a suo marito l'hanno ridotta a un guscio vuoto, l'ombra di se stessa. A causa sua è diventata una donna impotente, esausta e fragile. Lui si diverte a renderle la vita impossibile, impedendole di frequentare luoghi dove lei è felice e confinandola in casa. Per non parlare delle sevizie, delle aggressioni (sia fisiche che verbali) e delle umiliazioni che è costretta a sopportare…  
“ Il terrore è ancorato alle mie viscere, la paura scorre nel mio sangue, l’angoscia assale la mia mente. Non mi libererò facilmente di loro perché scadenzano ogni minuto della mia esistenza. Annullarsi e subire sono le uniche cose che puoi fare se vuoi continuare a vivere, ma a tutto c’è un limite”.
Un bel giorno prende coraggio e decide di farla finita con quella vita, progettando la sua fuga nei minimi dettagli. Destinazione? Nadi, città situata nelle Isole Fiji. È quella la meta che ha scelto per ricominciare da zero e curare i mali che suo marito le ha causato nell'animo. Vuole ritrovare se stessa, in altre parole… 
Da donna giovane e affascinante, non passa di certo inosservata agli occhi del sesso opposto e proprio lì cattura l'attenzione di una giovane guida turistica che l’accompagnerà nel tour delle isole. Avrebbe dovuto essere una donna realizzata, invece si è ridotta a essere una fuggitiva distrutta nel corpo e nell’anima. A causa di questo, l’approccio con l’altro sesso è disastroso: ha il terrore che qualsiasi uomo possa farle del male, nei confronti degli sconosciuti è scostante, timorosa e fredda. Durante un'escursione in mare, un potente ciclone scaraventa lei e la sua guida al largo, facendola finire su un’isola sperduta, che sembra disabitata. Della sua guida non c’è traccia e lei è lì, tutta sola e indifesa. Qui viene aggredita da un uomo che somiglia in tutto e per tutto a un felino…un Tarzan in piena regola, ragazzi!
“Intravedo una sagoma tra gli alberi. Non riesco a focalizzarla bene, ma ha quattro zampe e mi sta fissando nell’oscurità… le sue zanne non mi squarciano la gola e ben presto capisco il motivo. Non è un corpo peloso di un grosso felino a schiacciarmi, ma quello di un uomo.”
Il “selvaggio" si comporta come una vera e propria bestia della giungla. È agile come un felino, vestito solo di un pezzo di tessuto che gli copre la zona intima. È giovane, con occhi grandi color acquamarina, come l'oceano che bagna quell'isola. La sua pelle è bronzea e i suoi capelli sono neri e ricci. Chi è questo selvaggio? Apparterrà forse a una delle tante tribù indigene che popolano le Isole Fiji? Poco importa chi sia… l'unica cosa da fare in quel momento è accantonare la paura e cercare di sopravvivere. Lui sembra possedere tutti i mezzi necessari per vivere su quell’isola, ma anche un istinto predatorio senza eguali. Lei arriva e sconvolge la sua quotidianità, fatta di puro istinto animalesco e solitudine, risvegliando in lui quella sessualità che non sapeva di possedere. Anche per lei, tuttavia, le cose non sono facili. Si sente attratta ed eccitata da quell'indigeno. I suoi impulsi, ormai sepolti, tornano violentemente a galla, facendole ribollire il sangue. Impareranno a convivere o lei diventerà la sua preda? Lei è una fuggitiva, non dimentichiamolo… 
Suo marito riuscirà a trovarla e a riportarla nel suo inferno personale? Si sa, il passato non si dimentica facilmente e in qualsiasi momento può ritornare a rovinare la vita. STOP! Non vado oltre perché voglio che gustiate la lettura appieno, amici lettori.





Che dire di quest'opera? È senza dubbio un libro fuori dagli schemi. L'autrice accenna a una tematica forte, importante e purtroppo molto ricorrente ai giorni nostri: la violenza sulla donna! Il personaggio femminile, Ophelia, combatte per la sua vita, per chi era e per chi sarà. In casi come questo, le insicurezze e la paura sono nemiche di una donna perché le impediscono di vivere al meglio la vita. Ne è prova la sua ritrosia verso gli uomini. Ad esempio, l’uomo che le faceva da guida palesemente avrebbe soltanto voluto conoscerla. Ma nella mente di una donna che ha sopportato tanto calvario non è così, tutto appare distorto e negativo. Ciò nonostante, conoscete il detto “Non tutto il male viene per nuocere”? Ecco, credo che approdare su quell’isola sia stata la cosa migliore per lei, perché questo fa sì che emerga la voglia di tornare la donna di un tempo. Mi piace il fatto che abbia preso in mano le redini della sua esistenza. Ha passato tanto tempo nella sopportazione e avrebbe dovuto farlo prima, forse, ma la situazione non era facile: un marito molto influente, con disponibilità economiche elevate… nessuno le avrebbe creduto. Meglio tardi che mai! 

Il personaggio maschile, invece, è molto singolare. Mi è piaciuto da impazzire. Ho letto tanti libri, ma non ho mai trovato un personaggio come il suo. Avevo la curiosità a mille. Sembrano quasi il primo uomo e la prima donna sulla faccia della terra, i loro incontri/scontri e i loro approcci sono qualcosa di primordiale. Quest'uomo è istinto puro. Mi hanno sempre affascinata molto le tribù e i popoli politeisti, perché vivono seguendo regole ben precise, hanno una propria cultura e non accettano la civilizzazione. Ed è proprio così che lui si comporta: non conosce depravazione o malvagità, molto sfuggente, possiede l’ingenuità tipica dei bambini, pur essendo un uomo adulto e possedendo quel non so che di virile. Ho avuto voglia di naufragare anch'io su un'isola sperduta, a patto di incontrare lui. Ma, ahimè, credo che non sarei così fortunata…

“Lui è diverso, senza filtri. È un meraviglioso libro aperto da sfogliare senza timore che un colpo di scena possa ferirmi”.

La tocca e la sfiora con una delicatezza incredibile; a volte impieghiamo anni per conoscere una persona, altre volte invece basta un momento per capirla e comprenderne cuore e anima. È proprio quello che succede a Ophelia e Kamlesh (io l’ho trovo un nome bellissimo, e voi?). Non sanno parlare la stessa lingua, non hanno la stessa cultura, ma sanno comunicare benissimo anche solo con lo sguardo. Una storia intensa e passionale, dove non manca la voglia di riscattarsi e di essere felice. 

Il paesaggio e i luoghi che fanno da sfondo sono descritti benissimo, soprattutto la foresta pluviale. Sembra un piccolo paradiso terrestre ed è stato fantastico leggere di questa natura incontaminata, dove l’uomo non è riuscito a portare distruzione con le sue mani. L’autrice ha saputo cogliere e descrivere anche il più piccolo dettaglio che caratterizza quella vegetazione e leggendo sembrava quasi di coglierne i suoni. 
È un'opera che potrebbe ricordare a tratti il film “Laguna Blu", ma la storia e le vicende sono tutt’altra cosa. 
La scrittura è fluida e scorrevole, si ha modo di conoscere i pensieri e i sentimenti di entrambi e non solo: si ha la possibilità di conoscere tutta la storia di quel bellissimo selvaggio. 
Le scene erotiche sono presenti, descritte nella maniera più passionale possibile, senza finire mai nel volgare. 
Avevo già messo gli occhi su quest’autrice per via di una sua precedente duologia che mi aveva incuriosita, ma adesso sono davvero sicura di voler leggere ogni sua opera. 

Spero di avervi incuriosito. Volete conoscere la loro vita sull'isola e come andrà a finire? Bene, come dico sempre io: chi leggerà, saprà! 
Consigliatissimo!




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